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Tennis, Olimpiadi Rio 2016 – Gli azzurri ai raggi X: il sogno delle “Cichis”, Fognini genio e sregolatezza

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Dal 6 al 14 agosto il tennis avrà il marchio dei Cinque Cerchi in quel di Rio e in un torneo olimpico sempre più “incerottato” le possibilità di medaglia si fanno più incerte. I forfait eccellenti nel tabellone del singolare (Milos Raonic, Tomas Berdych, Roger Federer, Alexander Zverev e Dominic Thiem) e del doppio (i fratelli Bob e Mike Bryan) possono aprire degli scenari inattesi, rendendo la competizione ancor più interessante. In questo contesto, andiamo a valutare il Team Italia presente in Brasile, valutandone i tratti caratteristici dei suoi componenti.

FABIO FOGNINI
Genio e sregolatezza del nostro movimento ma in quale stato di forma? Guardando al recente successo di Umago, dove c’è da dire che la partecipazione non era così ricca di talento, Fognini ha espresso un ottimo gioco, mostrando anche una discreta solidità mentale, suo vero limite, nonché un comportamento al servizio decisamente positivo. Tutti fattori che depongono a suo favore facendo sperare in qualcosa di positivo in Brasile, pur se la superficie di gioco non è certo la preferita dell’azzurro. Sul cemento, infatti, la resa del suo tennis non è la stessa dell’amata terra battuta, valsa in stagione anche una semifinale nell’ATP di Monaco (Germania) ed i quarti di finale a Barcellona. Sul veloce la storia potrebbe essere diversa ma dal nostro giocatore ci si può attendere di tutto. La speranza sarebbe quella di evitare, quantomeno, un incontro con Novak Djokovic al primo turno, cosa capitata a Londra sui campi di Church Road dove, nonostante una strenua resistenza, vi fu la vittoria del serbo in 3 set. In più, Fabio può anche giocarsi la carta del doppio con Andreas Seppi che, pur non essendo molto collaudato, potrebbe essere una sorpresa del torneo.

ANDREAS SEPPI
Non è stato certo il miglior anno per il giocatore di Bolzano il 2016. Tanti problemi fisici e sconfitte precoci hanno tolto un po’ di sicurezza al nostro rappresentante che solo nei tornei sull’erba di Halle (quarti di finale) e Nottingham (semifinale) è stato in grado di esprimere il proprio gioco. Nel quarto di finale di Coppa Davis 2016 con l’Argentina, la sconfitta netta contro Federico Delbonis e la rinuncia per un problema al fisico nel doppio, sono stati un po’ la chiusura del cerchio di un’annata negativa. Rio, pertanto, può essere una chance importante per ritrovare le giuste motivazioni e, nello stesso tempo, lottare per un traguardo importante. Sceso fino al n.51, Seppi va quindi in cerca di rivincite e sia nel singolare che nel doppio, insieme a Fognini, punta a dare il massimo. Questa sarà la terza partecipazione olimpica per l’altoatesino, dopo quella di Pechino 2008 (sconfitto al secondo turno da Tomas Berdych 6-4 7-6) e Londra 2012 (ko al secondo round per mano di Juan Martin Del Potro 6-3 7-6).

PAOLO LORENZI
Al contrario di Seppi, questo 2016 è un anno da incorniciare per Paolino Lorenzi che da lunedì sarà anche il n.1 azzurro in classifica mondiale (n.40 davanti a Fognini). La prima vittoria di un torneo ATP (a Kitzbuhel battendo il russo Nikoloz Basilashvili 6-3 6-4) ha rappresentato una svolta importante per il senese nella sua lunga carriera fatta di tanto lavoro e sacrificio. Non un grande talento Lorenzi ma una determinazione ferrea che l’ha portato ad ottenere risultati imprevisti ed ora in Brasile, da esordiente, è pronto a dare fondo a tutte le proprie energie per rappresentare più che degnamente l’Italia.

THOMAS FABBIANO
Potremmo definirlo “l’ultimo arrivato” Thomas Fabbiano nella squadra olimpica di tennis. Il giocatore pugliese, n.110 del mondo, ha ricevuto infatti la convocazione nella giornata di ieri entrando di diritto nel roster azzurro, usufruendo dei tanti ritiri di cui abbiamo già fatto cenno. Un Fabbiano autore di una discreta stagione, sempre molto positiva nei Challenger (semifinali a Raanana e Shenzhen) e discreta nel circuito ATP (ottavi di finale conquistato ad Umago, superato poi da Damir Dzumhur nel turno successivo). Al suo primo gettone olimpico, il giocatore di San Giorgio Ionico vivrà dunque l’esperienza senza avere nulla da perdere, motivato a dare il 100%.

ROBERTA VINCI
Eccoci alla n.8 del ranking WTA, colei che nel 2015 ha mandato in “depressione” Serena Williams, dopo la semifinale magica degli Us Open 2015, e sempre quella giocatrice che nel 2016 ha raggiunto la top 10, a coronamento di una carriera. Una Vinci, il cui apice stagionale è stato a San Pietroburgo (febbraio 2016) aggiudicandosi il successo del prestigioso torneo russo, battendo in finale Belinda Bencic (6-4 6-3). Da quel momento in poi, però, anche per problemi fisici, Roberta ha iniziato a perdere efficacia nel suo tennis e l’eliminazione al primo turno del Roland Garros è emblematica. Involuta e nervosa, la pugliese non è stata più in grado di ritrovare quel furore agonistico e tecnico, così trascinante nella prima parte dell’anno. Per questo, l’avventura olimpica presenta diverse incognite e magari il ritorno con Sara Errani, nel tabellone di doppio, potrebbe restituire energie e convinzione alla tarantina. La ricostituzione della coppia vincitrice di 5 Major nel triennio 2012-2013-2014 è senza dubbio da accogliere col sorriso ma non deve illudere. In questo momento la prospettiva di una medaglia hanno più i connotati del sogno, visto il campo partenti così qualitativo.

SARA ERRANI
Per Sarita questo 2016 potrebbe essere catalogato come “annus horribilis”: tante uscite al primo turno nei tornei che l’hanno vista impegnata ed una classifica WTA in calando (attualmente n. 25) sono dei segnali poco confortanti. In più nell’ultimo WTA di Montreal, laddove la coppia con la Vinci si è riunita con sconfitta (ko contro il duo sloveno Andreja Klepac e Katarina Srebotnik col punteggio di 1-6 7-6 12-10), l’italiana ha dovuto ritirarsi per un problema, ennesimo episodio negativo di una stagione in cui va tutto storto. Ci si augura che l’Olimpiade sia, invece, un’occasione di rilancio per continuare a combattere e perchè no immaginare scenari importanti.

KARIN KNAPP
Scivolata oltre la centesima posizione (n.105 WTA) Karin Knapp vivrà l’avventura brasiliana con la voglia di ritrovare il suo tennis e riscattare una stagione con poche luci e tante ombre. In più, ricordando quanto il 2008 quando il Coni non le consentì di partecipare ai Giochi di Pechino per problemi cardiaci, sarà per l’altoatesina un evento con una valenza del tutto particolare.

 

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Immagine: Federtennis- Tonelli

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