Artistica
Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – Vanessa Ferrari da amare: prima al corpo libero, si lotta per le medaglie! L’Italia spera nella Finale a squadre, 3 cadute alla trave
Quando scende in pedana lei è come se il tempo si fermasse. Quando calca il palcoscenico delle grandi arene internazionale gli appassionati della Polvere di Magnesio sentono sempre un brivido sulla schiena.
Vanessa Ferrari l’ha combinata ancora grossa, grossissima. Ha fatto la magia, l’ennesima di una carriera sbalorditiva e sempre più unica. La Campionessa del Mondo 2006, alla sua terza partecipazione a cinque cerchi, ha incantato nel turno di qualificazione di ginnastica artistica femminile valido per le Olimpiadi 2016.
La capitana della nostra Nazionale ha emozionato, sbalordito, estasiato al corpo libero eseguendo un esercizio ai limiti della perfezione, come solo lei sa fare. Sulle note del Nessun Dorma, l’aria su cui conquistò il titolo iridato dieci anni fa nel concorso generale, la 25enne bresciana ha incendiato l’Olympic Arena di Rio de Janeiro che le ha regalato una standing ovation come meritano le vere stelle dello sport. Vanessa Ferrari ha ottenuto un meraviglioso 14.866 (6.3 la nota di partenza) che la issa al comando della classifica di specialità dopo due suddivisioni: la Finale è già in tasca per l’azzurra che martedì 16 agosto andrà a caccia della tanto agognata medaglia.
Dopo la beffa subita a Londra 2012, quando il bronzo le venne soffiato per via della stupida regola dei parimeriti, questa volta la ginnasta italiana più forte di tutti i tempi non vorrà farsi sfuggire l’alloro che insegue da una vita. La bordata di giornata è arrivata come pronto riscatto dopo la caduta dalla trave, attrezzo su cui super Vany ha cercato l’impossibile per puntare all’atto conclusivo. Alle sue spalle la svizzera Giulia Steingruber e la cinese Yan Wang (entrambe con 14.666). Mancano ancora Simone Biles, Aly Raisman, Claudia Fragapane, Flavia Saraiva e altre atlete di punta ma quel punteggio a occhio sembra battibile solo dalle due statunitensi. Questa volta, però, non dovrebbe vedersela con Aliya Mustafina che al momento è sull’orlo dell’eliminazione.
È questa la notizia più gioiosa per i nostri colori. L’Italia si è comportata bene nel turno di qualificazione dei Giochi Olimpici, concluso con 169.396 punti ma ha purtroppo pagato una rotazione complicata alla trave dove nell’ordine sono cadute Erika Fasana (12.933), Vanessa Ferrari (12.000, 4.9 il D Score, ha rischiato anche di farsi male) e Carlotta Ferlito (13.233).
Al momento siamo al terzo posto, alle spalle della Cina (175.279) e della Russia (174.620), davanti solo al Belgio (167.838). Mancano ancora tre suddivisioni e dobbiamo aspettare notte fonda per capire se potremo festeggiare la seconda Finale consecutiva della nostra storia dopo il settimo posto di Londra 2012.
Dovremmo farcela, ma per scaramanzia preferiamo sbilanciarci solo tra qualche ora. Olanda, Francia, Germania, Canada, Giappone: almeno tre di queste squadre devono finirci alle spalle. Difficile invece che Gran Bretagna e Brasile facciano meno di noi, mentre gli USA balzeranno con facilità al comando.
L’Italia ha iniziato la gara nel migliore dei modi proponendo tre doppi avvitamenti al volteggio: 14.533 per Ferrari e Rizzelli, 14.300 per Ferlito che per la prima volta in carriera ha eseguito questo movimento in gara. Elisa Meneghini ha invece esibito un avvitamento e mezzo da 14.166 (punteggio scartato).
Ci difendiamo meravigliosamente alle parallele: apre la specialista Rizzelli (14.033, 5.9 con esercizio semplificato rispetto al suo massimale), Carlotta Ferlito stringe i denti e ottiene 14.033, Erika Fasana la migliore dall’alto del suo 14.300 mentre viene scartato il 13.866 di Ferrari.
Stiamo viaggiando a meraviglia, a metà gara siamo davanti alla Russia che ha faticato tra trave e corpo libero (clamorose le cadute di Aliya Mustafina e Daria Spiridonova). Alla trave, però, succede il patatrac con le tre cadute consecutive descritte in precedenza. Un vero peccato perché contavamo di poter strappare almeno una finale sui 10cm.
Ed è proprio in quel momento che accade quello che non prevedi. È Elisa Meneghini, al debutto alle Olimpiadi, a caricarsi sulle spalle l’intera squadra! Alla trave è perfetta, decide di evitare l’insidioso teso avvitato per portare punti pesanti, è perfetta e incanta (14.166). La rotazione al corpo libero è ancora aperta dalla comasca che dà tutta l’anima, mettendo in pedana tutto quello che ha nel suo debutto a cinque cerchi: sfodera un esercizio intenso, preciso, artistico e con quattro diagonali perfettamente stoppate (14.233).
A quel punto il testimone passa a Vanessa Ferrari: semplicemente da pelle d’oca. Erika Fasana vola e si spinge fino a 14.333: ora è quarta nella classifica al corpo libero, dovrà incrociare le dita per agguantare una finale non impossibile! Poi la chiusura di Carlotta Ferlito (14.033).
Nel concorso generale Carlotta Ferlito è settima (55.599), Vanessa Ferrari è nona (55.265): entrambe dovrebbero disputare la Finale del concorso generale individuale riservata alle migliori 24 atlete sui quattro attrezzi, in programma giovedì sera. Entrambe ci riuscirono quattro anni fa, quando la siciliana debuttava ai Giochi.
stefano.villa@oasport.it