Ciclismo

Ciclismo, Olimpiadi Rio 2016: le pagelle dei protagonisti. Van Avermaet vince da campione, Nibali sfortunato

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Una gara concitata, dalle tantissime emozioni fino all’ultimo chilometro e, soprattutto, imprevedibile a causa di un percorso durissimo e della mancanza di corridori per ogni squadra (ricordiamo che le compagini più corpose erano composte da cinque atleti). A trionfare sulle strade di Copacabana nella prova in linea delle Olimpiadi di Rio è stato il belga Greg Van Avermaet che ha preceduto il danese Fuglsang ed il polacco Majka. Andiamo a rivivere la corsa con le pagelle dei protagonisti.

Greg Van Avermaet, voto 9: gara perfetta per uno dei favoriti della vigilia. La condizione monstre del Tour de France è rimasta nelle sue gambe e ne ha approfittato per disputare una prova davvero super. Va all’attacco assieme a Caruso sin dal primo passaggio sulla salita di Vista Chinesa e, praticamente senza compagni di squadra (voto 5 al suo Belgio), fa gara di corsa non sbagliando praticamente nulla. Sull’ultima ascesa di Vista Chinesa paga gli scatti di Nibali ed Henao, ma poi sfrutta al meglio il colpo di fortuna avuto (caduta per i due sopracitati) andando a riprendere Majka assieme a Fuglsang e chiudendo il capolavoro con lo sprint finale. Una medaglia d’oro vinta da campione.

Jakub Fuglsang, voto 7,5: gara di rimessa per il danese che però va a prendersi il risultato più importante della carriera. Un argento comunque meritato, anche se c’è da dire che la fortuna ha fatto ovviamente la sua parte. Si aggancia al gruppo di testa assieme ai compagni di club Nibali ed Aru, poi soffre in salita. Sulla pianura finale però trova il momento giusto con Van Avermaet e coglie una splendida seconda piazza.

Rafal Majka, voto 7,5: il polacco della Tinkoff non sarà un fenomeno, ma quando conta c’è sempre. Va all’attacco come da tattica prestabilita, con Kwiatkowski davanti che gli dà una gran mano. Ha le gambe per restare con Nibali ed Henao, anche se la spia della riserva è accesa già da minuti. In discesa perde qualche metro, ma è proprio quello che lo aiuta ad evitare la scivolata della coppia di testa. Quando si ritrova da solo al comando non può crederci, ma le pochissime energie rimaste non bastano per l’oro: deve accontentarsi di un bronzo comunque più che positivo.

Julian Alaphilippe e Joaquim Rodriguez, voto 7: gara praticamente parallela quella del corridore francese con quello spagnolo, entrambi piazzatisi ai piedi del podio (rispettivamente quarto e quinto). Soffrono la mancanza di una squadra adatta (nonostante le aspettative, visto che Bardet e Valverde da una parte e dall’altra erano annunciati come capitani). Si muovono tardi, ma riescono a raggiungere lo stesso il gruppo dei corridori che si giocano le medaglie grazie a delle azioni davvero da sottolineare. Nel momento decisivo però pagano lo sforzo e non riescono a seguire Van Avermaet e Fulgsang, lanciati verso il podio.

Fabio Aru, voto 7: corsa di fatica per il nostro Cavaliere dei Quattro Mori. Non parte con i gradi di capitano, si sacrifica a fare il gregario per Vincenzo Nibali e, nonostante tutto, agguanta comunque una discreta sesta posizione. Splendida l’azione in discesa con il collega siciliano: fosse arrivata la medaglia sarebbe stata davvero da ricordare.

Vincenzo Nibali, senza voto: la tavola era stata apparecchiata in modo eccellente, non senza meriti per lo Squalo, che aveva puntato tutto su questa prova. Si trova nel punto giusto al momento giusto dopo la strategia perfetta della nazionale di Cassani. In salita fa il suo dovere, staccando praticamente tutti gli avversari e restando in corsa per le medaglie con Henao e Majka. In discesa prova a strafare per andare a caccia dell’oro e cade, vedendo vanificati tutti gli sforzi. Errore, certo, ma soprattutto grande sfortuna. Oggi era il giorno giusto.

Andrey Zeits, voto 7,5: gara splendida per il kazako dell’Astana che si fa trovare pronto in una corsa non adattissima alle sue caratteristiche. Può gioire per un bellissimo ottavo posto finale.

Damiano Caruso e Alessandro De Marchi, voto 7,5: in un modo o nell’altro, grandissimo lavoro quello fatto dai due gregari italiani della BMC. Il primo va all’attacco e si fa trovare pronto nel momento in cui c’è l’attacco della coppia isolana, il secondo macina come di consueto chilometri a prendere vento per chiudere il gap con la fuga. Promossi a pieni voti.

Gran Bretagna, voto 5: corsa da dimenticare. Froome e Yates si intravedono all’attacco, Thomas nel momento più importante si stacca. Era una delle nazionali più attese della vigilia, invece il miglior risultato è un undicesimo posto.

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: Pier Colombo

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