MotoGP
MotoGP, GP Germania 2016: Marquez talentuoso e stratega, Rossi e Lorenzo affondati
170 punti in classifica generale, 53esima vittoria in carriera e terzo successo in stagione. Sono questi solo alcuni numeri che caratterizzano Marc Marquez, capolista della classifica generale del Mondiale 2016 di MotoGP e grande protagonista anche ieri, nel GP di Germania, sul tracciato del Sachsenring (nono appuntamento del campionato iridato).
Una gara insidiosa quella disputata in terra tedesca per l’asfalto bagnato ed i mutamenti climatici annessi. La partenza del Cabronçito, dalla pole, è stata prudente senza prendere eccessivi rischi cercando di salvare le gomme. Quando Valentino Rossi e le Ducati di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci mettono la freccia sembra che Marc sia in difficoltà, incapace di portare al limite la Honda in queste condizioni. Un lungo, poi, dopo essere stato scavalcato anche da Hector Barbera e Jack Miller, sembra porre fine alle velleità dello spagnolo. Invece non è così. Marc si gioca l’azzardo delle gomme slick e la scelta premia. Mentre gli altri iniziano a guidare, come si suol dire, sulle uova, il 93 mette in fila una serie di giri su tempi inavvicinabili per chiunque, rischiando spesso la caduta ma capitalizzando al meglio la sua decisione. Una dimostrazione di coraggio e lettura tattica che gli vale il successo finale mentre gli altri sono ancora lì a chiedersi come sia stata possibile una cosa del genere.
Si staranno facendo questa domanda soprattutto Rossi e Jorge Lorenzo, i veri sconfitti di giornata. Valentino, partito ottimamente dalla prima fila, impone il suo ritmo, portando via un gruppetto con il “Dovi” e Petrucci a seguirlo da vicino. Il sorpasso delle Rosse, però, arriva inesorabile ed il 46 deve guardarsi anche dal rampante Barberà. Entra in scena un duello tra i due col nove volte campione del mondo ad avere la meglio. Tuttavia, la strategia, come era già accaduto in passato (Misano 2015), non è delle migliori ed il rientro tardivo. In più l’aver montato gomme intermedie dopo lo stop è il secondo sbaglio comportante l’ottava posizione al traguardo. Parlando di Lorenzo, invece, un weekend deludente con tanti, troppi errori nelle prove ed un quindicesimo posto da comparsa che non può essere giustificabile da parte di un campione del mondo. I maligni parlano di una Yamaha che inizia a fare due pesi e due misure per un Jorge già sicuro ducatista l’anno venturo. Semplice illazioni, potremmo definirle, che però trovano terreno fertile nelle prestazioni anonime del maiorchino. A conti fatti, i due alfieri di Iwata sono a -48 (Lorenzo) e -59 (Rossi) ed il Mondiale, a metà stagione, sembra già essere cosa di altri.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
Foto di Marco Fattori