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Atletica – Europei 2016: Italia, le pagelle della prima giornata. Tortu impressiona, Strumillo stupisce, si conferma un’ottima Inglese, delude Gloria Hooper

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Le pagelle degli azzurri agli Europei di atletica.

FILIPPO TORTU: 8,5. Che personalità! Vince la sua batteria dei 100m in 10”25, ad un centesimo dal primato personale, partendo forte dai blocchi e chiudendo nettamente primo. A 18 anni ed al debutto in un Europeo assoluto dimostra tutto il suo talento e ora la finale appare decisamente alla sua portata.

STEFANIA STRUMILLO: 8,5. La qualificazione nel lancio del disco della ferrarese con 59,80 è probabilmente la grande sorpresa della giornata; si sapeva che la rappresentante dell’Atletica 2005 fosse in ottima condizione, ma fare il personale di mattina in una specialità di lanci non è da tutti in una grande manifestazione e le lacrime di commozione lo stanno a dimostrare. La barriera dei 60 metri è lì da abbattere.

VERONICA INGLESE: 8. Obiettivo centrato per la barlettana che non solo entra tra le prime 8, con il 6° posto e il proprio miglior crono di sempre, 31’37”43, battuto di oltre 4 secondi. Si conferma, infatti, una realtà del mezzofondo azzurro, anche se forse avrebbe potuto gestire ancor meglio i 10000, ma si è trattato della sua prima competizione di livello altissimo. Tenendo presente che sarà al via anche nella mezza maratona, una prova molto positiva e il sigillo per Rio.

FEDERICO FERRARO: 8. Anche per il napoletano arriva la qualificazione alla semifinale dei 100, con il nuovo primato di 10”26 e la sensazione di una preparazione centrata, in una gara caratterizzata da un ottimo avvio. Buoni segnali anche in funzione 4×100.

GIULIA PENNELLA: 7.5. Un bel 100 hs da 13”05 che le vale lo stagionale e il passaggio in semifinale senza bisogno di ripescaggio. Un inizio di livello per la toscana, che è stata la prima a scendere in pista e ha fatto iniziare con un sorriso la spedizione azzurra ad Amsterdam.

YUSNEYSI SANTIUSTI: 7.5. Al debutto in maglia azzurra, dopo una serie di vicissitudini per la cittadinanza, controlla in scioltezza la sua batteria negli 800, con una corsa snella e rotonda, vincendola in 2’04”53. La semifinale sarà un’importante spartiacque per un’atleta che può ambire ad una posizione di alto livello.

ABDULLAH BAMOUSSA: 7.5. Nonostante una caduta sull’ultima riviera si merita il passaggio di turno nei 3000 siepi, che vedranno una finale con tutti e 3 gli azzurri in gara. Bamoussa è stato il migliore dei tre, sia come crono, 8’32”54, nuovo personal best, sia come interpretazione della gara. Peccato per il minimo olimpico solo sfiorato.

JAMEL CHATBI: 7. L’italo-marocchino fa gara di testa dall’inizio alla fine, lasciandosi sorpassare solo a qualificazione certa; finalmente un sorriso dopo due prove internazionali di scarso spessore. Non sarebbe una grande sorpresa vederlo lottare per il podio.

YURI FLORIANI: 6.5. Terza finale consecutiva per il trentino nelle siepi, contraddistinta da una prova coraggiosa, con qualche patema d’animo nel rettilineo finale. Non dovrebbe trattarsi di un infortunio tale da privarlo della prova più attesa.

MATTIA CONTINI: 6,5. 400hs di grande sostanza per il nome nuovo dell’Italia. Il tempo è normale: 51”26, ma piacciono l’agonismo e la ritmica di gara del livornese.

MARIO LAMBRUGHI: 6,5. Prestazione in fotocopia rispetto a Contini, con un crono leggermente migliore di due decimi. La semifinale dirà molto di più sulle sue ambizioni.

ALESSIA TROST: 6. L’azzurra del salto in alto conquista l’accesso tra le migliori 12 con 1,89 alla prima prova, dopo due errori a 1,92 la gara viene fermata con la friulana a passare il turno senza problemi. Tutte le quote sono state superate al primo tentativo, mentre a 1,92 non è apparsa sicura di sé, dichiarando però di essere deconcentrata dall’obiettivo raggiunto. La aspettiamo in finale.

DESIREE ROSSIT: 6. Si può fare copia e incolla della prestazione della corregionale, con un errore in più alla quota di 1,89. Da rilevare che, comunque, ha raggiunto la finale alla prima presenza a livello senior in maglia azzurra, lei che quest’anno ha raggiunto la misura di 1,97.

