Ciclismo
Ciclismo, Olimpiadi Rio 2016: squadre con 5 uomini e corsa tatticamente imprevedibile
Se l’ultimo Tour de France è stato dominato dal Team Sky per tutti i suoi 21 giorni di corsa, la prova di ciclismo su strada alle Olimpiadi di Rio 2016 sotto questo punto di vista potrebbe essere molto diversa. Le squadre, infatti, saranno composte da massimo cinque elementi.
Facile ricordare quanto successo a Londra, nel 2012. Nonostante un percorso molto facile e la Gran Bretagna schierata in forze davanti al gruppo per provare a portare Mark Cavendish allo sprint, si sono avvantaggiati prima una quarantina di uomini e successivamente Alexander Vinokourov e Rigoberto Uran, che si sono giocati la medaglia d’oro. Il percorso brasiliano si presenta molto più impegnativo e per questo anche le squadre più forti avranno molta difficoltà a controllare le situazioni in corsa.
Anche per questo motivo, nell’ambito delle convocazioni nessuna delegazione ha puntato su un unico capitano e tutte dispongono almeno di una seconda soluzione. Questo, a livello tattico, potrebbe favorire le fughe a media distanza, con attacchi portati negli ultimi 100 chilometri una volta entrati nel circuito finale da ripetere tre volte con l’impegnativa salita di Vista Chinesa che potrebbe promuovere azioni di questo tipo. Da non sottovalutare, in tal senso, anche discesa e pianura, dove un buco di pochi metri potrebbe trasformarsi in una voragine impossibile da colmare.
Il gruppo principale, con le poche forze disponibili, potrebbe provare a tenere tutte le azioni a distanza di sicurezza. In base alle composizioni di eventuali gruppi, poi, alcune squadre potrebbero decidere di non tirare perché in situazione favorevole. Questo potrebbe creare momenti di tensione, in attesa che qualcuno decida di fare la prima mossa per portare il gruppo dei migliori sulla fuga. Date le premesse, la corsa di propone di difficile lettura tattica. Nessuno ha la certezza di avere l’uomo forte (anche la Spagna di Valverde si è tutelata con Rodriguez e Izaguirre) e un’azione ben fornita potrebbe anche essere accettata da tutti ed arrivare fino all’arrivo.
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Foto: Valerio Origo
ale sandro
29 Luglio 2016 at 09:25
Condivido l’analisi, proprio elementi come Izaguirre o Pantano per la Colombia, usciti bene dal Tour, potrebbero rappresentare degli outsider importanti di cui tenere conto. Mi è sempre sembrato un percorso per corridori completi. In effetti avere in squadra elementi come De Marchi o Caruso potrebbe essere decisivo per provare a controllare un po’ di più la corsa,non solo nelle fasi iniziali.