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Nuoto, Pellegrini: “Stanotte guarderò i Trials”. Magnini: “Un miracolo per la staffetta”

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MILANO – Una giornata a metà tra nuoto e impegni mondani/istituzionali. D’altronde siamo a Milano, che è sport ma non solo: stasera la decima edizione della Swimming Cup 2016, nell’esclusiva location dell’Harbour Club, accoglierà i campioni della nazionale azzurra (assente solo Gregorio Paltrinieri) per l’ultimo test prima della partenza per Rio 2016, fissata per il 22 luglio.

Questa mattina in conferenza stampa, di fianco a Luca Sacchi organizzatore dell’evento, hanno parlato i due atleti più rappresentativi, Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Sono fidanzati, vantano un talento enorme a testa ma vivono al momento situazioni leggermente differenti: la veneta è reduce dal miglior weekend della carriera dopo il 2011, probabilmente, mentre il marchigiano sta faticando a scendere sotto i 49” nei 100 sl ma sarà comunque in Brasile per guidare la staffetta.

Ho iniziato subito bene con la vasca corta, poi ho avuto ottime conferme a Riccione nella vasca lunga e sono partita per l’altura – così Federica Pellegrini riavvolgendo il nastro della sua stagione -. Nella scorsa settimana c’è stata la consegna del tricolore e il record italiano nei 100 sl che non mi sarei mai aspettata. Se rivedo il mio percorso olimpico posso dire che le mie Olimpiadi sono state tutte diverse l’una dall’altra: ma i Giochi sono i Giochi, ci sarà sempre tensione“.

Portare la bandiera spero che per noi tutti rappresenti tanto. Il nuoto è uno sport di fatica e si meritava il tricolore, senza voler far paragoni con altre discipline. Sono contenta e orgogliosa per me e per la mia famiglia“, ha aggiunto tornando alla cerimonia al Quirinale di mercoledì scorso. Poi spazio a presente e, soprattutto, futuro: “Al Settecolli il tempo dei 100 ha stupito anche me. Cronometricamente sono la miglior Federica di sempre. Nei 200 invece non penso di tornare agli standard di Roma 2009, anche se già a Riccione valevo 1’54’‘. I Trials americani è difficile non seguirli, anche perché la sfida è con due ragazze americane. Stanotte le guarderò (ci sono batterie e semifinali dei 200 sl, ndr). A Rio la sfida però non sarà solo con le statunitensi. Tokyo 2020? Attualmente è un forse. Ora sono concentrata sul prossimo mese, dopo Rio mi prenderò delle lunghe vacanze per valutare“.

Se da una parte tutto sembra andare bene per Federica Pellegrini, dunque, dall’altra Filippo Magnini attende le convocazioni ufficiali previste per domani: “Per me sarà la quarta Olimpiade, la prima da capitano. C’e voglia di riscatto dopo il 2012. Abbiamo punte note, ma anche i giovani non andranno per far festa. Fra gli ultimi Mondiali ed Europei abbiamo raccolto tante medaglie“. Farà anche i 100 sl individuali in cui ha vinto due ori iridati? “Sono sempre il secondo italiano nei 100. È difficile non portarmi. Alle Olimpiadi ho già raccolto una medaglia nel 2004. La gara individuale a Rio sarebbe un bellissimo traguardo, ma da capitano farò quello che mi verrà chiesto“.

Il focus, comunque, è rivolto alla staffetta 4×100 sl che proverà a difendere il bronzo mondiale di Kazan: “La staffetta non sta benissimo. Per andare a medaglia a Rio serve un miracolo. Siamo attualmente la sesta squadra al mondo. Usa, Australia, Russia, Brasile e Francia ci sono davanti. Ma non dobbiamo guardare la carta. Puntiamo sul lancio di Dotto e sul recupero di Orsi. Gli italiani comunque, in ogni sport, quando sono in difficoltà tirano fuori le unghie. Difendere il bronzo mondiale non sarà facile. Dovremo essere cattivi“.

Ha collaborato l’inviato alla conferenza stampa Michele Cassano

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Twitter Aspria Harbour Club

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