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Basket, Preolimpico Torino 2016: i dodici azzurri ai raggi X
Ettore Messina ha fatto le sue scelte e ha selezionato i dodici azzurri che da lunedì scenderanno in campo per la prima partita del Preolimpico di Torino. Di seguito l’analisi giocatore per giocatore
Pietro Aradori (1988, 194, A): 116 partite e 1169 punti con l’Italia. Uno dei veterani della squadra azzurra, negli ultimi anni si è ritagliato un ruolo prezioso uscendo dalla panchina, come accaduto nell’ultimo Europeo, quando alcune sue giocate con Islanda e Germania furono decisive. Protagonista di un’ottima stagione con la maglia di Reggio Emilia, con la quale ha vinto la Supercoppa e raggiunto la Finale Scudetto.
Andrea Bargnani (1985, 213, A/C,): 69 partite e 1094 punti con l’Italia. Dovrebbe essere la terza punta di diamante di questa nazionale e il centro titolare. Stagione travagliata anche a causa di una serie di infortuni, che lo hanno portato a rescindere il contratto con i Brooklyn Nets e dire probabilmente addio alla NBA. Adesso è ancora senza squadra.
Marco Belinelli (1986, 196, A/G): 120 partite e 1736 punti con l’Italia. Insieme a Gallinari condivide la leadership di questa nazionale. La frattura dell’osso mascellare rimediata contro il Canada lo costringerà a giocare con una mascherina a Torino, ma certamente il nativo di San Giovanni in Persiceto non resterà condizionato, visto che c’è grande voglia di riscatto dopo una stagione difficile con Sacramento che nell’ultima settimina lo ha ceduto a Charlotte, sua settima squadra NBA della carriera.
Riccardo Cervi (1991, 214, C): 33 partite e 104 punti con l’Italia. Dopo molte esclusioni finalmente riesce ad entrare tra i dodici convocati e se lo merita dopo una stagione importante con Avellino, con la quale raggiunge la finale di Coppa Italia e la semifinale playoff. La sua Reggio Emilia, però, lo richiama e il prossimo anno sarà ancora in maglia Grissin Bon. A Torino sarà importante, perchè con lui in campo Messina avrà certamente grande copertura sotto i tabelloni e la possibilità di provare un quintetto alto.
Marco Cusin (1985, 211, C): 100 partite e 442 punti con l’Italia. Il “Cuso” c’è sempre e non manca mai. Anche in questa stagione con Cremona si è dimostrato il miglior centro italiano del campionato e la sensazione è quella che potrebbe partire in quintetto titolare già dalla prima partita con la Tunisia. Sacrificio e voglia di lottare su ogni pallone sono il suo pane quotidiano.
Luigi Datome (1987, 201, A): 141 e 1238 punti con l’Italia. Il capitano della nazionale, uno dei leader del gruppo azzurro e uno di quei giocatori che ha risposto ogni estate sempre presente alla chiamata dell’Italia. Stagione da sogno con il Fenerbahce, dove ha vinto il campionato (MVP delle finali) e raggiunto la finale di Eurolega. Ha voglia di riscatto dopo l’infortunio dello scorso anno a Berlino, che gli ha privato di giocarsi tutto l’Europeo e la sua assenza si è fatta sentire.
Danilo Gallinari (1988, 208, A): 49 partite e 730 punti con l’Italia. La stella, il leader dentro e fuori dal campo dell’Italia di Ettore Messina. Il motto è “Andiamo dove ci porta il Gallo”. Ha un conto aperto con la sfortuna e la maglia azzurra, perchè troppi infortuni lo hanno tenuto lontano dalla nazionale. L’amarezza del quinto posto europeo è ancora presente, soprattutto in lui, che farà di tutto per portare l’Italia a Rio 2016. La stagione NBA è stata ottima fino a dopo l’All Star Game, quando un infortunio lo ha costretto a fermarsi per non rischiare di non essere presente a Torino.
Alessandro Gentile (1992, 201, G/A): 57 partite e 714 punti con l’Italia. Il sesto uomo che tutte le nazionali vorrebbero. Per l’abbondanza di classe e talento di questa nazionale è costretto probabilmente a partire dalla panchina, ma si sta parlando del secondo miglior marcatore azzurro agli ultimi Europei. Non si conosce ancora il suo futuro da giocatore di club (forse NBA a Houston) e dovrebbe lasciare la sua Milano dopo aver vinto Scudetto e Coppa Italia.
Daniel Hackett (1987, 199, P/G): 79 partite e 517 punti con l’Italia. Il suo rapporto con la maglia azzurra è sempre stato un po’ complicato e addirittura era stato fatto fuori dal giro della nazionale. Ha capito l’errore ed è tornato stabilmente in gruppo e si presenta a Torino come il play titolare dell’Italia di Ettore Messina. Quest’anno ha salutato il campionato italiano ed è andato a giocare in Grecia all’Olympiacos, dove ha vinto lo Scudetto.
Nicolò Melli (1991, 205, A/C): 52 partite e 214 punti con l’Italia. Il giocatore delle piccole cose, di quelle che non si vedono subito, ma che alla fine sono fondamentali. In nazionale ha saputo ritagliarsi il suo spazio ed è importantissimo soprattutto in difesa. In Germania con il Bamberg ha scoperto anche di essere un leader e ha chiuso una stagione trionfale con la vittoria del campionato, dopo aver brillato anche in Eurolega.
Giuseppe Poeta (1985, 191, P): 116 partite e 433 punti con l’Italia. La prima delle sorprese delle convocazioni di Ettore Messina. Finalmente torna a giocare una competizione ufficiale con l’Italia dopo essere stato tagliato all’ultimo in molte circostanze. Avrà un ruolo marginale probabilmente, giocando pochi ma intensi minuti. Con Trento ha fatto una buona stagione, soprattutto in Eurocup, ma alla fine del’anno ha deciso di sposare il nuovo progetto di Torino e quindi giocherà in casa.
Stefano Tonut (1993, 194, G,): 2 partite e 2 punti con l’Italia. La seconda e forse più grande sorpresa delle convocazioni. Sarà il dodicesimo uomo di questa nazionale, ma è un’esperienza importantissima per uno dei migliori giovani del panorama italiano e sul quale si potrà costruire la nazionale del futuro. Grande fisico e grande intraprendenza, ha dimostrato con Venezia di essere un giocatore che sa prendersi le responsabilità e la Reyer ripartirà proprio da lui il prossimo anno.
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andrea.ziglio@oasport.it
Credit: Ciamillo/Archivio FIP