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Beach volley, Olimpiadi Rio 2016. Greta Cicolari: “Solidarietà a Marta ma quel posto mi spetta”

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In quella che per il Beach volley italiano sarà ricordata come la “terribile vigilia di Rio” una sola voce si leva dall’Italia per commentare l’accaduto ed è quella di Greta Cicolari, la grande esclusa del beach azzurro che ha affidato a Radio Sportiva (oltre che a una lettera aperta al CONI) il suo appello.

Quel posto a Rio mi spetta. Ho i requisiti per partecipare, sono campionessa italiana in carica, è incredibile e inaudito il fatto che alle Olimpiadi debba andare una giocatrice (Perry) che non è mai entrata in un tabellone del World Tour se non una settimana fa a Klagenfurt dove mancavano gran parte delle più forti“.

Cicolari conferma di avere in qualche modo cercato il contatto con Menegatti. “Le ho mandato un messaggio di solidarietà. Mi sembrava giusto anche perché so cosa significa preparare un Olimpiade e vedersi sfumare il sogno di poter essere protagonista a pochi giorni dall’inizio è terribile. Lei mi inviò un messaggio quando morì mio padre e stavolta io ho sentito il bisogno di essere solidale con lei“.

La ex azzurra parla anche del suo futuro. “Sono fisicamente a posto, ho sempre continuato ad allenarmi e a Tokyo avrò 38 anni. Mi piacerebbe provarci ma senza il supporto della Federazione è tutto più difficile, soprattutto dal punto di vista economico. Mi si accusa di aver fatto solo i ‘tornei della mutua’ ma provate a pensare ai costi che ci sono per affrontare un torneo World Tour a proprie spese. Io l’ho fatto più volte e so cosa significa. Non è pensabile preparare un’Olimpiade a proprie spese. Vorrei essere messa nelle condizioni di farlo come qualsiasi altro atleta italiano“.

In chiusura la beacher lombarda concentra la sua ira sul tecnico azzurro Lissandro. “È lui che ha creato questa situazione, è solo lui che potrebbe risolverla ma ancora una volta mi ha esclusa dalle convocazioni. Ho scritto al Coni. Mi tengo un 10% di possibilità che qualcuno alzi il telefono e mi dica di andare a Rio a giocare l’Olimpiade. In un paese normale le possibilità sarebbero l’80% ma siamo in Italia, si sa“.

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