Pentathlon
Pentathlon, Olimpiadi Rio 2016: le speranze dell’Italia. Zona medaglie difficile, ma non impossibile…
I quattro pentatleti azzurri (tre romani, un’astigiana) che ci rappresenteranno ai Giochi di Rio non partiranno certo in pole position, per quanto riguarda la lotta per le medaglie, ma, rimanendo nel metaforico mondo della F1, sono lì dietro in agguato, in seconda/terza fila, pronti a scattare bene (scherma e nuoto, decisivi per i nostri portacolori!) ed eventualmente piazzare il sorpasso decisivo nell’amico combined event…
Claudia Cesarini, Alice Sotero, Pier Paolo Petroni e Riccardo De Luca hanno centrato complessivamente sette piazzamenti “individuali” nei primi dieci quest’anno, fra Coppa del Mondo, Campionato Europeo e Mondiale; due di questi sono stati podi: vittoria di Claudia Cesarini in Coppa del Mondo, a Rio de Janeiro (sì sì, avete letto bene, la romana si aggiudicata proprio la pre-olimpica brasiliana…) e bronzo di Riccardo De Luca agli Europei di Sofia.
Risultati buoni, incoraggianti, che hanno confermato a pieno la (ri)crescita costante del movimento italiano dei Cinque Sport, in passato, una vera e propria scuola internazionale che ha regalato gioie olimpiche e iridate in grande quantità (non a caso, l’Italia è sesta nel medagliere all time del pentathlon olimpico pur non conquistando podi da Barcellona 1992).
I ranking mondiali stagionali “d’entrata” dei nostri pentatleti qualificati ai Giochi avallano quanto detto finora: Cesarini e Petroni, i meglio posizionati, sono 6^ e 16°, Sotero (18^) e De Luca (49°) si trovano più indietro rispetto ai compagni di Nazionale, è vero, ma soprattutto il carabiniere romano ha riacceso gli entusiasmi, dopo un 2016 parecchio complicato a livello di piazzamenti, con il bel bronzo continentale di Sofia.
Su tutte, Schoneborn, Asadauskaite, Clouvel, Foldhazi, Rimsaite, Prokopenko saranno sicuramente avversarie tostissime per le nostre Cesarini-Sotero, così come i francesi Prades-Belaud, il britannico Cooke, i fratelli egiziani El Geziry e l’ungherese Marosi (per citarne solo alcuni) renderanno dura la scalata al podio olimpico dei colleghi-amici Petroni-De Luca.
Tuttavia, le speranze “metalliche” dei quattro pentatleti azzurri saranno legate principalmente alle loro singole prestazioni, perché i Cinque Sport spesso sfuggono da ogni logica e da qualsivoglia ranking, in nome di una imprevedibilità e di performances di giornata che rendono questa multi-disciplina maledettamente affascinante. Tanti buoni motivi, insomma, per definire “difficile ma non impossibile” una medaglia italiana nel pentathlon moderno a Rio de Janeiro…
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giuseppe.urbano@oasport.it
Foto: FIPM