Ciclismo

Tour de France 2016: tutto il percorso e le 21 tappe

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Il Tour de France 2016 è sempre più vicino e sale la febbre per l’attesa sfida tra Chris Froome, Nairo Quintana, Alberto Contador e la coppia di italiani formata da Vincenzo Nibali e Fabio Aru. Dalla partenza di Mont Saint Michel transitando per i passi alpini, andiamo a scoprire tutte tappe e il percorso della Grande Boucle. Tre settimane di pura passione attraverso la Francia, 21 giorni in apnea verso i Campi Elisi e la maglia gialla.

Sabato 2 luglio, prima tappa: Mont-Saint-Michel – Utah Beach, 188 chilometri
Scenario incantato per una tappa tutta in Normandia. La partenza da Mont-Saint-Michel vale la magia del Tour. Dal punto di vista agonistico, un paio di côte nella prima parte di gara che però non dovrebbero influenzare l’esito della frazione: attesissima volata con i velocisti a contendersi la prima maglia gialla. Utah Beach, sede d’arrivo, è stata una delle 5 spiagge su cui l’esercito americano è arrivato il 6 giugno 1944 nell’ambito dello Sbarco in Normandia.

Domenica 3 luglio, seconda tappa: Saint-Lô – Cherbourg, 183 chilometri
Si resta nella parte nord-occidentale della Bretagna e il percorso diventa più esigente. Tre brevi salite nella prima fase e una frazione mossa in tutto il suo svolgimento. Negli ultimi 10 chilometri il gruppo affronta la Côte d’Octeville e la Côte de la Glacerie, che porta al traguardo. Due chilometri al 6,5% seguiti da una breve discesa e poi gli ultimi 500 metri ancora al 6%. Nella prima parte della salita punte al 14%.

Lunedì 4 luglio, terza tappa: Granville – Angers, 223,5 chilometri
Distanza ben superiore ai 200 chilometri e percorso che inizia ad andare verso sud. Poche le difficoltà altimetriche e volata quasi scontata: l’ultimo chilometro è in leggerissima ascesa, quasi impercettibile.

Martedì 5 luglio, quarta tappa: Saumur – Limoges, 237,5 chilometri
La frazione più lunga del Tour. Un’infinita attesa per lo sprint finale nonostante un Gpm di quarta categoria posto a 55 dalla conclusione. Gli ultimi 500 metri sono tutti in salita: essenziale lanciare la volata nel momento giusto, potrebbero trarre un leggero vantaggio gli sprinter più esplosivi.

Mercoledì 6 luglio, quinta tappa: Limoges – Le Lioran, 216 chilometri
Non cambia la distanza, sempre over 200 chilometri, ma cambia in maniera sostanziale lo scenario. Il finale è un susseguirsi di Gpm. A 30 chilometri dalla conclusione il Pas de Peyrol, 5 chilometri all’8% di media, la seconda parte sempre all’11. La prima salita del Tour che sarà seguita in rapida successione dal Col du Perthus, 4 chilometri al 10% spezzati solo da un leggero falsopiano nella fase centrale. Nonostante il Col de Font de Cère gli ultimi 15 chilometri sono facili (pendenze in salita del 5-6%) ma il gruppo potrebbe arrivare molto ridotto al traguardo.

Giovedì 7 luglio, sesta tappa: Arpajon-sur-Cère – Montauban, 190,5 chilometri
Una frazione con poca pianura vera ma anche senza salite che possono fare la differenza. Ultima ascesa a 40 chilometri dalla conclusione, un Gpm di terza categoria che non dovrebbe avere impatto sulla volata di gruppo: occasione ghiotta per i velocisti in gara.

Venerdì 8 luglio, settima tappa: l’Isle-Jourdain – Lac de Payolle, 162,5 chilometri
I Pirenei. 143 chilometri sostanzialmente pianeggianti, con una sola salita di quarta categoria che somiglia più a un falsopiano. Poi, a 19 chilometri dal traguardo, il Col d’Aspin: 12 chilometri, pendenza media del 6% che cresce nel finale e resta sempre attorno all’8. Non è una salita difficilissima ma è la prima salita del Tour de France 2016. Dallo scollinamento mancano poco più di 7 chilometri, gli ultimi 1500 metri ancora in leggera ascesa.

