Seguici su

Calcio

Organizzazione, collettivo e rivoluzione della classe operaia: l’Italia abbatte il Belgio dei singoli

Pubblicato

il

Quando si affaccia al baratro e sembra spacciata, puntualmente l’Italia risorge. Forse è parte della nostra essenza: riusciamo a dare il massimo quando tutto sembra perduto, esaltandoci nelle difficoltà.

Alzi la mano chi, fino a ieri, si sarebbe aspettato un successo così nitido da parte della Nazionale sul Belgio nel debutto degli Europei 2016. Una vera e propria lezione di tattica ai nostri avversari. L’organizzazione ed il collettivo hanno surclassato la stelle e le individualità.

Sulla carta non doveva esserci partita. Hazard, De Bruyne, Mertens, Fellaini, Nainggolan e Lukaku da una parte; Parolo, Giaccherini, Eder e Pellé dall’altra. Nobiltà contro Terzo Stato. Ma la classe operaia ha operato la Rivoluzione. Gli azzurri hanno vinto perché sono una squadra che gioca a memoria, al contrario di un Belgio che si basa esclusivamente sulle folate individuali dei singoli.

Possiamo affermarlo con orgoglio: abbiamo vinto all’italiana! Difesa granitica guidata da un sontuoso Bonucci, verticalizzazioni improvvise, grande cuore nell’assedio finale avversario e cinismo in contropiede. Performante e continuo lo sfruttamento delle fasce, uno dei marchi di fabbrica del ct.

Adesso, come ha ammesso lo stesso Conte, sarà fondamentale mantenere i piedi per terra, perché ora arriva il difficile. Con Svezia ed Irlanda si invertiranno i ruoli e l’Italia partirà favorita. Saranno due esami di maturità verso un tabellone ad eliminazione diretta che si annuncia terribile (probabile incrocio con Croazia o Spagna agli ottavi in caso di vittoria del girone…).

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

federico.militello@oasport.it

Foto: Twitter Euro 2016

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità