Nuoto
Nuoto, Olimpiadi Rio 2016: i favoriti gara per gara. Paltrinieri la nostra certezza, Ledecky donna dei Giochi
Mancano appena 17 giorni all’inizio del darsi agonistico nella vasca dell’Olympic Aquatics Stadium di Rio de Janeiro. La tensione negli atleti e negli appassionati sale sempre di più per le aspettative riposte nell’appuntamento a 5 cerchi. Dal 6 al 13 agosto ci sarà da divertirsi ed andiamo, dunque, a definire i nomi (uomini e donne) papabili per l’oro, gara per gara, delle specialità previste nel programma olimpico.
UOMINI
50 stile libero
Florent Manaudou (21″42 Fra), Cameron McEvoy (21″44 Aus) e Nathan Adrian (21″51 Usa) – Tre uomini velocissimi in lizza per l’El Dorado brasiliano. Manaudou, autore del miglior crono dell’anno, difende il titolo olimpico conquistato a Londra mentre McEvoy ed Adrian, medaglia d’oro nei 100 stile libero 4 anni fa, vogliono usurpare “Le Roi”.
100 stile libero
Cameron McEvoy (47″04 Aus), Nathan Adrian (47″72 Usa) – Due nomi su tutti su questa distanza, o per meglio dire, uno più di altri. Il tempo stabilito da McEvoy nei Trials australiani è qualcosa di inimmaginabile per i comuni mortali ed il sostanziale gap tra la prima e la seconda prestazione dell’anno la dice lunga sul contesto della gara regina. Una promessa di vittoria per l’aussie il quale però dovrà guardarsi soprattutto da Adrian che già nell’ultima edizione dei Giochi sorprese James Magnussen, aggiudicandosi a sorpresa il titolo a 5 cerchi.
200 stile libero
Sun Yang (1’44″82 Cin), James Guy (1’45″19 Gbr), Conor Dwyer (1’45″41 Usa) – Grande equilibrio nelle quattro vasche dove Sun potrebbe centrare il suo primo successo olimpico su questa distanza. I rivali più accreditati saranno il campione del mondo in carica James Guy, capace di battere il cinese a Kazan l’anno scorso, ed il vincitore dei Trials americano Conor Dwyer, estremamente pericoloso in un arrivo “in volata”.
400 stile libero
Mack Horton (3’41″65 Aus), Sun Yang (3’43″55 Cin). Le otto vasche dovrebbero premiare uno di questi due nomi che meglio di altri sanno interpretare la distanza. Il giovane Horton, dopo aver fallito i Mondiali in Russia 2015, vuol riscattarsi in questi Giochi prendendosi lo scettro del dominio di Sun che, da par suo, non ha alcuna intenzione di abdicare. Il tempo stabilito nel meeting di Santa Clara, in piena preparazione olimpica, ha dissipato gran parte dei dubbi che adombravano la figura del cinese, assente nei Campionati nazionali valevoli per la partecipazione olimpica. Una dimostrazione di forza tale da considerarla un biglietto da visita di tutto rispetto in vista di Rio.
1500 stile libero
Gregorio Paltrinieri (14’34″04 Ita), Mack Horton (14’39″54 Aus) – E’ d’obbligo una precisazione su Sun Yang che, partecipando, rientrerebbe tra i candidati al successo finale anche in questa gara. Tuttavia le zero apparizioni nell’ultimo anno, sulla distanza, fanno propendere per un Sun maggiormente concentrato nelle gare più veloci dello stile libero e quindi non competitivo per lottare soprattutto con Paltrinieri. In un contesto del genere, Greg è la nostra certezza per l’oro, lui ne è cosciente ed ha voglia di dimostrarlo quando sarà al blocchetto di partenza. Record del mondo, o meno, conterà mettere la mano davanti agli altri, partendo con l’indubbio vantaggio di concentrarsi esclusivamente sulla propria prestazione e non tanto su quello che faranno gli altri.
