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Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – Vanessa Ferrari: “Credevo di essermi rotta un dito. Sono ancora qui per giocarmela! Che bello il Nessun Dorma del Mondiale! Ma la trave…”

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Oggi pomeriggio Vanessa Ferrari ha eseguito un meraviglioso esercizio al corpo libero, valutato in 14.866. Al momento l’azzurra è al primo posto nella classifica di specialità alle Olimpiadi di Rio 2016, solo le statunitensi Simone Biles e Aly Raisman possono scavalcarla. Martedì 16 agosto andrà a caccia delle medaglie. Queste le dichiarazioni rilasciate dalla Campionessa del Mondo 2006 ai microfoni della Federginnastica:

 

Sono tre giorni che non ne sbaglio una di trave, anche nelle sale di allenamento. Invece in gara non ho capito più niente, mi sono lanciata a caso, non ho messo i piedi ed ho perso la serie acrobatica. Così il valore di partenza è sceso di un punto. Poi non mi sono sentita più un dito. Non mi faceva male ma avevo paura che fosse rotto e che avrei avvertito dolore una volta scesa. Quindi durante la coreografia guardavo giù per vedere se era dritto. Solo dopo, in bagno, ho capito che era tutto apposto.

Il 12.000 finale senza la serie acrobatica, la caduta e il resto fa capire che senza tutto ciò potevo essere in finale. Il resto dell’esercizio è andato in automatico, tanto per stare su ma senza la precisione che sarebbe servita.

Al corpo libero avevo l’ansia perché, a quel punto, mi giocavo davvero tutto, però volevo riuscire a portare a termine quello che sapevo fare, senza rimpianti. Chiedevo solo la possibilità di giocarmela ancora una volta, fino in fondo. E credo di esserci riuscita, quattro anni dopo sono ancora qui!

Adesso in finale potrei aggiungere qualcosa, ma dipenderà dall’ordine di partenza. Se ci attacchi qualcosa e poi non sei pulita è peggio. Sulla parte artistica, per esempio il giro in presa, si può far meglio. Riproporre il Nessun Dorma del mondiale di Aarhus ma con diagonali più difficili, malgrado l’età che avanza, è stato bellissimo.

Dopo che mi sono alzata dalla parte a terra, prima dell’ultimo salto artistico, nell’ultima diagonale, ho sentito che mi tremavano un po’ le gambe e allora mi sono detta: non facciamo cavolate proprio all’ultimo! Ho resistito 10 anni posso reggere altri 10 secondi”.

 

stefano.villa@oasport.it

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