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Ciclismo, Olimpiadi Rio 2016 – Nibali: “Condizione buona. Rimpianti? La cerimonia”

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Dalla gara di oggi passa tanto, tantissimo della stagione di Vincenzo Nibali. Il siciliano partirà tra i favoriti della prova in linea su strada alle Olimpiadi di Rio 2016: dopo aver vinto il Giro d’Italia si è preparato con attenzione a questa prova, correndo un Tour de France da non protagonista per essere pronto in Brasile. L’occasione è di quelle che capitano una volta nella vita, con un percorso che sembra praticamente cucito sulle sue caratteristiche. Lo Squalo si è confidato con la Gazzetta dello Sport, che ne ha riportato un’intervista online a poche ore dal via della gara.

Ho fatto il percorso d’avvicinamento che m’ero prefisso – dice -. Certo, ci sono stati alcuni momenti non facili, alcuni problemini fisici che a un certo punto mi hanno un po’ preoccupato, ma poi si sono risolti e io sono andato in crescendo. La condizione mi pare sia buona, anche se è sempre difficile da pesare alla vigilia di una gara senza il confronto diretto con gli avversari. Comunque lo spirito è quello giusto, dentro di me ho forti motivazioni”

Nibali è consapevole di quanto il percorso sia adatto, ma allo stesso modo conosce la natura del ciclismo, sempre di difficile lettura: “È una grande occasione. Più che nelle due Olimpiadi precedenti. Per vari motivi, ma soprattutto per il percorso, molto adatto a gente come me: corridori di fondo, scalatori. Però il ciclismo è uno sport così imprevedibile…Non puoi mai dare nulla per scontato“. Tra i tanti argomenti affrontati, anche un grande rimpianto a Cinque Cerchi: “Mi sarebbe tanto piaciuto partecipare alla cerimonia d’apertura, ma con la gara sempre nel giorno d’apertura non è mai stato possibile. La prossima volta? Chissà, non so se ci sarà un’altra volta“.

In fine, lo Squalo ha provato ad analizzare quanto succederà tra poche ore in corsa: “La gara è difficile, gli avversari non mancano, dovremo semplicemente stare attentissimi, sempre. L’errore da non commettere? Mai stare indietro. La corsa si deciderà probabilmente nel finale, ma nella prima parte non dobbiamo correre il rischio di farci sorprendere. Se parte una fuga anche da lontano nella quale ci sono altre nazioni importanti, uno di noi deve esserci. Sennò ci seghiamo la gola“.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Cometto Boschetti

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