Beach Volley
Beach Volley, Olimpiadi Rio 2016. Outsider e possibili sorprese
Outsider è una parola di moda quando si tratta di Giochi Olimpici. Sul podio a cinque cerchi salgono spesso i migliori ma qualche variazione sul tema, nel tempo, c’è stata e le sorprese, almeno fino ai quarti di finale non mancano di certo.
Basti pensare a Londra con i lettoni Plavins/Smedins sul terzo gradino del podio e i “nostri” Nicolai/Lupo al quinto posto ma basti pensare al bronzo degli svizzeri “di scorta” Kobel/Heuscher, sempre in campo maschile, ad Atene 2004, oppure all’oro di Cook/Pottharst sulla sabbia di casa nel torneo femminile di Sydney 2000, in faccia a Brasile e Stati Uniti, fino a quel momento e da lì in poi, assoluti dominatori della specialità.
Parlare di outsider nel torneo maschile dove sono almeno una decina le coppie che possono dare l’assalto al podio è alquanto difficile. Dici “outsider”, però, e ti viene da guardare in alto per capire dove potrà scendere la skyball di Adrian Carambula. Ranghieri e Carambula sono gli outsider per eccellenza. Assieme da solo un anno, capaci di scalare le classifiche mondiali a suon di gag e risate ma anche con grandissima professionalità, arrivano a Rio senza alcuna responsabilità sulle spalle e consapevoli che in tredici mesi hanno compiuto una vera e propria impresa. Esclusi Alison/Bruno e Lucena/Dalhausser hanno battuto più o meno tutti i rivali nel World Tour e un loro inserimento nelle posizioni di vertice sarebbe una sorpresa fino ad un certo punto.
I tedeschi Bockermann/Fluggen sono chiamati a “difendere” l’oro conquistato dai loro ex compagni di squadra Brink/Reckermann a Londra. Il livello non è lo stesso degli olimpionici ma i tedeschi sono capaci, sulla gara singola, di qualsiasi exploit, mentre non hanno nella continuità di rendimento il loro punto di forza, aspetto che fa calare le loro quotazioni soprattutto nei tornei più importanti.
Attenzione ai russi Semenov/Krasilnikov. Micidiali quando si gioca in Russia, meno pericolosi fuori dalle “mura amiche” ma sempre coppia pericolosa per qualsiasi avversario, mix di potenza fisica e tattica a volte letale per gli avversari e ai canadesi Saxton/Schalk, coppia particolare, capace di esaltarsi con una vittoria ma anche di deprimersi piuttosto in fretta. Nelle ultime tre stagioni per loro quattro podi nel World Tour. Ancora manca il guizzo vincente ma non la capacità di giocarsela alla pari con gran parte degli avversari e mantenere una certa costanza ad alti livelli. Il 2016 non è stato il loro anno migliore ma a Porec è arrivato un bronzo rigenerante che lascia intendere una preparazione tutta mirata a Rio. Sorpresa, ma fino a un certo punto, sarebbe l’inserimento nelle posizioni che contano degli austriaci Doppler/Horst. Cresciuti moltissimo nelle ultime due stagioni, gli austriaci hanno disputato la finale delle Major Series di Porec meno di un mese fa e un anno addietro sono saliti sul podio nel World Tour di Yokohama. Biglietti da visita interessanti.
In chiusura non ci sarebbe da stupirsi nel vedere quantomeno in un quarto di finale la coppia messicana Virgen/Ontiveros: tre podi per loro in stagione, Antalya (secondo posto) e due bronzi a Xiamen e Fortaleza e una crescita di consapevolezza nei propri mezzi (Ontiveros è stato premiato come “most improbe player” del World Tour nel 2015) che può essere determinante per un buon risultato a Rio 2016.
In campo femminile tra le outsider di lusso ci sono Broder/Valjas, frutto prelibato di un vivaio che negli ultimi anni ha sfornato campioni in serie nello stato della foglia d’acero. Un anno fa Broder/Valjas stazionavano con frequenza sul podio o ai margini del World Tour: vittoria a Fuzhou e secondo posto a Lucerna, quarto nelle Major Series di Porec. Come buona parte dei compagni di squadra il 2016 ha segnato un regresso a livello di risultati ma questa è una coppia che, nel giorno giusto, è difficile da battere. Stagione ottima, invece, quella delle spagnole Elsa/Liliana, conosciute anche come Lili/Baquerizo. Due podi per le iberiche, secondo posto a Sochi e terzo a Cincinnati che hanno permesso loro di qualificarsi a Rio ma tutto sommato una buona qualità di gioco (con tanta esperienza ad alto livello) che ne fa una coppia sempre difficile da battere anche per le più forti.
Ci sono le due coppie svizzere che difficilmente potranno giocare per un posto al sole ma che hanno saputo dimostrare che, se si presenta l’occasione, loro sono pronte a coglierla, come è accaduto quest’anno a Forrer/Vergè-Deprè a Xiamen, dove è arrivato il primo successo in carriera per le elvetiche e a Heidrich/Zumkehr a Sochi dove la coppia rossocrociata ha conquistato la seconda vittoria in carriera nel World Tour dopo quello dello scorso anno a Xiamen.
Ultime ma ostiche per tutte le rivali, le australiane Bawden/Clancy, ormai stabilmente nelle posizioni che contano del circuito mondiale anche se capaci finora di conquistare un solo podio da quando sono assieme, lo scorso anno nelle Major Series di Porec.