Calcio
Calcio, Olimpiadi Rio 2016: oltre la crisi, Neymar riesce dove i più grandi hanno fallito
La prima vera occasione per vincere fu Montreal 1976. Il ‘soccer’ non è molto popolare in Canada, ma la finale tra Germania est e Polonia viene vista da ben 71 mila spettatori. A trionfare sono i tedeschi che sotto la pioggia battono 3-1 i cugini orientali. Il bronzo va invece all’Unione Sovietica di Oleg Blochin che chiude così un terzetto dell’est alle spalle del quale si piazza il giovane Brasile di Junior ed Edinho.
MISSIONE COMPIUTA 40 anni dopo la rassegna a cinque cerchi canadese la nazionale verdeoro è riuscita finalmente a sfatare il tabù a cinque cerchi. Lo ha fatto a casa sua, contro quella Germania che due anni fa aveva rifilato sette reti ai Mondiali di casa. Lo ha fatto grazie a Neymar, quel leader assente due anni fa nella semifinale iridata e decisivo ieri prima su punizione e poi su rigore. Così dopo una prima parte di torneo tutt’altro che brillante la compagine allestita dal commissario tecnico Rogerio Micale è riuscita a vincere un trofeo che potrebbe rilanciare un movimento in difficoltà da ormai un decennio.
OLTRE LA CRISI Squadre pesantemente indebitate con il governo e con le banche costrette a cedere i giocatori più bravi all’estero sin da giovanissimi, questi ultimi che decidono di accettare ingaggi faraonici in Cina o nei paesi arabi perdendo anni importanti di carriera sono solo alcuni dei motivi che hanno portato al ‘Mineirazo’, la peggiore sconfitta della storia del calcio carioca. Come un po’ succede a tutte le grandi scuole tuttavia – italiana compresa – Neymar e compagni sono riusciti a risorgere, centrando un obiettivo sfuggito a fior fiori di rappresentative.
Dagli argenti di Los Angeles 1984 e Seoul 1988 al bronzo di Atlanta 1996 sono parecchie le stelle brasiliane incapaci di mettersi al collo l’oro olimpico. I vari Dunga, Jorginho, Mazinho, Bebeto e sopratutto Romario e Ronaldo si sono dovuti accontentare dei gradini più bassi del podio. Stesso copione a Pechino 2008 con Ronaldinho e Thiago Silva fermati dall’Argentina di Aguero, Riquelme e Messi. Sfumato il primo tentativo a Londra 2012, Neymar non ha mancato l’appuntamento davanti al proprio pubblico. Al tavolo dei più grandi della sua nazionale ora può sedersi anche lui.
francesco.drago@oasport.it
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