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Badminton, Italia comparsa ancora una volta. Serve cambiare marcia, ma come?

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Due sonore sconfitte in altrettante partite. Questo è il bilancio del badminton italiano alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, nelle quali Jeanine Cicognini è stata l’unica rappresentante del Bel Paese nella rassegna Cinque Cerchi. Ancora una volta dunque, l’Italia del volano non è riuscita a mettersi in evidenza, mostrando notevoli lacune al cospetto di nazioni dalle risorse non troppo differenti. Se la Cina e gli altri Paesi asiatici appaiono infatti superiori, nazioni come Spagna e Danimarca riescono a ritagliarsi spazi nell’elite mondiale, grazie all’oro di Carolina Marin e alle medaglie conquistate da Viktor Axelsen e dai doppi. Occorre dunque cambiare marcia, ma come?

Nel settore giovanile, il progetto 2024 sembra dare i primi frutti, con un gruppo di ragazzi dalle buone prospettive, guidati da Fabio Caponio e Matteo Bellucci, che si sono ben espressi nelle rassegne continentali. Da valutare nel quadriennio saranno anche le condizioni del campione nazionale Rosario Maddaloni, per un pelo fuori dai qualificati a Rio, il quale ha beneficiato anche dell’ottimo ausilio dello sparring partner Indra Bagus Ade Chandra.

In campo femminile, invece, si punta su Giulia Fiorito, Silvia Garino, Lisa Iversen e Martini Corsini, anche loro appartenenti al #ProgettoGiovani #duemila20e24. 

La strada è dunque tracciata, non resta che lavorare al meglio, nel percorso verso Tokio.

Foto: FIBa

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gianni.lombardi@oasport.it

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