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Artistica

Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – Italia, il pagellone finale delle azzurre: Ferrari, sogno sfumato; Fasana, che finale; riscatto Ferlito

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VANESSA FERRARI: 9. Non è la medaglia olimpica sfumata ancora una volta per un soffio che può esprimere o meno la grandezza della ginnasta italiana più forte di tutti i tempi. Questo è un voto alla carriera, a quanto la bresciana ha rappresentato per l’intero movimento, a quanto ha rivoluzionato l’artistica nel nostro Paese. È un voto per il coraggio e la caparbietà di chi ancora una volta, nonostante tutto e tutti, ha creduto fortemente di poter piazzare il colpaccio che l’avrebbe consacrata all’immortalità sportiva.

Su quell’esercizio al corpo libero sono probabilmente scese le lacrime a tutti gli appassionati che speravano nella meritata incoronazione della Farfalla. Quel dannato passo indietro sul doppio carpio ha però rovinato la magia e spezzato un sogno. Pensare che ce l’abbia fatta a sorpresa Amy Tinkler e che Vanessa abbia nuovamente dovuto piangere di fronte a un quarto posto fa ancora più male. Dispiace davvero perché ha fatto quasi tutto il necessario per potersi regalare un sogno: una marcia di avvicinamento studiata a puntino, i problemi fisici risolti con tanta difficoltà e senza operazione, il cambio di musica dell’ultimo minuto con il gradito ritorno del Nessun Dorma a dieci anni dal trionfo iridato di Aarhus.

Alla terza Olimpiade della carriera (record eguagliato in Italia) ha avuto modo di mettersi in mostra anche nella finale all-around, per la terza volta consecutiva: un giro completo che aveva poco da darle e in cui ha fatto le prove generali al quadrato. Dispiace invece per la caduta alla trave durante il turno di qualificazione: è lì che sono sfumate le possibilità di Finale per la squadra, un grande obiettivo della spedizione purtroppo non agguantato.

 

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1 Commento

1 Commento

  1. Nany74

    20 Agosto 2016 at 20:27

    Premetto che non ci capisco nulla di ginnastica artistica per cui non insultatemi troppo, ma sempre più spesso sento lamentele per “centesimi” che costano questa o quella medaglia. La cosa potrebbe estendersi anche ai tuffi, al nuoto sincronizzato ecc, insomma tutte quelle discipline che necessitano una valutazione “umana” ovviamente soggetta anche all’emozione del momento ed alla nazione (e relativa scuola) di provenienza del giudice. In questo caso, magari l’errore di Vanessa c’è stato e pace, ma in altre occasioni passate ne ho lette di tutti i colori. Possibile che non si riesca a creare un sistema di giudizio univoco e rigido almeno per le parti codificate? Addirittura qualcosa di automatizzato o simile. Si vedono le “immagini 3d a 360° ” anche sulla app della Rai, vuoi non riuscire a creare un software che valuti queste cose? Giusto o sbagliato almeno è uguale per tutti!! So che questo significherebbe snaturare uno sport che vive di soggettività, ma a questo punto (e a questi livelli), forse serve qualcosa per mettere tranquilli anche gli atleti e le atlete che partecipano a queste competizioni….con buona pace del nostro abbonamento al 4° posto….

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