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Ciclismo su strada, Olimpiadi Rio 2016: gli azzurri ai Raggi X

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Cinque uomini con un unico obiettivo. Questa la squadra selezionata dal CT Davide Cassani per le Olimpiadi di Rio 2016. Vincenzo Nibali sarà il capitano e la guida della formazione azzurra: ecco i cinque effettivi che prenderanno parte alla prova su strada.

FABIO ARU: è il più giovane, classe 1990. Viene da un Tour de France difficile dove ha affiancato ottime prestazioni (come la cronoscalata di Megeve) ad altre lontanissime dai suoi standard di rendimento (Andorra e la tappa di Morzine, dove è naufragato). La condizione comunque dovrebbe esserci e la Grande Boucle potrebbe dargli più freschezza e fondo nel finale, fondamentale per ambire ad una corsa da protagonista. Nelle Classiche non si è mai affermato ma ha disputato un buon Lombardia nel 2015 dopo la Vuelta. Il percorso è adatto, può rimanere con i migliori in salita, o attaccare, e fare la differenza anche in discesa. Senza dimenticare che ha un buono spunto veloce in caso di volata a ranghi ristretti.

ALESSANDRO DE MARCHI: non viene dalla sua miglior stagione e in 53 giorni di gara ha chiuso solo due volte in top 10. Cassani ha puntato su di lui ad inizio anno e anche per questo si presume che sarà in forma nell’appuntamento a Cinque Cerchi. È un grande pedalatore e può rendersi utile nella prima parte di gara scortando i capitani fino al momento decisivo della corsa.

DAMIANO CARUSO: avrà un ruolo simile a quello di De Marchi, al Tour ha mostrato una condizione invidiabile e la convocazione è stata meritata. Può imporre un ritmo alto sia per controllare eventuali attacchi sia per preparare i vari allunghi di Aru, Nibali e Rosa. Affiancherà Nibali nella prova a cronometro.

DIEGO ROSA: il jolly della nazionale. Nella stagione che lo sta consacrando (memorabile la vittoria ai Paesi Baschi con 100 chilometri di fuga solitaria e la bici sollevata sopra la testa in stile ciclocross per attraversare il traguardo) può essere sia un ottimo gregario sia una straordinaria seconda punta. Le Classiche e le corse di un giorno diventeranno il suo terreno di caccia ideale già dall’anno prossimo. Conosce bene Nibali e Aru correndo nella stessa squadra, al Tour de France non sembrava ancora al 100% e dalla fine della corsa francese alle Olimpiadi potrebbe essere cresciuto ulteriormente.

VINCENZO NIBALI: la punta di diamante del movimento e della spedizione in Brasile. Sullo Squalo sono riposte le maggiori possibilità di medaglia: in questo 2016 ha vinto il Giro d’Italia, poi ha affrontato un Tour da comprimario con l’obiettivo di essere nuovamente al top della condizione proprio per i Giochi. Salita e discesa sono il suo pane, sa come vincere le grandi corse di un giorno (Il Lombardia dello scorso anno l’ha finalmente sbloccato sotto questo punto di vista) e non poteva pretendere un percorso più adatto. Non si chiede la medaglia, ma Nibali dovrà essere tra i protagonisti assoluti della gara. Difficile pronosticarlo tra i migliori 3 nella prova a cronometro, più per la concorrenza che per una sua scarsa propensione alle gare contro il tempo. In carriera ha dimostrato di poter fare la differenza anche in questa specialità e il percorso mosso può aiutarlo a chiudere il gap con i Froome, Dumoulin e Martin.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Cometto – Boschetti

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