Nuoto

Nuoto, Rio 2016: la lotta dei 200 stile libero femminili è tutta in 21 centesimi

Pubblicato

il

Sarah Sjoestroem, 1’54’’34 con il rebus dei 200 sl individuali mai nuotati in una grande manifestazione internazionale. Katie Ledecky, 1’54’’43 sparato a gennaio e non confermato, nonostante le grandi attese, ai Trials di Omaha. Federica Pellegrini, 1’54’’55 in pieno carico al Trofeo Settecolli e con la capacità di demolire le avversarie dal punto di vista psicologico che resiste da Montreal 2005. La corsa all’oro olimpico è iniziata e sono 21 i centesimi che, al momento, dividono le tre principali favorite al successo a cinque cerchi nel ranking mondiale stagionale.

Ci si aspetta una gara indimenticabile, sì, ma che gara sarà? Innanzitutto molto dipenderà dalla presenza o meno della fuoriclasse svedese, presenza che in realtà pareva poter diventare un dubbio – nonostante dichiarazioni opposte in tempi non sospetti – visto il forfait agli Europei di Londra. Testa ai 100 sl e ai 100 farfalla? Certo, ma non solo. Sara Sjoestroem comanda la classifica e adesso proverà a giocarsi il bersaglio grosso anche nelle quattro vasche. Ha resistenza ma anche, ovviamente, velocità. Da valutare appunto l’impatto con i tre turni di gara e il fatto di essere pressoché all’esordio nella specialità, su tali palcoscenici. Si vedrà.

Chi può permettersi di non fare conti e sparare il più possibile con la certezza quasi cronometrica di poter diventare irraggiungibile è la statunitense, destinata a stravolgere ulteriormente gli almanacchi del nuoto internazionale dopo essersi presa la ribalta a 15 anni negli 800 sl di Londra 2012 e aver calato uno storico poker 200-400-800-1500 l’estate scorsa ai Mondiali di Kazan. Vero che ai Trials la sia attendeva già a 1’53’’, ma come ammesso anche da lei stessa la tensione le ha giocato brutti scherzi. Però il tempone lo ha nelle corde: può andare senza pensieri e, al netto di intoppi, è l’atleta da battere. O forse, prima ancora, da raggiungere.

E quindi c’è Federica Pellegrini. Le nostre personali previsioni? Davanti a Sjoestroem, per esperienza e brillantezza nel momento decisivo, e non così distante da Ledecky, sempre però con il punto di domanda sui confini esplorabili dall’americana. La Divina può ancora migliorare il tempo del Settecolli e, si sa, nel testa a testa possiede un’aggressività unica che raramente permette alle altre di metterle la mano davanti. Chiedere a chi la soffre da tempo, ovvero l’olandese Femke Heemskerk, ma anche alle stesse Missy Franklin e Katie Ledecky quasi riprese (sarebbero bastati altri 5 metri) a Barcellona 2013 e Kazan 2015.

Fede sta affinando il passaggio – che dovrà essere mediamente veloce per non perdere subito contatto con le rivali – e può contare su un’ultima vasca da leonessa scatenata. Del resto è così che ha costruito i suoi migliori successi, dalla rivelazione dell’argento di Atene 2004 all’oro di Pechino 2008 passando per i quattro ori 200-400 tra Roma 2009 e Shanghai 2011. Il suo record del mondo dovrebbe resistere, sul podio l’azzurra ci sta ancora bene. Ma sarà una finale ricca di variabili. E per questo tutta da vivere, avvicinamento compreso.

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Clicca qui e metti mi piace per restare sempre aggiornato sul mondo del nuoto italiano

francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Fin/DeepBlueMedia

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version