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Canoa/Kayak, Olimpiadi Rio 2016: cinque russi esclusi dai Giochi per doping. E siamo a 18 ineleggibili…

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La Federazione Internazionale di Canoa/Kayak ha annunciato che cinque atleti russi citati nell’ormai famigerato “Rapporto McLaren” non potranno partecipare ai Giochi di Rio. Si tratta di Elena Aniushina (K2 500m), Natalia Podolskaia (K1 200m), Alexander Dyachenko (K2 200m), oro a Londra 2012, Andrey Kraitor (C1 200m), Alexey Korovashkov (C2 1000m).

Le cinque qualificazioni olimpiche erano state tutte conseguite ai Mondiali di Milano dello scorso anno. A staccare il pass per il C2 1000m erano stati Melantyev e Pervukhin – nessuno dei quali implicato nel “Rapporto McLaren” o con trascorsi di doping – ma la Federazione russa ha deciso di rimpiazzare Melantyev con Korovashkov, uno dei cinque atleti esclusi, quindi la quota-barca sarà annullata e non riassegnata.

Per tutti gli altri casi, invece, verranno ripescate le barche delle nazioni che si piazzarono alle spalle dei russi ai Mondiali di Milano: Austria (K2 500m donne), Germania (K1 200m donne), Svezia (K2 200m uomini), Iran (C1 200m uomini).

Diventano quindi 18 gli atleti russi ai quali è stato revocato l’accredito, all’indomani dello scandalo che ha portato alla luce un sistema di “doping di Stato”, messo in piedi dalle autorità russe tra il 2011 e il 2015. Domenica il CIO aveva rimandato alle singole Federazioni la scelta di ammettere o no gli atleti ai Giochi, stabilendo però alcune linee-guida. In particolare, l’organo di governo dello sport mondiale aveva sottolineato che non sarebbero stati accettati sportivi russi coinvolti in precedenti vicende di doping. Ieri erano arrivati già i primi stop, dalle Federazioni di nuoto, canottaggio, sollevamento pesi e lotta.

 

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giuseppe.urbano@oasport.it

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