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Olimpiadi Rio 2016: le possibili medaglie d’oro a sorpresa per l’Italia
Sono le vittorie inaspettate, quelle che, spesso, cambiano il volto ed il bottino finale di un’Olimpiade. Ricordiamo il meraviglioso trionfo a squadre del tiro con l’arco a Londra 2012 o gli imponderabili successi a Pechino 2008 di Andrea Minguzzi (lotta) e Giulia Quintavalle (judo). Proprio perché sorprendenti, non è semplice capire come e dove possano materializzarsi questo tipo di medaglie d’oro e prevedere l’underdog che farà la gara della vita. Tuttavia è possibile ipotizzare qualche colpo grosso a sorpresa per le prossime Olimpiadi di Rio 2016. Abbiamo preso in considerazione atleti che, alla vigilia, nessuno ipotizzerebbe capaci di conquistare l’Olimpo. Scopriamoli…
EQUITAZIONE – Emanuele Gaudiano: l’Italia non vince un oro (ed una medaglia…) nel salto ostacoli dal 1972 con Graziano Mancinelli. Il 30enne lucano può rappresentare la variabile impazzita della gara. Il cavaliere azzurro sta vivendo la miglior stagione della carriera, nella quale ha vinto il Global Champions Tour di Montecarlo ed è giunto terzo nel Grand Prix di Hong Kong. 20° nel ranking mondiale, nessuno si aspetta nulla da lui. Un vantaggio non da poco per gareggiare con la testa sgombra da pressioni e provare ad aggiungere una nuova pagina al polveroso libro di storia dell’equitazione italiana.
CANOA SLALOM – Stefanie Horn: nata in Germania nel 1991, debuttò in maglia azzurra nel 2013 con uno straordinario argento europeo. Un risultato mai più ripetuto nel triennio successivo. Tante, troppe volte l’azzurra ha dimostrato di possedere grandi potenzialità, non riuscendo tuttavia a sfruttarle appieno. Grandi prestazioni in semifinale, sovente da primissime posizioni, salvo rovinare tutto con un errore nell’atto conclusivo. Steffy non avrà davvero nulla da perdere. Rischierà il tutto per tutto e, se non commetterà errori, potrebbe davvero risultare un osso durissimo per chiunque.
JUDO – Elios Manzi, Fabio Basile e Matteo Marconcini: sono tutti giovani che, in pochi mesi, hanno scalato rapidamente le gerarchie mondiali, riuscendo a strappare una qualificazione che sembrava impossibile. Hanno portato una ventata di novità nel panorama italiano, estromettendo judoka navigati come Elio Verde ed Antonio Ciano. E’ risaputo come il tabellone olimpico in questo sport sia per certi versi più ‘agevole’ rispetto ad un Mondiale, in quanto ogni nazione può schierare un solo rappresentante. Gli azzurri hanno già dimostrato di potersela giocare con chiunque. Certo, vincere sarebbe qualcosa che esula di molto da un pronostico razionale, tuttavia possiedono talento, spensieratezza e faccia tosta per poter quantomeno sognare fino in fondo.
PENTATHLON – Riccardo De Luca: non è mai giunto tra i primi cinque in un Mondiale, ma ha vinto la finale di Coppa del Mondo 2015 e gli Europei 2012. Quest’anno, dopo una stagione ben al di sotto delle aspettative, si è riscattato nella rassegna continentale di Sofia, agguantando un bronzo. Molto, se non tutto, dipenderà dalla prova iniziale di scherma: se il portacolori del Bel Paese riuscirà a concluderla al vertice, allora nessun risultato gli sarà precluso. Se il nuoto rappresenta il tallone d’Achille, nel combined-event De Luca ha davvero una marcia in più ed è capace di recuperare distacchi importanti ai rivali.
TIRO A SEGNO – Marco De Nicolo, Giuseppe Giordano, Riccardo Mazzetti: a differenza di Niccolò Campriani e Petra Zublasing, i tre azzurri citati potrebbero sfruttare a loro favore le nuove regole. L’obiettivo principale sarà approdare in finale. A quel punto, azzerandosi i punteggi, potrà davvero succedere di tutto e spesso ad imporsi sono proprio i tiratori meno attesi. Attenzione poi alla storia di Mazzetti: il lombardo non si era neppure qualificato, ma ha usufruito della riallocazione delle quote da parte della Federazione per gareggiare in Brasile nella pistola automatica. Da ripescato ad oro olimpico? Sembra la sceneggiatura di un film…
TIRO CON L’ARCO – Squadra femminile: dopo il deludente Mondiale del 2015, i tecnici hanno rinnovato completamente la rosa. Guendalina Sartori, in crescita esponenziale anche a livello individuale, è diventata il faro, supportata da una sempre più incisiva Claudia Mandia e da due giovani talentuose, ma già pronte come Lucilla Boari e Vanessa Landi, quest’ultima non presente in Brasile. I risultati sono stati sin da subito convincenti, con le azzurre capaci di conquistare un promettente terzo posto in Coppa del Mondo ad Antalya. Spesso il tiro con l’arco riserva sorprese e chissà che questa volta non tocchi proprio alle nostre portacolori.
VELA – Francesco Marrai: non ha mai vinto nulla nel Laser. Mai nei primi quindici in un Mondiale, quarto agli Europei 2014. Una sua vittoria sarebbe una sorpresa che andrebbe oltre l’immaginazione. Perché sperarci, allora? Marrai ama il bacino olimpico dove si svolgeranno le regate. Lo scorso anno, non a caso, si aggiudicò la vittoria nella gara pre-olimpica…Ha già trionfato a Rio e vuole riprovarci.
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federico.militello@oasport.it
Foto: Fise