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Nuoto, Olimpiadi Rio 2016: le speranze di medaglia dell’Italia. Pellegrini per l’oro?

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I Giochi sono quasi fatti. Rio 2016 attende i principali atleti del mondo e tra questi, ovviamente, ci saranno anche quelli del nuoto. Il secondo sport olimpico per importanza deve significare riscatto per l’Italia dopo le 0 medaglie in vasca di Londra 2012: il quadriennio ha confermato l’assoluto valore di Federica Pellegrini, abbracciato la crescita (spaventosa) di Gregorio Paltrinieri e, negli ultimi mesi, sono saliti alla ribalta anche Luca Dotto e Gabriele Detti, campioni d’Europa rispettivamente nei 100 e 400 stile libero. Con quali ambizioni, dunque, la nazionale azzurra volerà in Brasile il prossimo 22 luglio? Il borsino.

CERTEZZE – Due, come per altro si sa già dall’estate 2014: Pellegrini e Paltrinieri. La prima ha detto al Settecolli di Roma: “Lui andrà a Rio per vincere, io per combattere“. Una definizione che calza, perché il 21enne emiliano, che attende nuove dal fronte Sun Yang, è il favorito dei 1500 stile libero. Detiene il titolo mondiale ed europeo in vasca lunga e in vasca corta e nei 25 metri è anche primatista. Mancano solo due cose per l’en plein e, dopo il 14’34”04 di Londra, l’assalto è fissato per agosto. Senza il cinese quotazioni ancor più elevate, ma attenzione all’americano Connor Jaeger e all’australiano Mack Horton. Dopo l’1’54”55 del Settecolli, invece, la 27enne veneta si è aperta anche ambizioni d’oro, sebbene Katie Ledecky rimanga la rivale da battere visto che 1’54” l’ha fatto a gennaio. Ma Federica Pellegrini ha la testa per vincere anche i duelli psicologici più impervi: là dove non arrivano le gambe, alle Olimpiadi potrebbe arrivarci la sua impareggiabile fame di successo.

OUTSIDER – Gara regina, gara pazza: manca un padrone e il 47”04 dell’australiano Cameron McEvoy, arrivato ai Trials di aprile, fa paura ma non chiude i conti in virtù anche dei simili precedenti targati 2008 (Eamon Sullivan) e 2012 (James Magnussen). Ecco perché Luca Dotto, in perfette condizioni mentali e fisiche, potrebbe davvero infilarsi. Finora non ha ancora sbagliato una gara in stagione e l’oro europeo, unito al primo sub 48” della storia italiana nei 100 stile libero, gli ha conferito la giusta dose di autostima e consapevolezza nei propri mezzi che serve per arrivare lontano. La differenza, però, la farà il cuore nelle due vasche che possono valere più di una carriera. Anche perché il talento del veneto non si discute. E poi c’è la doppia missione di Gabriele Detti, già comunque iper promosso in questo 2016 di riscatto dopo l’infezione della passata stagione. Il livornese si è migliorato sempre e comunque, volando anche nei 200 sl (memorabile la frazione 4×200 per il bronzo della staffetta a Londra) e mettendo soprattutto nel mirino il record italiano di 3’43”40 firmato da Massimiliano Rosolino a Sydney 2000 nei 400. La concorrenza per Detti non manca, al momento parte con i fari leggermente più spenti degli altri ma può sorprendere. E, comunque vada, la sua carriera è appena (ri)partita.

STAFFETTE – Ai Mondiali di Kazan 2015 l’Italia salì sul podio con la 4×200 femminile (argento) e con la 4×100 sl maschile (bronzo). Medaglie che si possono confermare? Serviranno due imprese: le donne, nonostante una super Federica Pellegrini, sono incappate in una brutta controprestazione agli Europei di Londra e dovranno cercare di ricompattare il quartetto per non dilapidare tutto quanto di buono mostrato negli ultimi anni; gli uomini questa volta si troveranno di fronte Australia e Stati Uniti e dovranno recuperare al top della forma Marco Orsi e Filippo Magnini, finora in ombra anche a causa di problemi fisici e di preparazione. Al momento, però, nessuna di queste è da podio.

FINALI – Spesso lo si dice: una volta in finale può succedere di tutto. Certo, magari vale più per i 50 che per i 1500, ma chi può sognare la gara della vita è – in ordine sparso – Simone Sabbioni nei 100 dorso, Ilaria Bianchi e Matteo Rivolta nei 100 farfalla, Federico Turrini nei 400 misti, Martina Carraro nei 100 rana e, nel caso dovesse partecipare, anche la stessa Federica Pellegrini nei 100 sl. Senza una ranista di alto livello, invece, spente sul nascere le ambizioni della 4×100 mista maschile, che può essere però sostituita dalla rinata 4×200.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: DeepBlueMedia/comunicato Len

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