100 dorso
David Plummer (52″12 Usa), Ryan Murphy (52″26 Usa), Mitchell Larkin (52″48 Aus) – Un tris d’assi quello del dorso che fa presagire autentici fuochi d’artificio in vasca e chissà se la vittoria finale non varrà anche il record del mondo di Aaron Peirsol (51″94, 2009), siglato ad Indianapolis nell’epoca dei “costumoni”?
200 dorso
Mitchell Larkin (1’53″90 Aus), Ryan Murphy (1’53″95 Usa) – Nelle 4 vasche si preannuncia un’altra battaglia all’ultimo centesimo tra Stati Uniti ed Australia col campione del mondo Larkin desideroso di suggellare il proprio status di leader anche in Brasile mentre Murphy, in ascesa esponenziale negli ultimi 12 mesi, vuol essere un altro rappresentante stelle e strisce capace di esaltarsi quando vede la bandiera a 5 cerchi.
100 rana
Adam Peaty (58″36 Gbr), Kevin Cordes (58″94 Usa) – Eccoci nel regno britannico della rana di Peaty, despota della specialità ormai da tempo e pronto ad entrare nel gotha della specialità, puntando chiaramente al titolo olimpico. Unico al mondo ad essere sceso sotto il muro dei 58″ (57″96 a Londra nel 2015), il 21enne di Uttoxeter può permettersi di guardare quasi esclusivamente in casa propria senza però sottovalutare l’animus pugnandi di Kevin Cordes, in grande evidenza nelle selezioni statunitensi di Omaha, pronto a stupire.
200 rana
Joshua Prenot (2’17″17), Marco Koch (2’07″69), Kevin Cordes (2’07″81) – Se i 100 metri sono tutti di marca U.K. la doppia distanza parlano chiaramente americano con due atleti come Prenot e Cordes strepitosi nel corso dei Trials. In particolare, il 22enne del Missouri è stato semplicemente straordinario nella finale di Omaha con un’ultima vasca da 32″98 ed un riscontro finale di soli 16 centesimi più lento del primato mondiale del giapponese Akhiro Yamaguchi (2’07″01 a Chiba nel 2012). L’unico in grado di inserirsi nella lotta tutta made in Usa è il tedesco Koch, campione europeo in carica e motivato a centrare, probabilmente, l’unica possibilità di medaglia per la Germania in vasca.
100 farfalla
Lazslo Cseh (50″86 Hun), Michael Phelps (51″00 Usa), Chad Le Clos (51″56 Rsa) – In questa specialità è assai stuzzicante il confronto che ha animato le piscine di tutto il mondo per un decennio, ovvero Cseh contro Phelps. Una sfida nei misti con prevalenza assoluta dello “squalo di Baltimora” ma che nella farfalla, in vista di Rio, potrebbe dare a Laszlo quelle soddisfazioni mai raggiunte ai Giochi. Nella lotta tra i due potrebbe inserirsi un terzo incomodo di lusso, vale a dire il campione olimpico della doppia distanza a Londra Chad Le Clos. Autore in stagione di 51″56 il sudafricano potrebbe stupire ed inserirsi nel pacchetto di mischia in lizza per l’oro.
200 farfalla
Laszlo Cseh (1’52″91 Hun), Michael Phelps (1’54″84 Usa), Chad Le Clos (1’54″42 Rsa), Daiya Seto (1’54″14 Jpn) – Situazione analoga anche nei 200 metri laddove Cseh, coi canoni del favorito e dall’alto del suo record europeo, può guardare il resto del mondo con fierezza. Sarà interessante, tuttavia, vedere cosa Phelps riuscirà a fare in una specialità valsa 2 ori ed 1 argento olimpico al fenomeno statunitense nelle precedenti edizioni dei Giochi. Attenzione però agli inserimenti sia di Le Clos (campione olimpico in carica) che del nipponico Seto sempre estremamente performanti nelle quattro vasche.
