Artistica
Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – Il piano tattico dell’Italia per la qualifica: gli esercizi clou per volare in Finale
Domani è il grande giorno. Domenica 7 agosto, ore 16.30 (italiane, le 11.30 locali). Data e orari da tempo segnati in rosso sulle agende di tutti gli appassionati di ginnastica artistica femminile.
La Nazionale Italiana di ginnastica artistica femminile scenderà in pedana per disputare il turno di qualificazione delle Olimpiadi 2016. È un momento determinante per il prosieguo della nostra avventura.
Dodici formazioni ai nastri di partenza e solo otto posti per la Finale a squadre, la prova più prestigiosa della manifestazione e che misura il reale valore del movimento ginnico di un Paese. Il quintetto azzurro ha l’obiettivo minimo di strappare il pass per l’atto conclusivo come successe quattro anni fa a Londra 2012, prima volta nella storia per l’Italia nella rassegna a cinque cerchi.
Saremo impegnate nella seconda suddivisione, senza punti di riferimento e con tutte le dirette rivali che gareggeranno dopo di noi, quando i punteggi si alzeranno come ormai abitudine.
Non sarà una missione semplice ma il compito è assolutamente alla portata delle ragazze di Enrico Casella che sono reduci dai quinti posti ottenuti ai Mondiali 2014 e 2015. D’altronde si vola a Rio con grandi ambizioni, si sogna una medaglia e quindi non ci si può lasciare certamente intimorire dall’eliminatoria.
Quali saranno i momenti cruciali del nostro turno di qualificazione? Su quali esercizi dovremo fare maggiormente affidamento e su quali dovremo invece trattenere il respiro? Quale sarà il nostro piano tattico?
VOLTEGGIO – La prova podio ci ha regalato la novità del doppio avvitamento di Carlotta Ferlito. Lo eseguirà anche in gara? L’intento è quello e sarebbe un aiuto importante per tutta la squadra, considerando che dovremo fare a meno di Erika Fasana su questo attrezzo per un problema al gomito.
L’Italia riuscirà così ad avere comunque tre dty a disposizione, considerando ovviamente anche quelli di Vanessa Ferrari e Martina Rizzelli. Servono tre punteggi di qualità per mettere tranquillità al gruppo e salire con maggior fiducia sugli altri attrezzi. Alla tavola si può davvero costruire la base per il nostro risultato finale. Elisa Meneghini aprirà le Olimpiadi dell’Italia con il suo avvitamento e mezzo.
PARALLELE ASIMMETRICHE – L’attrezzo a noi meno congeniali, quantomeno a livello di squadra. Proprio per questo motivo sarà determinante la prova di Martina Rizzelli, ultraspecialista sugli staggi che dovrà tirare fuori il meglio di sé per aiutare le compagne. Ferrari ha rispolverato un buon esercizio, Fasana si è allenata molto, Ferlito stringerà i denti come sempre per non mollare nemmeno un centimetro.
TRAVE – Abbiamo degli assi nella manica di elevatissima caratura. Vanessa Ferrari si presenterà forte di un nuovo esercizio, con l’aggiunta di un elemento tecnico in grado di spaccare in due la gara e con cui si gioca l’accesso alla Finale di Specialità. Occhi puntati su Carlotta Ferlito, specialista di punta sui 10cm e in grado sempre di confezionare esercizi puliti e precisi, fondamentali per il risultato di squadra. Andremo in apnea invece con Elisa Meneghini: l’azzardo del teso avvitato ci premierà? Altrimenti tutti con Erika Fasana e il suo esercizio di “copertura”.
CORPO LIBERO – Si ripartirà con il Nessun Dorma di Vanessa Ferrari, motivata a riscattare lo smacco subito quattro anni, con l’acrobatica di elevatissimo livello di Erika Fasana, reduce da due Finali consecutive ai Mondiali. Possiamo contare parecchio anche su Elisa Meneghini e Carlotta Ferlito che sul quadrato esprimono parecchia leggiadria e artisticità. Qui l’Italia concluderà la sua gara: sarà necessario sparare le ultime cartucce, soprattutto se saremo in una situazione al limite.
Dobbiamo fare immediatamente bene per non dovere rimanere in attesa fino a notte fonda, rischiando di essere scavalcate da squadra che beneficeranno dei naturali punteggi più alti delle ultime suddivisioni: pensiamo a Canada, Giappone e anche la Francia.
stefano.villa@oasport.it
(foto Riccardo Bufolin)