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Atletica – Europei 2015: pagelle Italia, seconda giornata. Galvan, Grenot e Tortu eccezionali; disastrosa Trost, male Jacobs e Rossit. Santiusti ci fa sperare

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SONIA MALAVISI: 5. Una grossa delusione per l’astista romana, che quest’anno ha varcato 4,50. Finisce in lacrime l’avventura europea, con anche un infortunio che la ferma a 4,20, misura seguita da tre errori a 4,35 che sarebbero bastati per la finale. La quota era ampiamente alla sua portata, in buone condizioni fisiche, e forse il sogno Rio è svanito oggi.

DAVIDE MANENTI: 6,5. Passaggio del turno in scioltezza nei 200 metri con 20”82 per l’azzurro, che ha controllato la propria serie, finendo al secondo posto. L’ostacolo semifinale sarà più duro, ma il torinese sembra aver preparato bene l’evento.

ANTONIO INFANTINO: 7. Mezzo voto in più per il nome nuovo della velocità azzurra, nonostante il tempo più alto, 20”99 per l’italiano d’Inghilterra. Il motivo è la sua caparbietà e la sua voglia di non accontentarsi, a differenza di altri colleghi al debutto o anche di esperienza.

GIORDANO BENEDETTI: 6,5. Nei suoi 800 non ripete l’errore di precedenti edizioni, quando soffrì le gare troppo tattiche; si imbatte nel preliminare più lento e riesce a staccare il pass per la semifinale con 1’50”74, 24° tempo, ma non importa. La sua ambizione deve essere raggiungere la finale a 8.

JACOPO LAHBI: 7. Molto bene Lahbi nel doppio giro di pista; fa il suo stagionale con 1’47”27, 4° crono assoluto e primo dei ripescati in una batteria molto valida. Dimostra una buona corsa e non soffre l’ansia del debutto internazionale.

GLORIA HOOPER: 7. Tutta un’altra Hooper rispetto a ieri, con la vittoria del suo turno dei 100 in 11”40 (-1,0). Impressiona soprattutto nei secondi 50 metri e ciò aumenta il rammarico per i brutti 200 di ieri, dove valeva tranquillamente la finale.

IRENE SIRAGUSA: 6. Anche lei sembra una persona diversa rispetto a 24 ore prima. Finisce in 11”55, sui suoi standard, e accede alla semifinale, che si può considerare un obiettivo raggiunto, in attesa di rivederla all’opera anche in staffetta-

JOSE’ REYNALDO BENCOSME: 5,5. Il suo tempo sui 400hs, 49”77, non è disastroso, però il 19° posto non lo può soddisfare, seppur sia vicino ai suoi migliori tempi. Voleva finale e standard per Rio, purtroppo li ha mancati entrambi.

MARIO LAMBRUGHI: 7. Nonostante l’eliminazione dalla finale degli ostacoli, la sua è stata una grande prova, conclusa con il primato personale ed il suo primo sub-50”, 49”60. Conferma di essersi meritato la convocazione e addirittura va vicino al minimo olimpico; promosso a pieni voti.

MATTIA CONTINI: 5,5. Non gli riesce il miracolo del passaggio tra i migliori 8 e si peggiora rispetto a ieri, arrivando a 50”78. Non è ancora al livello dei migliori europei, ma rimane una stagione positiva.

ALESSIA TROST: 3. Cosa ti succede, Alessia? Urge recuperare la miglior Trost che già non aveva incantato in qualifica, ma oggi ripetere l’1,89 è stato assolutamente deludente, ancor più in un contesto tutt’altro che eccelso, il che poteva far pensare ad una possibile medaglia. A 1,93 tre tentativi andati male, con 3 salti uno diverso dall’altro, dimostrazione di una grande incertezza tecnica; incredibile assistere ad un’involuzione di un’altista da 2 metri quando era molto più giovane. Il posto finale non può assolutamente essere archiviato come risultato importante, anche in una pedana sorda come quella di Amsterdam.

DESIREE ROSSIT: 5. Desirèe copia misura e posizione della corregionale, cosa che non era lecito attendersi, o perlomeno non a quote così basse. Il giudizio è, tuttavia, migliore in quanto si tratta di una ragazza al suo primo Europeo assoluto ed una sesta piazza non è da buttare via e il secondo salto a 1,93 è stato tecnicamente ben registrato e la misura sfiorata. Certamente la costanza ad alti livelli è da ricercare, non dimenticando che la poliziotta ha messo a segno 1,97 in stagione.

