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Canottaggio
Canottaggio, Olimpiadi Rio 2016: gli azzurri ai raggi X, il quattro senza sogna di emulare le aquile d’oro
Lo scandalo doping in casa Russia permette alla nazionale azzurra di portare a otto le imbarcazioni in gara a Rio 2016. Grazie agli ingressi dell’ammiraglia maschile e del doppio pesi leggeri femminile l’Italia migliora così di un’unità il contingente di Pechino 2008 e Londra 2012, eguagliando Sydney 2000.
QUATTRO SENZA
L’equipaggio campione del mondo in carica recentemente rinnovato con l’innesto di Domenico Montrone al posto di Marco Di Costanzo punta al podio. Il sogno del pugliese e dei compagni Giuseppe Vicino, Matteo Lodo e Matteo Castaldo è ripetere, 68 anni dopo, l’impresa delle aquile d’oro a Londra 1948, quando quattro giovani operai della Moto Guzzi (Giuseppe Moioli, Elio Morille, Giovanni Invernizzi e Franco Faggidei) si portarono a casa la medaglia d’oro. Questi gli altri podi azzurri nella specialità: bronzo nel 1928 e 1932, argento nel 1960, bronzo nel 1968, argento nel 2000 e bronzo nel 2004.
DOPPIO PESI LEGGERI
Rinnovato nelle ultime settimane come il quattro senza, l’equipaggio tricolore è tra i papabili per il podio. Il capovoga sarà Marcello Miani, alla terza partecipazione olimpica dopo Pechino 2008 sempre nel doppio e Londra 2012 nel quattro senza pl. Prima presenza a cinque cerchi invece per Andrea Micheletti, subito a suo agio con il suo nuovo compagno d’avventura nella tappa di Coppa del mondo di Poznan. Disciplina olimpica da Atlanta 1996, l’Italia vanta un argento vinto a Sydney 2000 con il binomio Elia Luini-Leonardo Pettinari.
DOPPIO SENIOR
Sul podio ininterrottamente da Atlanta 1996, toccherà a Romano Battisti e Francesco Fossi l’arduo compito di allungare il filotto. I risultati di questi mesi dopo la separazione del 2015 non sono stati di certo incoraggianti con prestazioni molto lontane dai migliori equipaggi. Il palmares dei due azzurri tuttavia è sotto gli occhi di tutti e le parole del direttore tecnico La Mura fanno intendere una crescita importante in vista della gara brasiliana. Oltre alle quattro medaglie vinte tra Atlanta e Londra (un oro, un argento e due bronzi) l’Italia ha in dote pure un argento del 1920.
DUE SENZA
Equipaggio appena formato e giovanissimo, il due senza di Marco Di Costanzo e Giovanni Abagnale potrebbe essere uno degli outsider della gara olimpica. Chissà che sopratutto Di Costanzo, campione del mondo in carica del quattro senza e sorprendentemente lasciato fuori dal quartetto per Rio, non possa trovare quel qualcosa in più da una barca che all’Italia ha portato soltanto un bronzo nel 1948. Curioso invece il cammino di Abagnale che, fallita la qualificazione diretta nell’otto, è stato dirottato nel due senza dopo la squalifica di Niccolò Mornati. Il direttore tecnico La Mura punta molto su questo equipaggio in una specialità in cui l’oro sembra già assegnato ai fuoriclasse neozelandesi Eric Murray e Hamish Bond.
QUATTRO SENZA PESI LEGGERI
Stefano Oppo, Martino Goretti, Livio La Padula e Pietro Willy Ruta. Dopo i continui cambi nelle ultime settimane La Mura ha deciso di far scendere Pietro Ruta dal doppio pl per rilanciare una barca che ha faticato parecchio dopo la finale iridata del 2015. A farne le spese Giorgio Tuccinardi, convocato a Rio come riserva. Presente nel panorama olimpico dal 1996, il quattro senza pl ha visto l’Italia cogliere la medaglia di bronzo con Lorenzo Bertini, Catello Amarante, Salvatore Amitrano e Bruno Masharenhas ad Atene 2004.
OTTO
Impossibile fare una previsione sull’otto ripescato dopo le squalifica in casa Russia. Vincenzo Maria Capelli, Luca Agamennoni, Simone Venier, Matteo Stefanini, Pierpaolo Frattini, Mario Paonessa, Fabio Infimo, Emanuele Liuzzi insieme al timoniere Enrico D’Aniello rappresenteranno l’Italia dopo le assenze di Pechino 2008 e Londra 2012. Questa potrebbe essere l’ultima occasione olimpica per alcuni veterani come Frattini, Stefanini, Venier e Agamennoni, gli ultimi due già saliti sul podio a cinque cerchi. Nella storia il bel paese ha vinto tre medaglie nell’ammiraglia: un bronzo nel 1924 e due argenti nel 1932 e 1936.
DONNE
DOPPIO PESI LEGGERI
20 anni dopo Lisa Bertini e Martina Orzan, l’Italia torna nella specialità che negli ultimi anni ha regalato tante gioie grazie a Laura Milani ed Elisabetta Sancassani. Ripescato come l’ammiraglia maschile, l’equipaggio azzurro non avrà tuttavia Elisabetta Sancassani bensì Valentina Rodini come partner di Milani. Difficile capire a che risultato possano ambire le azzurre.
DUE SENZA
Insieme dalla passata stagione Sara Bertolasi e Alessandra Patelli hanno strappato la qualificazione olimpica a Lucerna. Un risultato di prestigio che consente all’atleta bustocca di ripetere l’esperienza di Londra 2012, quando terminò decima insieme all’italotedesca Claudia Wurzel. Si tratta dell’esordio olimpico invece per Alessandra Patelli.
Foto di Mimmo Perna
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francesco.drago@oasport.it