MARCELL JACOBS: 6. Un sospiro di sollievo per l’italo-americano l’approdo alla finale a 12, grazie a 7,80 e ad una seconda miglior misura ai danni dello spagnolo Jean-Marie Okutu. Non sembra registrato al meglio e lamenta anche un infortunio, comunque una è andata…

BENEDICTA CHIGBOLU: 6. La romana gestisce male il giro di pista, partendo forte ma arrivando in affanno sul rettilineo opposto, laddove invade la corsia vicina e viene squalificata. Riammessa dopo il reclamo FIDAL, si salva, pur chiudendo un 400 in 53”51, nono tempo in totale.

ROBERTO BERTOLINI: 6. Lui la finale non la porta a casa nel giavellotto, ma dopo due lanci così così, nel terzo tira fuori una spallata da 80,58, sua seconda misura di sempre e a soli 12 cm dall’ultimo posto utile. Molto sfortunato il trentino, ma il suo l’ha fatto comunque.

MICOL CATTANEO: 5,5. Il passaggio del turno non arriva, visto il suo 13”34 nei 100hs, però si avvicina al suo valore attuale. Un’ostacolista recuperata dopo la maternità e diversi problemi fisici.

NORBERT BONVECCHIO: 5. A differenza di Bertolini, non riesce a dare il meglio di sé e si deve accontentare del 24° posto con 75,75 metri. Nel panorama non esaltante dei lanci azzurri portare due giavellottisti di livello è comunque discreto, ciò non toglie che la sufficienza è lontana per il trentino.

GLORIA HOOPER: 5. Forse la sorpresa negativa della giornata, con l’eliminazione in semifinale nei 200, alla quale era ammessa di diritto. Il suo 23”25 che le vale il 5°posto nella sua serie non è malaccio, ma da un’atleta che si è sempre migliorata nei momenti importanti ci si aspettava di più. Lei punta di più sui 100, la speranza è che la rabbia odierna si trasformi in grinta.

ERIKA FURLANI: 5. Fuori dalla finale dell’alto con 1,85 il bilancio della romana, che vantava 1,91 come stagionale. Il vero rammarico è il secondo tentativo a 1,89 che era praticamente fatto e che le sarebbe valso la finale di domani.

MARTINA AMIDEI: 4,5. Non bene sui suoi 200, chiusi in 23”79; non era facile passare il primo turno, ma era lecito aspettarsi qualcosa di meglio dall’atleta dell’Aeronautica.

NATALINA CAPOFERRI: 4,5. Nella giornata di Stefania Strumillo la più giovane delle 3 discobole non va oltre i 53,62 che le assegnano il 23°posto finale. Lontana più di 3 metri dal proprio primato non può essere soddisfatta della prestazione.

VALENTINA ANIBALLI: 4. Conferma tutti i problemi di una stagione non esaltante; si affida all’esperienza ma non può bastare, quando il miglior lancio del suo disco è solamente di 51,66, ovvero 25° posto. Purtroppo una serie notevolmente sotto tono.

IRENE SIRAGUSA: 4. La simpaticissima pisana sbaglia completamente la gara dei 200, non superando le batterie e concludendo con un deludente 23”87, ventiduesimo crono assoluto. Ha comunque i 100 e, soprattutto, la staffetta per riscattarsi.

GIOVANNI GALBIERI: 4. Irriconoscibile l’ex campione europeo under 23 nella specialità regina. Seppur di mattina 10”48 è un tempo troppo lontano dalle sue qualità e la diciottesima piazza è assolutamente lontana dalle aspettative del veneto.

MARTA MILANI: 3,5. Pessima gara della bergamasca nei 400, specialità alla quale è tornata dopo diversi anni sulla doppia distanza. 17° tempo con un modestissimo 54”45, lontanissima dal tempo di qualificazione e, ora, in dubbio per un posto in staffetta.

GIUSEPPE LEONARDI: 3. L’emozione lo ha evidentemente bloccato, altrimenti l’orribile 47”68 sarebbe una prestazione inspiegabile per il siciliano, autore di un 2016 in netto miglioramento. Ultimo nella batteria e terz’ultimo in totale, urge cambio di marcia per la 4×400.

CHIARA ROSA: 2. Dispiace dare un voto così basso ad una pesista che ha sempre dato tutto per la maglia azzurra, conquistando diversi risultati, tra cui il bronzo europeo 2012. Tuttavia il 18°posto con 16,26 è troppo brutto per essere vero.

JULAIKA NICOLETTI: 3. Purtroppo anche la romagnola è stata disastrosa nel peso, 23° con 15,81, nettamente al di sotto delle sue possibilità, seppur inferiori rispetto alla capitana padovana. Peccato.

 

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Foto: FIDAL Twitter

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