200 misti
Kosuke Hagino (1’55″07 Jpn), Michael Phelps (1’55″91 Usa), Ryan Lochte (1’56″22 Usa) – Nella sfida dei 4 stili per vasca, assisteremo ad uno scontro generazionale tra i navigati Phelps e Lochte e la nouvelle vague rappresentata da Hagino. Gara dunque scoppiettante e di altissimo contenuto tecnico per la presenza di interpreti sopraffini, anche da questo punto di vista, della distanza
400 misti
Kosuke Hagino (4’08″85 Jpn), Chase Kalisz (4’09″54 Usa), Daiya Seto (4’10″53) – Hagino che tenterà, dunque, di fare doppietta potendo contare su un grande equilibrio, senza apparenti punti deboli in nessuno degli stili dei misti. Ad onorare la presenza stelle e strisce sarà Chase Kalisz, estremamente veloce nel corso dei Trials ed in grado di rendere la gara più incerta di quanto si creda. Della partita sarà anche il giapponese Seto che, soprattutto, nella farfalla è in grado di fare la differenza.
4×100 stile libero
Usa, Australia e Francia – Tre squadre per un unico posto, quello sul podio più alto. La compagine transalpina, forte dell’oro conquistato a Londra, vuol confermarsi nuovamente in Brasile, reduce anche dai successi in Europa. Fabien Gilot, Florent Manaudou, Mehdy Metella, William Meynard, Clément Mignon e Jérémy Stravius costituiscono il roster transalpino che sfiderà la compagine stelle e strisce (Adrian su tutti) e australiana (McEvoy in primis) rivaleggiando per una magica doppietta (2012-2016).
4×200 stile libero
Usa, Australia e Gran Bretagna – Nella gara che più di altre è capace di evolversi in grande rapidità, passando da una frazione ad un’altra, i nomi degli Stati Uniti e degli “Aussies” si confermano tra i pretendenti all’oro guardando al livello medio messosi in evidenza nelle selezioni olimpiche. In un quadro del genere, i britannici, reduci dal successo di Kazan, vogliono stupire anche a Rio sfruttando il “treno” Guy.
4×100 mista
Usa, Giappone, Gran Bretagna – La staffetta mista dovrebbe essere territorio di conquista, come spesso è avvenuto, del team stelle e strisce. Nessun punto debole in alcuna frazione ed estremo equilibrio tra le prestazione degli atleti potrebbero garantire il titolo a 5 cerchi. Gli avversari più qualificati sembrano essere i nipponici ed i britannici, in particolare quest’ultimi con la frazione di Peaty capace di aprire le acque.
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DONNE
50 stile libero
Cate Campbell (23″84 Aus), Ranomi Kromowidjojo (24″07 Ola), Sara Sjoestroem (24″17 Sve) – Sfida ad altissima velocità nell’unica vasca dello stile libero. Parterre de rois nel quale la Campbell sembra avere ancora dei margini rispetto alle altre, unica in stagione ad essere scesa sotto il muro dei 24″.
100 stile libero
Cate Campbell (52″06 Aus), Bronte Campbelli (52″58 Aus), Sarah Sjoestroem (52″78 Sve) – Il record del mondo firmato qualche settimana vale per Cate qualcosa di più che una promessa di vittoria a Rio. Le rivali più qualificate, ai nastri di partenza, dovrebbero essere la sorellina Bronte (campionessa del mondo a Kazan) e la Sjoestroem ma la velocità dimostrata dalla primatista mondiale sembra di un altro pianeta.
200 stile libero
Sara Sjoestroem (1’54″34 Sve), Katie Ledecky (1’54″43 Usa), Federica Pellegrini (1’54″55 Ita) – Probabilmente la vera gara dell’Olimpiade, tra le donne, nella vasca a cinque cerchi. Un concentramento di tantissimi talenti che si riuniscono in questa specialità facendone quasi un simbolo della rassegna a 5 cerchi. E’ atteso dunque un confronto stellare tra Sjoestroem e Ledecky, soprattutto, perchè quelle più in grado di scendere sotto il limite dei 1’54”. Tuttavia in una gara dove la tensione la fa da padrone, chi avrà i nervi saldi vincerà e chissà se la “Divina” non potrà regalarci un sogno…
400 stile libero
Katie Ledecky (3’58″98 Usa), Leah Smith (4’00″65) – Le otto vasche, quasi certamente, saranno il primo vero territorio di conquista della Ledecky, dominatrice assoluta della distanza da tre stagioni, autrice della miglior prestazione dell’anno nonché primatista mondiale in 3’58″37. Nessuno pare essere in grado di fermarla tranne forse la connazionale Leah Smith, in grandissima ascesa quest’anno.
