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Basket, Olimpiadi Rio 2016: gli imbattuti Stati Uniti che non brillano. Poche luci e tante ombre

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Cinque vittorie in altrettante partite, primo posto in classifica da imbattuti, ma  gli Stati Uniti non hanno brillato in questa prima fase del torneo di basket alle Olimpiadi di Rio 2016. Molte ombre nel percorso finora tenuto dalla squadra di Coach K, che, dopo le prime due passeggiate con Cina e Venezuela, ha faticato contro Australia, Serbia e Francia.
Tre partite che non possono comunque portare a cambiare il pronostico di inizio torneo. Team USA resta favorito per la medaglia d’oro, ma certamente Anthony e compagni dovranno cambiare atteggiamento adesso che comincia la fase ad eliminazione diretta.

La sensazione è quella che gli americani si sentano nettamente superiori agli avversari e che per larghi tratti della partita stacchino completamente la spina dell’attenzione, soprattutto in difesa, permettendo dunque alle avversarie di restare a contatto. Va comunque detto che nei momenti di maggior intensità e con il punteggio in bilico gli Stati Uniti hanno dimostrato la loro superiorità, sfruttando l’enorme fisicità dei propri giocatori e l’immenso talento di giocatori come Anthony, Durant ed Irving.

Un copione che si è ripetuto sempre con Australia, Serbia e Francia. Tanti alti e bassi, ma nell’ultimo quarto nel momento di conquistare la vittoria gli americani non hanno mai sbagliato. Questo è quello che deve maggiormente preoccupare le avversarie di Team USA, che sono state vicine all’impresa, ma che alla fine è stata solo sfiorata e non compiuta.

Alcuni problemi ci sono come un DeMarcus Cousins sottotono e spesso penalizzato dai falli. Il centro titolare non è mai stato decisivo e questa sua “assenza” si è certamente fatta sentire anche in attacco dove spesso gli americani si sono limitati al tiro da tre o alle giocate individuali del singolo.
Anche Draymond Green sta deludendo molto. Doveva essere un collante tra attacco e difesa, ma probabilmente le fatiche della stagione regolare e dei playoff NBA si stanno facendo sentire sull’ala degli Warriors. Restando sempre in casa Golden State, importante per Coach K è aver ritrovato Klay Thompson, che, dopo aver tirato malissimo per quattro partite, si è sbloccato contro la Francia, mettendo a referto 30 punti.

Da mercoledì si comincia a fare sul serio con l’inizio dei quarti di finale. Addirittura gli Stati Uniti potrebbero affrontare immediatamente la Spagna, in quella che potrebbe essere una finale anticipata. Qualsiasi sia l’accoppiamento dei quarti una cosa è certa: i veri avversari degli Stati Uniti sono loro stessi e le difficoltà che da soli si creano.

 

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Credit Photo: Fiba Basketball Twitter (Fiba.com)

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