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Atletica, Paralimpiadi Rio 2016: la storia di Oxana Corso, dall’orfanotrofio alle medaglie

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E’ una delle atlete più medagliate della spedizione azzurra a Rio de Janeiro con 2 argenti olimpici e 2 ori mondiali, ma rappresenta anche un grande esempio di determinazione e forza d’animo. Stiamo parlando di Oxana Corso, nata in Russia nel 1995, ma portata in Italia nel 1998 grazie alla bontà di Piero e Angela Corso, che sono riusciti a trasferirla insieme alla sorella Olga dall’orfanotrofio numero 5 di San Pietroburgo. Arrivata nel Bel Paese, però, le cose per la piccola Oxana non andarono per il verso giusto, poichè il problema al piede destro si rivelò più grave del previsto, trattandosi di una cerebrolesione. Oxana subì diversi interventi chirurgici e fu costretta ad indossare varie volte un tutore, senza però perdersi d’animo e coltivando la passione per lo sport, e più in particolare per la velocità.

La sua carriera nel mondo dell’atletica ha inizio nel 2012, quando ai Giochi Paralimpici di Londra conquistò la medaglia d’argento nei 100 e 200 metri; ma questo è soltanto l’inizio. Nel 2013 realizza infatti la doppietta ai Mondiali di Lione, chiudendo i 100 con il nuovo primato mondiale di 15”63. Da qui la crescita della Corso non si è fermata, cimentandosi nei 400 metri, dove ha stabilito anche qui il record del mondo con 1″14″69, proprio nel 2016.

La sfida alle rivali è dunque lanciata, e Oxana cerca l’ingresso tra le grandissime dello sport T35.

Foto: pagina Facebook Oxana Corso

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gianni.lombardi@oasport.it

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