800 stile libero
Katie Ledecky (8’06″68 Usa) – Sempre e solo lei, la despota dello stile libero mondiale. Autrice del primato mondiale e motivata ad abbattere anche la barriera degli 8′. Sarebbe un’impresa titanica!
100 dorso
Mie Nielsen (58″73 Dan), Emily Seebohom (58″73 Aus), Katinka Hosszu (58″94 Hun) – Dorso orfano della campionessa olimpica Missy Franlin, le papabili alla vittoria finale paiono essere le tre atlete nominate. Va detto che la Hosszu sarà impegnata in tantissime gare e pertanto sarà da verificare la sua resa nel caso specifico. Tuttavia, conoscendo la resistenza della lady di ferro è sciocco dubitarne. Si prevede dunque una bella lotta tra l’ungherese la Seebohm e la Nielsen.
200 dorso
Belinda Hocking (2’06″49 Aus), Emily Seebohm (2’06″59 Aus), Katina Hosszu (2’06″88 Hun), Melissa Frankin (2’07″89 Usa) – 4 vasche nel dorso caratterizzate dal confronto interno tra Hocking e Seebohm. Sembrerebbe dunque una gara col marchio australiano ma attenzione alla Hosszu e soprattutto alla Franklin, oro a Londra, e vogliosa di riconfermarsi.
100 rana
Lilly King (1’05″20 Usa), Ruta Meilutyte (1’05″82 Lit), Yulia Efimova (1’05″70 Rus) – In attesa delle decisioni del CIO in merito alla partecipazione della squadra russa dopo lo scandalo doping, le atlete candidate alla vittoria finale dovrebbero appunto essere la King e la Meylutite (oro nel 2012) per la consistenza della loro nuotata e il loro magico ritorno nella seconda vasca.
200 rana
Rie Kaneto (2’19″65 Jpn), Yulia Efimova (2’21″41 Rus)*, Taylor McKeown (2’21″45 Aus) – Specialità che, tempi alla mano, dovrebbe premiare la Kaneto, unica ad aver ottenuto un riscontro cronometrico al di sotto del 2’20”.
100 farfalla
Sarah Sjoestroem (55″68 Sve), Kelsi Worrel (56″48 Usa), Xinyi Chen (56″82 Cin) – Distanza, anche in questo caso, con una favorita su tutti, ovvero la Sjoestroem, semplicemente strepitosa in questo 2016.
200 farfalla
Madeline Groves (2’05″82 Aus), Franziska Hentke (2’05″77 Ger), Natsumi Hoshi (2’06″32 Jpn) – Le quattro vasche della farfalla dovrebbero essere quelle più incerte con le tre nuotatrici citate in ballo per l’oro. Difficile dire a priori chi abbia maggiori possibilità.
200 misti
Katinka Hosszu (2’07″30)- Per l’abissale differenziale con le avversarie la “nazione” Hosszu verosimilmente timbrerà il cartellino senza se e senza ma.
400 misti
Katinka Hosszu (4’29″89) – La stessa riflessione fatta per i 200 misti vale anche per i 400 metri laddove davvero il gap tra la magiara ed il resto del mondo è sensibile a dir poco.
4×100 stile libero
Usa, Australia – Sfida all’insegna della tradizione tra americane ed australiane annoveranti atleti di grandissimo livello con le “aussies” favorite per la presenza delle sorelle Campbell.
4×200 stile libero
Usa, Australia e Cina – In questo caso dovrebbero essere le statunitensi più di chiunque altro ad avere lo scettro del comando. Ledecky, Fraklin, Smith, soprattutto, sono un investimento concreto per la medaglia d’oro.
4×100 mista
Usa e Australia – Altro confronto tra i due team citati ed un equilibrio imperante.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
Foto: Deepbluemedia