Boxe
Boxe, Olimpiadi Rio 2016: Mossely-Yoka, la coppia d’oro del pugilato francese
Assente dal medagliere olimpico della boxe quattro anni fa a Londra, la Francia si è presentata ai Giochi di Rio 2016 con una squadra giovane e talentuosa, tanto da raccogliere il miglior bottino di sempre in questo sport: due medaglie d’oro, due d’argento e due di bronzo. Il record del pugilato francese, ottenuto a Parigi nel 1920 e ripetuto a Pechino nel 2008, era di tre podi olimpici.
A fare notizia, sia sul ring che fuori, sono stati soprattutto Estelle Mossely e Tony Yoka, che oltre ad essere compagni di nazionale lo sono anche nella vita. Ventiquattrenne parigino, il supermassimo aveva conquistato il titolo mondiale lo scorso anno a Doha, e quest’anno la sua fidanzata, anche le classe 1992, lo aveva imitato andando a trionfare trionfando nella categoria dei pesi leggeri all’interno della rassegna iridata femminile. Entrambi campioni mondiali, si sono presentati dunque a Rio de Janeiro con l’obiettivo dichiarato di ripetersi anche in sede olimpica, per regalarsi due medaglie d’oro prima del matrimonio, previsto per il mese di settembre.
Questa volta è stata prima Estelle a salire sul ring per la finale, superando la cinese Yin Junhua e diventando la prima donna francese a vincere l’oro olimpico nella boxe. A Yoka è invece toccato il difficile compito di disputare l’ultimo match nel programma olimpico di Rio 2016, domenica contro il britannico Joseph Joyce, vinto per split decision.
intervistato da Le Figaro, Yoka si era già espresso prima dei Giochi sul loro rapporto da fidanzati e colleghi: “È molto difficile per un pugile trovare una compagna, perché quando si avvicinano le competizioni la situazione diventa difficile da gestire. A volte divento insopportabile, voglio starmene per fatti miei, non parlo molto. Ma Estelle sa che ne ho bisogno per essere performante sul ring. Non sarei mai diventato campione del mondo senza di lei“. Mossely ha invece un modo diverso di approcciare i combattimenti: “Ognuno di noi ha le sue abitudini, la propria maniera di prepararsi al match. Lui ama isolarsi molto prima, ha bisogno di concentrazione e di ricerca quell’aggressività da mostrare sul ring. Io, invece, ho bisogno di pensare a tutt’altro durante la giornata, di distrarmi e concentrarmi sul combattimento solamente un’ora prima dell’incontro“.
Raggiunto l’alloro olimpico, i due si sposeranno e continueranno a vivere insieme la passione della boxe: Yoka ha già combattuto un primo incontro all’interno dell’Aiba Pro Boxing, e sembra intenzionato a passare al circuito professionistico dell’Aiba, lasciandosi così la possibilità di prendere parte ai Giochi di Tokyo tra quattro anni; Estelle, laureata in ingegneria informatica, continuerà a lavorare presso una compagnia di assicurazioni ed a preparare la difesa del titolo mondiale tra due anni.
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Immagine: pagina facebook Estelle Mossely
giulio.chinappi@oasport.it