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Ciclismo
Tour de France 2016, 19esima tappa: Albertville – Saint-Gervais Mont Blanc, ultimo arrivo in salita
Con Chris Froome saldamente in maglia gialla, la 19esima tappa dl Tour de France potrebbe rappresentare uno snodo cruciale nella battaglia per il podio che si sta facendo via via più interessante con il passare delle giornate e l’avvicinarsi di Parigi.
Partenza da Albertville subito in salita con gli otto chilometri e mezzo del Collet di Tamiè, che però non è segnalato come Gpm. Qui dovrebbe svilupparsi la fuga di giornata. Dopo un breve tratto di pianura gli atleti incontreranno il Col de la Forclaz de Montmin (10 chilometri al 7%). 8% di pendenza, ma soli 5 chilometri e 600 metri di lunghezza, per la Col de la Forclaz de Queige, seconda salita ufficiale di giornata che va a precedere la Montée de Bisanne.
Posta a 50 chilometri dall’arrivo, quest’ascesa di potrebbe davvero risultare fondamentale nell’economia della corsa. Dodici chilometri lunghissimi, gli ultimi 7 che praticamente non scendono mai sotto il 9% in un tratto che potrebbe selezionare il gruppo e selezionare anche le squadre più forti: un forcing qui permetterebbe solo ai migliori di rimanere davanti.
Dalla vetta quaranta chilometri facili tra discesa e falsopiano, quasi a ricordare la 19esima tappa del Giro d’Italia con il Colle dell’Agnello seguito dall’infinita discesa dove Steven Kruijswijk ha dovuto abbandonare ogni velleità di conquistare la maglia rosa. La salita finale verso Saint-Gervais Mont Blanc presenta le pendenze più importanti nella prima fase, con i due chilometri iniziali oltre l’11/12%. A seguire un tratto quasi pianeggiante per poi tornare a salire nei 5 chilometri conclusivi: in tutto 10 chilometri all’8% da affrontare in un lunghissimo testa a testa tra gli uomini di classifica.
Per come si sono sviluppate le frazioni di montagna fino a questo momento, probabile che il gruppo conceda la possibilità di vincere ai fuggitivi della prima ora, ma dal punto di vista tattico il percorso si presta ad azioni di squadra orientate alla conquista di posizioni in classifica generale. Già a 60 chilometri dalla conclusione potrebbe iniziare un forcing sfrenato e da quel momento in poi l’anarchia in corsa e le alte andature potrebbero anche consentire ai big di rimontare. In particolare attenzione a Fabio Aru, Richie Porte e Romain Bardet, brillanti nella cronoscalata e alla ricerca del podio finale.
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gianluca.santo@oasport.it