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Boxe, Olimpiadi Rio 2016: l’Italia riparte da zero dopo il disastro brasiliano

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Nelle ultime edizioni olimpiche, la boxe aveva sempre regalato soddisfazioni ai colori azzurri, ma un ultimo quadriennio non eccellente si è tradotto nello zero che troviamo nella casella delle medaglie di Rio 2016. La squadra, che si presentava in Brasile con sette elementi e tante ambizioni, è tornata a casa a mani vuote e due soli atleti che sono riusciti a raggiungere i quarti di finale: un bilancio davvero poco lusinghiero, ma che è in linea con quello degli ultimi Mondiali.

Ad esclusione di Irma Testa, per la quale va fatto un discorso a parte che affronteremo in un prossimo articolo, l’unico a sfiorare la medaglia è stato il peso massimi Clemente Russo, che andava alla ricerca di un terzo podio olimpico consecutivo: il campano è anche l’unico a poter recriminare qualcosa dal punto di vista dei giudizi, vista la sua sconfitta con un pugile – il russo Evgeny Tishchenko – che è stato ampiamente aiutato fino alla scandalosa finale vinta con il kazako Vassiliy Levit. Al di là di questo episodio, è sintomatico il fatto che il miglior rappresentante della squadra maschile sia stato ancora il trentaquattrenne Russo, che già tante medaglie ha regalato nella sua carriera, mentre alle sue spalle c’è una preoccupante latitanza nelle nuove generazioni.

Arrivato alle Olimpiadi dal professionismo, il peso leggero Carmine Tommasone non ha demeritato, perdendo al secondo incontro con il pluricampione mondiale cubano Lázaro Álvarez. Per lui questi Giochi rappresentavano un’incognita, e non si poteva pretendere molto di più. Preoccupa, invece, la netta involuzione di Valentino Manfredonia:  il rappresentante dei mediomassimi è divenuto oramai un lontano parente di colui che dominava la scena nelle World Series of Boxing, tanto da ottenere la qualificazione olimpica come miglior interprete della categoria.

La sfortuna ha costretto al ritiro Vincenzo Mangiacapre, ma va anche detto che la vittoria tutt’altro che netta del primo turno conferma che il passaggio tra i pesi welter lo ha reso molto meno brillante rispetto al pugile che vinceva il bronzo olimpico e mondiale tra i superleggeri. I due elementi più giovani, il peso minimosca Manuel Cappai ed il supermassimi Guido Vianello hanno infine perso al primo match: per il sardo si tratta della seconda partecipazione olimpica senza vittorie, mentre il toscano, del quale abbiamo sempre riconosciuto le qualità, dovrà ancora lavorare duramente se vorrà raccogliere l’eredità di Cammarelle nella categoria di peso più elevata.

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giulio.chinappi@oasport.it

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