Artistica
Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – Uchimura Campione per un decimo! Verniaiev sfiora la detronizzazione, l’Imperatore firma il bis
A Rio de Janeiro abbiamo assistito alla gara di ginnastica artistica maschile più bella degli ultimi dieci anni, almeno per quanto riguarda il concorso generale individuale.
Al termine di tre ore ricche di pathos, combattutissime, intense ed equilibrate come non eravamo più abituati a vedere, Kohei Uchimura si conferma Campione Olimpico con 92.365 punti ma lo fa in maniera discutibile e dopo aver duellato con un sontuoso Oleg Verniaiev che si è dovuto accontentare della medaglia d’argento (92.266).
L’ucraino, infatti, aveva vinto il turno di qualificazione e per la prima volta in carriera ha messo in seria crisi l’Imperatore della Polvere di Magnesio, dominatore indiscusso della disciplina e imbattuto dal 2009 (sei titoli mondiali consecutivi oltre all’affermazione olimpica nel 2012).
Il Campione d’Europa ha condotto l’intera gara ed è arrivato con nove decimi di vantaggio all’ultima rotazione alla sbarra grazie alla bordata sparata alle parallele (16.100 sull’attrezzo in cui è stato Campione del Mondo nel 2014). Uchimura, però, non ha smesso di credere nel possibile ribaltone e ha confezionato un memorabile esercizio sul ferro valutato con 15.800. Verniaiev è preciso, gli basta 14.900 per realizzare l’impresa ma il saltello finale gli ha tolto probabilmente il titolo: si dovrà accontentare di un 14.800 e dell’argento.
Finisce 92.365 a 92.266 in favore del 27enne di Kitakyushu, ormai ufficialmente diventato il ginnasta più forte di tutti i tempi e che ha così realizzato la storica doppietta d’oro individuale-squadra nello stesso anno. Per lui è il settimo podio a cinque cerchi, il terzo alloro nell’all-around dato che conquistò anche l’argento a Pechino 2008.
Era da ben 44 anni che il Campione Olimpico non si confermava nell’edizione successiva: ci riuscì proprio un giapponese, il leggendario Sawao Kato che fece doppietta tra Città del Messico 1968 e Monaco 1972. In precedenza ci erano riusciti anche il sovietico Viktor Chukarin (Helsinki 1952 e Melbourne 1956) e il nostro Alberto Braglia (Londra 1908 e Stoccolma 1912).
Per Oleg Verniaiev, invece, questa è la prima medaglia olimpica della carriera. Il 22enne di Donetsk, già vincitore della Coppa del Mondo 2015, ha provato grande disappunto: dopo l’esercizio alla sbarra credeva di aver trionfato e invece la giuria ha deciso di tenerlo dietro di un decimo. L’Ucraina torna sul podio all-around dopo 16 anni (Oleksandr Beresh vinse il bronzo a Sydney 2000).
La medaglia di bronzo finisce al collo del britannico Max Whitlock (90.641) capace di sovvertire il pronostico della vigilia, battendo il russo David Belyavskiy per un decimo (90.498) e i blasonati cinesi Chaopan Lin (90.230) e Shudi Deng (90.130). Prendono il diploma olimpico anche lo statunitense Sam Mikulak (89.631) e il britannico Nile Wilson (89.565).
stefano.villa@oasport.it