Artistica
Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – Italia, le pagelle delle azzurre: Ferrari immensa da medaglia, Fasana spera, cade Ferlito e la squadra rischia
Oggi pomeriggio l’Italia è scesa in pedana per il turno di qualificazione delle Olimpiadi 2016. La nostra Nazionale di ginnastica artistica femminile spera di poter agguantare la Finale a Squadre ma deve incrociare le dita e vedere cosa faranno le avversarie nelle prossime suddivisioni che termineranno a notte fonda (le 03.00 ora italiana).
Una prestazione pulita nelle prime due rotazioni tra volteggio e parallele asimmetriche poi le tre cadute alla trave che ci hanno frenato. Bella la riscossa al corpo libero dove abbiamo confezionato quattro esercizi da urlo: il quintetto azzurro ha mostrato tutto il suo carattere e la sua caparbietà. Abbiamo dimostrato di avere qualità ma in un contesto altamente competitivo rischiamo la beffa. Speriamo di poter rivedere le ragazze di Enrico Casella nell’atto conclusivo in programma martedì prossimo.
Si era partiti annunciando battaglia per le medaglie nel team event, non arrivare neanche tra le otto suonerebbe sicuramente come una delusione. Di seguito le pagelle delle azzurre scese in pedana alle Olimpiadi 2016.
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VANESSA FERRARI: 9. L’esercizio al corpo libero vale il prezzo del biglietto. Una prova sbalorditiva, da sogno, emozionante, unica e speciale come solo lei sa fare. Alla terza Olimpiade della carriera non si fa scappare l’occasione e sfodera una prestazione da urlo, da incorniciare, una delle migliori della sua strepitosa carriera.
Sale al quadrato dopo una brutta caduta dalla trave e la capitana decide di tentare il tutto per tutto per dare una lezione al circuito e strappare la Finale sul suo attrezzo preferito. Sulle note del Nessun Dorma, la base musicale che dieci anni fa la incoronò Campionessa del Mondo, la 25enne esegue quattro diagonali da urlo, stoppa alla perfezione tutte le sue difficoltà e si issa fino a quota 14.866 (6.3). Immensa. Martedì 16 agosto andrà a caccia della medaglia, per riscattare lo smacco subito a Londra 2012 quando il parimerito con Aliya Mustafina fu letale.
La caduta alla trave pesa ma va premiata perché ha tentato il tutto per tutto pur di strappare una finale anche sui 10cm. Brava nel suo ruolo di capitana, probabilmente la rivedremo anche nell’atto conclusivo del concorso generale per la terza volta consecutiva alle Olimpiadi.
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ELISA MENEGHINI: 7. L’Italia è andata in bambola alla trave, le nostre veterane Ferrari, Fasana e Ferlito sono cadute. La nostra Nazionale aveva le spalle al muro e a quel punto è stata a sorpresa la Mini a caricarsi sulle spalle il peso dell’intero quintetto azzurro.
Semplicemente meravigliosa, precisa e pulita, non ha sentito la pressione del momento di difficoltà, pur essendo al debutto olimpico. Si è vista probabilmente la Meneghini migliore della carriera che ha saputo esaltarsi proprio quando contava maggiormente.
Alla trave sceglie di non azzardare il teso avvitato (opzione corretta vista la situazione complicata in cui ci eravamo infilati) e poi si scatena al corpo libero, aprendo l’ultima rotazione. La sua “samba” coinvolge il pubblico, le permette di esaltare le sue doti artistiche, stoppa tutte le diagonali e apre la strada ai grandi numeri di Ferrari e Fasana.
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CARLOTTA FERLITO: 6. Pesa tantissimo la caduta dalla trave, attrezzo su cui ambiva a una possibile finale. Un piede a terra che non ci voleva dopo che avevano già sbagliato Ferrari e Fasana. Poteva davvero fare molto bene, togliersi una soddisfazione, da garista se la sarebbe giocata fino in fondo e invece un errore la penalizzerà oltremodo.
Bravissima perché per la prima volta in carriera ha portato in gara il doppio avvitamento al volteggio, ottenendo un positivo 14.300. Ha stretto i denti sulle parallele ed è piaciuta parecchio al corpo libero ma è chiaro che il piede a terra sul suo attrezzo di punta abbassa notevolmente la valutazione.
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ERIKA FASANA: 7. La media tra la caduta alla trave che inizia la disastrosa rotazione dell’Italia sui 10cm e il bellissimo esercizio al corpo libero che le permette di sperare in una qualificazione alla Finale di Specialità dopo le due consecutive conquistate al corpo libero. Con una prova acrobatica di spessore, la comasca si conferma nell’elite internazionale della disciplina.
Non può competere al volteggio a causa di problemi al gomito, è stata la migliore azzurra alle parallele (14.200).
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MARTINA RIZZELLI: 6. Debutta alle Olimpiadi con un buon 14.533 al volteggio, semplifica l’esercizio alle parallele (5.9 la nota di partenza contro un potenziale 6.2) e si ferma a 14.033. Non ha nulla da rimpiangersi, la sua prima rassegna a cinque cerchi può essere archiviata positivamente.
stefano.villa@oasport.it
(foto Bufolin/Federginnastica)