Canoa
Canoa velocità, Olimpiadi Rio 2016: settore femminile assente dopo 28 anni
“Dobbiamo ripartire con un progetto. Abbiamo delle atlete valide che devono essere ben guidate, dare a queste ragazze un supporto e un programma che non sia a breve durata ma di più ampio respiro per poter guardare con un certo ottimismo agli eventi olimpici del futuro”. Le parole del vicepresidente Fick Andrea Argiolas durante le gare a cinque cerchi hanno creato non poche polemiche tra gli addetti ai lavori.
Come ammesso dallo stesso vicepresidente, il movimento femminile azzurro si è fermato dopo Pechino 2008, rassegna in cui presero parte ben quattro atlete (Stefania Cicali, Fabiana Sgroi, Alessandra Galiotto e Alice Fagioli) oltre l’eterna Josefa Idem. Proprio l’argento vinto da quest’ultima e la successiva partecipazione a Londra 2012 insieme a Norma Murabito hanno mascherato la crisi di un settore presente – grazie alla Josefa nazionale – ininterrottamente da Barcellona 1992. Per Tokyo 2020 rivedere almeno una barca italiana ai nastri di partenza sarebbe già un gran risultato.
Le azzurre della canoa ai Giochi:
2012 | Norma Murabito (K1 200)
Josefa Idem (K1 500) |
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2008 | Stefania Cicali, Fabiana Sgroi (K2 e K4) Alessandra Galiotto e Alice Fagioli (K4)
Josefa Idem (K1 500) |
argento |
2004 | Josefa Idem (K1 500) | argento |
2000 | Josefa Idem (K1 500) | oro |
1996 | Josefa Idem (K1 500) | bronzo |
1992 | Josefa Idem (K1 500)
Annacatia Casagrande, Amalia Calzavara, Chiara Dal Santo e Lucia Micheli (K4 500) |
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1980 | Luisa Ponchio, Elisabetta Introini (K2 500) | |
1960 | Alberta Zanardi (K1 500)
Gabriella Cotta Ramusino, Luciana Guindani (K2 500)
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francesco.drago@oasport.it
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