Doping
Nuoto, flop antidoping verso Rio 2016: ora manca solo Yulia Efimova
Il tanto discusso Sun Yang? Ha “pagato” una misteriosa squalifica per doping di soli tre mesi e ci sarà, nonostante la clamorosa rinuncia alla finale mondiale dei 1500 stile libero che il campione cinese non nuota proprio da agosto 2015. La velocista brasiliana Etiene Medeiros? Innocente e assolta: il fenoterolo era contenuto in un semplice farmaco per l’asma. L’olimpionico di Pechino Park Tae-hwan? Per lui il benvenuto dell’ultim’ora: il TAS di Losanna ha cancellato proprio venerdì mattina l’ulteriore stop di tre anni inflittogli dal comitato olimpico della Corea del Sud dopo i 18 mesi di squalifica Fina scontati per positività al testosterone.
A 29 giorni da Rio 2016 non c’è pace per il nuoto mondiale, che sembra riaccogliere con piacere uno per uno tutti i suoi (ex) dopati. All’appello, adesso, manca solo il nome più grosso, quello della russa Yulia Efimova, oro iridato in carica nei 100 rana e già fermata 16 mesi tra il 2013 e il 2015 per steroidi. A marzo la bionda che si allena in California è incappata nell’affaire meldonium, come per altro molte stelle dello sport della Grande Madre, ma a differenza della tennista Maria Sharapova e dei podisti vari è ancora in attesa di un verdetto.
La Fina le ha tolto la sospensione, ma il suo Doping Panel non si è ancora espresso, per lo meno pubblicamente. Di Efimova si sa via social che ha ripreso gli allenamenti per le Olimpiadi e che, pur avendo saltato i Trials, avrebbe comunque un posto grazie all’1’05”70 nuotato a Orlando poco prima del secondo stop. Recentemente è stata infatti inserita nell’elenco dei convocati russi per il Brasile: salvo colpi di scena, dunque, ci sarà.
Ma che credibilità ha, ora, l’antidoping mondiale?
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook Fina/DeepBlueMedia
Gabriele Dente
10 Luglio 2016 at 00:41
Nessuna. Direi che si stanno mettendo d’impegno per farci passare la voglia e forse ci riusciranno.