Sabato 9 luglio, ottava tappa: Pau – Bagnères-de-Louchon, 184 chilometri
Le sedi di partenza e arrivo sono località storiche per il Tour. I primi 67 chilometri sono pianeggianti, un puro antipasto dell’Inferno: Col du Tourmalet, Hourquette d’Ancizan, Col de Val Louron-Azet e Col de Peyresourde, senza un metro di pianura. La prima salita è la più impegnativa, 19 chilometri al 7,4% di media, oltre 2100 metri sul livello del mare. L’Hourquette è più facile, il Col de Val Lauron-Azet sono 10 chilometri al 7%. Il Peyresourde è breve, 7 chilometri, ma non scende quasi mai sotto l’8%: dallo scollinamento ancora discesa prima dell’arrivo. Tante occasioni per provare a fare la differenza e per testare i favoriti per la vittoria finale.

Domenica 10 luglio, nona tappa: Vielha val d’Aran – Andorra Arcalis, 184,5 chilometri
Si completa il trittico pirenaico con un’altra giornata durissima. Partenza in salita con il Port de la Bonaigua, 13 chilometri dove è probabile nasca la fuga di giornata. A metà frazione il Port de Cantò, poi negli ultimi 50 chilometri tre salite in fila. Côte de la Comella (4 chilometri all’8%), Col de Beixalis (6 chilometri all’8,5% e un tratto iniziale di due chilometri sopra il 10) e la salita finale. 10 chilometri al 7% all’interno del Principato di Andorra che potrebbero produrre selezione e distacchi anche a causa delle fatiche dei giorni precedenti.

Riposo (Andorra) 

Martedì 12 luglio, decima tappa: Escaldes-Engordany – Revel, 197 chilometri
Dopo il giorno di riposo, salita sin dal chilometro zero con il Port d’Envalira (22 chilometri al 5,5%). Fortunatamente il resto della tappa è piatto, con la sola Côte de Saint-Ferréol, poco meno di due chilometri con una pendenza media 6,6%, a rompere la monotonia. A 7 chilometri dal traguardo potrebbe essere il punto cruciale della frazione.

Mercoledì 13 luglio, undicesima tappa: Carcassonne – Montpellier, 162,5 chilometri
Festa nazionale francese e festa anche per gli sprinter. Le poche difficoltà altimetriche sono concentrate nei primi 60 chilometri, mentre il finale strizza l’occhio ai velocisti e alle loro squadre. La volata è la possibilità più concreta, in alternativa una fuga.

Giovedì 14 luglio, dodicesima tappa: Montpellier – Mont Ventoux, 184 chilometri
Potremmo chiamarla tappa Froome. Un lunghissimo tratto pianeggiante fino all’imbocco della salita finale (preceduta solo da due salitelle di quarta categoria). Il Ventoux non avrebbe bisogno di presentazioni: 15 chilometri di salita con pendenze impegnative sin dalla prima parte nel bosco. Nel finale la vegetazione si dirada, fino a quando la strada e i corridori non vengono esposti al vento negli ultimi chilometri in un paesaggio lunare. Una salita ricca di fascino ma al contempo fondamentale nell’economia della corsa.

Venerdì 15 luglio, tredicesima tappa: Bourg-Saint-Andeol – Le Caverne de Pont, 37,5 chilometri
Grande assente fino alla tappa 16, ecco la prima cronometro del Tour de France. Leggero falsopiano ascendente per iniziare, poi tanta pianura (e una discesa ripida) prima di un’altra salita nel finale. Percorso molto difficile da leggere per un altro snodo fondamentale nella corsa e nella lotta per la maglia gialla.

Sabato 16 luglio, quattordicesima tappa: Montélimar – Villars-les-Dombes, 208,5 chilometri
Sulla carta una tappa per velocisti. La parte centrale della tappa, però, è un susseguirsi di salite e discese che potrebbero influenzare il risultato finale. Anche una fuga potrebbe essere possibile dato il percorso e le fatiche delle 13 tappe precedenti.

