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Tennis, Wimbledon 2016: Murray conquista la finale, dominando la scena con Berdych

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Tutto come previsto nella seconda semifinale di Wimbledon tra Andy Murray, numero 2 del mondo, e Tomas Berdych, n.9 ATP. La vittoria è andata al padrone di casa, autore di un incontro semplicemente perfetto e condotto in lungo ed in largo che l’ha visto prevalere col punteggio di 6-3 6-3 6-3 in 2 ore di gioco. Sarà dunque la terza finale  dei Champioships (n.11 in uno Slam) per Andy con la grande occasione di bissare il titolo vinto nel 2013, sfidando Milos Raonic.

PRIMO SET – Inizio subito scintillante per Murray che pronti, via, va avanti di un break portandosi sul 2-0 ed impressionando per gli spostamenti e la sua grande capacità di lettura del gioco. Berdych, però, non ci sta a fare la vittima sacrificale dando fondo a tutto il suo repertorio di potenza ed angoli, recuperando il break e portandosi sul 2-2. Un braccio di ferro che corre sul filo dell’equilibrio fino all’ottavo game quando è ancora una volta il tennis regolare e, quasi logorante, di Andy a fare la differenza costringendo in più di un’occasione il ceco ad essere falloso. Sul 5-3 (break), lo scozzese, due volte finalista dei Championships, si aggiudica così il parziale 6-3 totalizzando sul solo errore in tutto il set.

SECONDO SET – Il canovaccio dell’incontro non muta neanche nella seconda frazione: da un lato il britannico appare sempre in controllo, esibendosi in recuperi eccezionali e tocchi sopraffini, e dall’altro Berdych costretto a giocare sempre ad altissime velocità e finendo fuori giri. Dopo aver mancato infatti, due palle break sul servizio dello scozzese nel sesto gioco, il n.9 del ranking non riesce a tenere mentalmente al pressing dell’avversario cedendo la battuta al padrone di casa e crollando letteralmente da un punto di vista psicologico. Tomas conquista, infatti, da questo punto in avanti la miseria di soli 2 punti, perdendo nuovamente il servizio ed il set 6-3.

TERZO SET – Nel terzo parziale, la sensazione è la medesima: Murray dominante e Berdych in grande sofferenza per tenere la scia. Uno sforzo palpabile quello del ceco che si traduce in tanti errori non forzati al cospetto di un Andy semplicemente perfetto. Il britannico sente l’odore del sangue, come si suol dire, nel terzo game, adottando una strategia “attendista” facendo correre da un lato all’altro del campo il rivale e breakandolo inesorabilmente (3-1). Un gap che si rivela letale per le ambizioni del povero Tomas che deve nuovamente inchinarsi a Murray, vittorioso 6-3.

 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: pagina FB Wimbledon

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