MATTEO GALVAN: 9. Un missile sui 400! Se qualcuno pensava che il 45”12 di Rieti, con tanto di nuovo record italiano, fosse un exploit singolo, è stato servito, con il tempo ripetuto al centesimo e con la sensazione di aver svoltato nella sua carriera. Sembra assolutamente in grado di dire la sua per una medaglia, magari anche di un metallo importante

BENEDICTA CHIGBOLU: 6. Si migliora rispetto a ieri nei 400, scendendo a 52”69, più o meno sui livelli che le competono, per un complessivo 16° posto. Rimane il fatto che non riesce a rendere sul giro di pista come in staffetta.

LIBANIA GRENOT: 9. Impressionante! Una semifinale dominata dal primo all’ultimo metro e terminata con uno straordinario 50”45, miglior prestazione europea dell’anno. Una “Panterita” così forse non si era mai vista, essendo scesa già sotto il crono che gli diede il titolo europeo due anni orsono. E’ la grande favorita e in questa forma può finalmente centrare una finale olimpica.

MOHAD ABIKADAR SHEIKH ALI: 5. Ci prova nei 1500 fino al termine, rimanendo nel gruppo di testa, ma rimane senza energie negli ultimi 200 metri, che lo porta ad un 3’42”93 che lo elimina. Deve ancora “mangiare tanta pista”, ma il carattere non gli manca.

JOAO C. BUSSOTTI NEVES: 5,5. Cade nel corso del secondo giro e la sua gara finisce lì, in pratica. L’incidente lo avrebbe fermato subito, ma alle 21.50 avviene il ripescaggio per la finale, laddove avrà l’opportunità di riscattarsi.

MARCO PETTENAZZO: 4,5. Decimo nella sua batteria e mai in lizza per i primi 5 posti che garantivano la prosecuzione dell’avventura. Onestamente era difficile aspettarsi di meglio, considerando il tempo di accredito.

FILIPPO TORTU: 9. Cosa altro si può dire di un ragazzo che non solo si ripete, ma addirittura tira fuori un sontuoso 10”19 (+0,6) che vale il nuovo record italiano juniores sui 100? Corre in rimonta e sfiora addirittura la finale, dando un segnale importantissimo anche in funzione di futuri impegni sui 200; il tutto a 18 anni appena compiuti! Spettacolare!

MASSIMILIANO FERRARO: 6,5. Bissa il 10”26 del primo turno preliminare, che per un ragazzo non abituato a questi scenari è ottimo. Entra in una dimensione non limitata alle sfere nazionali, promosso a pieni voti.

GIULIA PENNELLA: 4. Irriconoscibile rispetto a ieri, quando aveva sfiorato il personale. 13”55 nei 100 hs è un tempo da allenamento nemmeno tanto spinto per la toscana che dice addio alla finale, che poteva anche essere nell’ordine delle cose, ma non in questo modo, dopo averla ammirata solo 24 ore prima.

MARCELL JACOBS: 4. Era venuto per ottenere 8,15 di minimo olimpico e magari per una medaglia; niente di tutto ciò, i suoi salti si limitano a 3, con il migliore solo a 7,59 che gli permette solamente di terminare undicesimo. Evidentemente l’infortunio di ieri non è stato assorbito e Rio si è allontanata definitivamente.

YUSNEYSI SANTIUSTI: 8,5. Ancora una prova di grande intelligenza dell’italo-cubana, che controlla benissimo la semifinale chiudendo seconda in 2’02”21, controllando la rimonta delle altre. Per sua stessa ammissione l’obiettivo è raggiunto, ma vedendo la sua capacità tattica di leggere la gara, nulla le può essere vietato.

HANNES KIRCHLER: 7,5. Molto bravo l’altoatesino nel lancio del disco; la fortuna gli arride visto che coglie l’ultimo posto utile con 63,74, misura comunque di rilievo in un parco gara eccellente, avvantaggiato dall’aver gareggiato nel pomeriggio, a differenza delle qualificazioni delle altre prove di lancio. Ritorna in una finale europea a 37 anni!

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gianluca.pessoni@oasport.it

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