Ciclismo

Ciclismo, Olimpiadi Rio 2016: Nibali-Aru, un’Italia a due punte per inseguire l’Olimpo

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Sono i più forti e i più rappresentativi ciclisti italiani. Sono stati e sono, ancora per poco, compagni di squadra in Astana. Vincenzo Nibali e Fabio Aru, il campione e l’apprendista che domani, dalla maglia turchese dell’Astana, passeranno alla maglia della nazionale italiana.

Sono loro le grande speranze del movimento delle due ruote per conquistare una medaglia, magari del metallo più pregiato, in una delle gare più affascinanti dell’intera rassegna a Cinque Cerchi: la prova di ciclismo su strada maschile. Capitani designati dal destino prima che dallo staff tecnico della nazionale, perché con le doti fisiche che hanno dimostrato di avere non possono che partire tra i favoriti assoluti della gara di Rio.

Si sono conosciuti, hanno stretto un legame ancora più forte al Tour de France, e adesso sono pronti a dare battaglia, schiena contro schiena, anche alle Olimpiadi. Forse la coppia più forte presente nell’intera startlist, con una varietà di possibili attacchi in faretra difficilmente arginabile dagli avversari.

Nibali e Aru sono chiamati a danzare sulle biciclette, in un valzer infernale su tutte le salite per portare via il tentativo buono, magari provando ad involarsi in solitaria verso la vittoria in un gioco di squadra che può e deve stordire tutti i diretti concorrenti. Al loro fianco anche Diego Rosa, che potrebbe inserirsi in questo ballo come terzo incomodo per rendere ancora più completa e focosa la presenza degli azzurri nel gruppo di testa, con Alessandro De Marchi e Damiano Caruso chiamati a svolgere un altro tipo di lavoro.

L’ultima interpretazione assieme, prima che le strade dello Squalo dello Stretto e del Cavaliere dei Quattro Mori, due isolani, si dividano forse in maniera definitiva, con il primo ormai certo di correre con il Bahrain-Merida il prossimo anno. Il presente, però, parla carioca e si presenta sotto la forma della salita di Vista Chinesa: il palcoscenico ideale per un ultimo ballo da leggenda. 

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Cometto Boschetti

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