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Volley maschile, Olimpiadi Rio 2016 – Le ambizioni dell’Italia: gli azzurri puntano alla medaglia. Si sfaterà il tabù d’oro?

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La Nazionale Italiana di volley maschile si presenterà alle Olimpiadi 2016 con ambizioni importanti e ha nel mirino una medaglia. Questo è senza mezzi termini l’obiettivo degli azzurri che a Rio saranno una delle formazioni favorite per salire sul podio.

Una missione certamente non facile e complessa per raggiungere un traguardo che non è così scontato, anzi. Siamo reduci dalla medaglia di bronzo di Londra 2012 ma in quattro anni la squadra è cambiata totalmente, sia in panchina (Chicco Blengini è subentrato al dimissionario Mauro Berruto) sia soprattutto negli uomini che scenderanno in campo (solo Ivan Zaytsev ed Emanuele Birarelli sono “sopravvissuti” alla spedizione dello scorso quadriennio).

 

L’Italia è inserita nella Pool A con altre tre squadre di primissima fascia e favorite per il titolo: il Brasile padrone di casa, vicecampione olimpico e mondiale; la Francia Campionessa d’Europa; gli USA vincitori della Coppa del Mondo. Tre formazioni di rango che durante questa stagione ci hanno purtroppo asfaltato più volte: un doppio 3-0 subito dai transalpini (nel match inaugurale della World League a Sydney e nella finalina per il terzo posto giocata la scorsa settimana a Cracovia); una batosta per 3-0 contro i verdeoro al debutto nella Final Six della World League; il pesante 3-0 con cui gli USA ci hanno battuto a Roma, riscattato però a Cracovia quando sconfiggemmo gli uomini di Speraw per 3-1 nel girone eliminatorio.

L’Italia ha sofferto di “male da big” negli ultimi due mesi (da annotare anche i due tie-break persi contro la Serbia, vincitrice della World League che però non si è qualificata ai Giochi Olimpici) ma al Maracanazinho potrebbe cambiare tutto. Almeno si spera. Gli azzurri sono dati in crescita e soprattutto sono una squadra imprevedibile, capace di sorprendere tutti nello stesso modo in cui riesce a perdersi in un bicchiere d’acqua. Dovrà riuscire a trovare la concentrazione, la continuità del gioco, l’intesa tra i giocatori, la capacità di rialzarsi dai momenti di difficoltà.

Aspetti su cui si sta lavorando molto, sperando di vedere i frutti tra un paio di settimane. A livello individuale abbiamo dei top player come Ivan Zaytsev e Osmany Juantorena, va trovata l’amalgama giusta e probabilmente anche la forma fisica dei giorni migliori.

 

Detto dei tre squadroni che affronteremo nel girone eliminatorio, non sembra comunque in discussione la qualificazione ai quarti di finale: il Canada e il Messico sono formazioni inferiori a questa Italia e, salvo sorpresone, dovrebbero finire alle nostre spalle anche se quei due match non andranno sottovalutati. In caso contrario si potrebbe parlare di una vera e propria disfatta.

Come sempre in un’Olimpiade si deciderà tutto in un match: quello dei quarti di finale. Quella partita è la discriminante tra un torneo deludente e la possibilità di lottare per le medaglie. A Londra 2012 l’Italia fece l’impresa battendo gli USA, quest’anno potremo o avere un match di cartello (contro la Russia Campionessa Olimpica o contro la Polonia Campionessa del Mondo) nel caso in cui dovessimo renderci protagonisti di un girone poco brillante oppure, in caso contrario, avremo un incontro sulla carta più agevole contro l’Iran o l’Argentina (Cuba decimata dall’arresto di 6 uomini in Finlandia con l’accusa di stupro e l’Egitto sono decisamente inferiori alle due squadre appena citate). Stiamo facendo ipotesi che prendono in considerazione anche la Russia, nonostante solo domenica si saprà se sarà ammessa alle Olimpiadi.

I persiani e l’Albiceleste di Julio Velasco sono già stati battuti dall’Italia in questa stagione e, nonostante abbiano un buon gioco e delle individualità di rilievo, sono avversari alla portata. Diverso il discorso contro i biancorossi e gli uomini di Alekno, formazioni battute dall’Italia in Coppa del Mondo. Sarebbero due incontri di spicco ma in cui l’Italia non partirebbe per spacciata.

La medaglia come obiettivo, l’oro come sogno. L’Italia ha rincorso per una vita l’alloro più pregiato, sfumato in quel clamoroso tie-break contro l’Olanda ad Atlanta 1996 e persa contro l’irresistibile Brasile ad Atene 2004. Questa sarà la volta buona per sfatare un tabù rimasto tale anche per la Generazione dei Fenomeni?

 

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