Domenica 17 luglio, quindicesima tappa: Bourg-en-Bresse – Culoz, 159 chilometri
Tappa breve ma con ben sei salite. I primi 10 chilometri non presentano pianura, in un continuo alternarsi di salite (anche non segnate come Gpm) e discese. Fino all’attacco della salita del Grand Colombier, lo spartiacque. Sono 13 chilometri al 7%, ma questo dato è influenzato da un paio di chilometri pianeggianti nella fase centrale, mentre per il resto le pendenze si mantengono tra l’8 e il 10%. A seguire discesa, pianura e i Lacets du Grand Colombier, 8 chilometri costantemente sull’8% di media. Dopo la discesa, 8 chilometri pianeggianti in una tappa durissima.

Lunedì 18 luglio, sedicesima tappa: Moirans-en-Montagne – Berna, 109 chilometri
Secondo sconfinamento a precedere il secondo giorno di riposo. Tappa molto agevole nonostante si resti sempre in quota: altra chiamata per le ruote veloci del gruppo.

Riposo (Berna) 

Mercoledì 20 luglio, diciassettesima tappa: Berna – Finhaut-Emosson, 184,5 chilometri
Seconda giornata sulle Alpi, anche questa durissima e tutta in Svizzera. I primi 150 chilometri, con due sole salite di terza categoria, sono molto facili. Poi due ascese in rapida successione a cambiare il volto della tappa e a definire la classifica generale. Il Col de la Forclaz, vetta a 17 dalla conclusione, non lascia respiro per 13 chilometri, tutti intorno all’8% di pendenza. Il primo forcing avverrà qui. Poi discesa e l’ultima salita, poco più di 10 chilometri. I primi 3 facili, gli ultimi 7 sempre attorno al 9%, il finale che va in doppia cifra e l’ultimo chilometro al 12%. Si possono scavare distacchi importanti.

Giovedì 21 luglio, diciottesima tappa: Sallanches – Megève, 17 chilometri
Una cronometro individuale molto particolare, una cronoscalata annacquata. Partenza in piano, poi la Côte de Chozeaux: prime rampe, che compongono la Côte de Domancy, sempre oltre il 10%. Poi la pendenza diminuisce ma la strada continua a salire, in maniera molto irregolare e interrotta da tratti pianeggianti. In totale una decina di chilometri di salita, poi in vetta due chilometri di discesa. Trovare il ritmo sarà difficilissimo.

Venerdì 22 luglio, diciannovesima tappa: Albertville – Saint-Gervais Mont Blanc, 146 chilometri
Non mancheranno, ovviamente le salite. Saranno tre, non eccessivamente impegnative, nei primi 80 chilometri. Da lì in poi la tappa farà un salto di qualità con i 12 chilometri all’8% della Montée de Bisanne, con i tratti più duri concentrati nella seconda metà. A seguire discesa e l’ultima vetta di giornata, in concomitanza con l’arrivo: Le Bettex. I primi 3 chilometri, di 10, non scendono mai sotto il 9%. Dopo un tratto facile la strada sale nuovamente nel finale, con 4 chilometri tra l’8 e il 9% verso il traguardo.

Sabato 23 luglio, ventesima tappa: Megève – Morzine, 146,5 chilometri
Ultima occasione per ribaltare il risultato. Subito in partenza Col des Aravis e Col de la Colombière, A metà frazione il Col de la Ramaz dovrebbe selezionare il gruppo anche in una tappa che consente di respirare nei tratti di fondovalle. Il Col de Joux Plane, ultima ascesa del Tour de France, comincia a 24 chilometri dalla conclusione: in totale, 11 di questi saranno in salita, gli ultimi 5 sempre oltre il 9%. Poi la discesa prima del traguardo a decretare la maglia gialla. Senza possibilità di appello.

Domenica 24 luglio, ventunesima tappa: Chantilly – Parigi, 113 chilometri
La classica passerella finale verso Parigi, uno dei traguardi più ambiti in tutta la stagione dai velocisti. Difficile immaginare un esito diverso.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Pagina Facebook Team Sky

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