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Euro 2016: un giro di affari da miliardi di euro

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Stanno tenendo con il fiato sospeso milioni di persone. Tra sorprese, grandi sconfitti, conferme e insospettabili outsiders, gli Europei di calcio 2016 sono stati finora davvero inaspettati, riuscendo anche a ingannare le attese di esperti e i pronostici di bookmakers. E ormai manca davvero poco alla finale. Quest’anno, per la prima volta, sono state 24 le squadre scese in campo per contendersi il titolo di regina D’Europa. Dal 1960, anno della sua istituzione il torneo ha continuato a crescere nel corso degli anni e oggi quasi la metà delle 54 federazioni affiliate all’UEFA si sono scontrate per avere la Coppa Henri Delaunay.

Un ragguardevole aumento della partecipazione che ha favorito una crescita dei campionati europei da diversi punti di vista. Il giro di affari per questo tipo di manifestazioni è sempre molto notevole. E naturalmente anche i mercati finanziari ne traggono beneficio. Aziende di abbigliamento sportivo, comparto turistico, compagnie aeree, società di scommesse, sponsor, infrastrutture e grandi media sembrano essere una scommessa sicura per poter avere profitto da Euro 2016. È difficile attribuire a un singolo evento l’impatto specifico che ha sui ricavi delle aziende. Si stima però che tra diritti tv, sponsor, biglietti, turismo per la Francia, che ospita il torneo, il giro d’affari ammonti a circa due miliardi di euro.

A trarne beneficio sicuramente le aziende che si occupano della vendita di articoli sportivi, come fa notare Josh Mahony, analista del gruppo IG che ha dedicato un’intera sezione all’evento. Primi fra tutti: Nike e Adidas. Basti pensare che l’azienda americana ha ottenuto un fatturato di 30,60 miliardi di dollari nell’ultimo anno finanziario, rispetto ai 20.12 miliardi di quattro anni fa, mentre Adidas – sponsor ufficiale di Euro2016 – ha registrato un fatturato 17,60 miliardi di euro, cresciuto non poco rispetto ai 13.32 miliardi registrati quattro anni prima. “Oltre all’aumento delle vendite di articoli sportivi durante il torneo di calcio – spiega – hanno la possibilità di fare indossare i propri prodotti ai migliori calciatori ed atleti del pianeta di fronte a un pubblico televisivo che guarda l’evento da ogni parte del mondo. Non c’è migliore esposizione di questa per un brand”.

Bene anche per tutte le aziende del comparto turistico. L’aumento del numero di visitatori e di turisti, infatti, porta indubbi benefici a quanti si occupano di trasporto o accoglienza: dalle compagnie aeree alle aziende di trasporto, dagli albergatori e ristoratori. Un grande evento sportivo, come gli europei di calcio, richiama inevitabilmente migliaia di tifosi. Il giro di affari può essere davvero determinante per l’economia di una nazione. Secondo uno studio del Centro per il diritto e l’economia nello sport di Limoges, l’arrivo di circa 2,5 milioni di tifosi porterebbe nella casse della Francia, inteso come paese organizzatore, una cifra di 1,266 miliardi di euro, con un’oscillazione in positivo del Pil francese dello 0,2%.

Ecco perché sono sempre tanti i Paesi che vogliono accaparrarsi l’organizzazione di un evento simile. A trarne vantaggi inoltre le imprese locali e i negozianti. C’è infatti anche da considerare i lavori dal punto di vista delle infrastrutture, che possono dare una spinta alle imprese di costruzioni, che si aggiudicano le gare di appalto per la preparazione dell’evento. Oppure le aziende che si occupano della fornitura di energia elettrica o di servizi per la sicurezza possono vedere un aumento dei propri profitti, aggiudicandosi questo tipo di contratti. Le emittenti televisive e i vari media riescono poi a aumentare notevolmente i propri guadagni, grazie a un incremento della domanda di pubblicità durante gli eventi sportivi.

Insomma un affare davvero sostanzioso per un evento che tutto il mondo guarda in tv. E, un giro d’affari enorme per l’Uefa che di soli diritti tv incasserà circa un miliardo di euro. Nei diritti tv vengono calcolati anche quelli della trasmissione delle gare via internet, o via telefonino, molto diffuse nei paesi asiatici e che nell’immediato futuro costituiranno la nuova frontiera anche in Occidente. I paesi collegati nel pianeta sono ben 206.
In Francia le emittenti che trasmettono le partite in diretta sono addirittura tre: Tf1, M6 e BeInSports. Come scrive Alexandre Baradez, analista di IG France: “TF1 trasmetterà 22 partite durante gli Europei 2016. L’azienda ha pagato 40 milioni di euro per i diritti, inclusi 25 milioni di euro per le partite condivise con il peer francese M6. Non possiamo essere sicuri che questo genererà dei profitti, ma offre senza dubbio una buona visibilità e un miglioramento del brand”.

Quanto al resto del giro d’affari dell’Europeo secondo l’Uefa si arriva a 2 miliardi di euro e oltre, contando anche circa 400 milioni di euro dalle sponsorizzazioni e altri 500 milioni abbondanti dalla vendita dei biglietti per le 51 partite negli stadi francesi, che in effetti in questa prima fase si sono riempiti quasi tutti, e quasi sempre, con una percentuale intorno al 90%.

Dal punto di vista pubblicitario, infine, gli europei di calcio catalizzano una spesa in pubblicità a livello globale di 900 milioni di dollari. Un contributo inferiore a quello di Olimpiadi e elezioni Usa, ma che in Italia vede gli investimenti maggiori. Numerose le aziende che hanno deciso di dedicare campagne pubblicitarie all’Europeo. Tra queste: Fiat, Euronics, Carrefour, Birra Moretti, Coca-Cola e Cornetto Algida.
Insomma se volete investire adesso, tutte le aziende che gravitano intorno agli europei di calcio possono rappresentare una fonte di guadagno per se stesse ma anche per voi.

Foto: Twitter Euro 2016

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