Judo
Judo, Olimpiadi Rio 2016: i sei judoka azzurri ai raggi X
Saranno sei i judoka italiani che prenderanno parte ai Giochi Olimpici di Rio 2016.
VALENTINA MOSCATT (48 KG): dopo aver perso il treno olimpico all’ultimo momento quattro anni fa, questa volta la ventinovenne azzurra è stata reinserita nel novero dei qualificati grazie al mancato utilizzo dell’ultima delle quote continentali dell’Oceania. Medagliata d’argento europea nel 2007, Moscatt non è poi più riuscita a ripetersi nelle grandi rassegne internazionali, ma ha ottenuto comunque importanti risultati sul circuito mondiale, ottenendo quattro medaglie dei Grand Prix ed un bronzo al Grand Slam di Tjumen’ nel 2014. Quinta agli Europei di quest’anno, ha ottenuto la sua ultima medaglia nel mese di marzo, vincendo il Panamerican Open di Buenos Aires. Moscatt, dunque, non partirà tra le favorite, ma potrà ispirarsi a Rosalba Forciniti, che nell’ultima edizione olimpica ottenne un’inattesa medaglia di bronzo dopo essersi qualificata con le stesse rocambolesche modalità.
ODETTE GIUFFRIDA (52 KG): numero otto nel tabellone della sua categoria, la ventunenne romana sarà l’unica azzurra a poter beneficiare di una testa di serie, oltretutto proprio nella categoria che regalò il podio a Forciniti in quel di Londra. Le attese sono dunque molto elevate, giustificate dalle quattro medaglie “pesanti” che Giuffrida ha vinto quest’anno, in particolare la vittoria del Grand Prix di Tbilisi ed il bronzo del World Masters di Gudalajara, il torneo più importante del 2016 dopo quello olimpico. La giovane azzurra è inoltre una delle poche atlete in gara a poter dire di aver battuto la favorita della prova, la kosovara Majlinda Kelmendi, sconfitta agli Europei del 2013. Dopo diverse “medaglie di legno” europee e mondiali, Giuffrida sarà chiamata a fare l’ultimo salto di qualità che le è mancato fino ad ora proprio in sede olimpica.
EDWIGE GWEND (63 KG): la ventiseienne emiliana è a lungo stata la miglior italiana tra tutte le categorie maschili e femminili, ma proprio nelle ultime settimane delle qualificazioni olimpiche ha perso la possibilità di ottenere una delle otto teste di serie per il torneo a cinque cerchi. Il sorteggio sarà dunque fondamentale, ma Gwend ha già dimostrato più volte di potersi giocare le proprie carte con tutte le avversarie, anche se le prime due del ranking (la slovena Tina Trstenjak e la francese Clarisse Agbegnenou) appaiono superiori rispetto a tutta la concorrenza. La nativa del Camerun vanta un argento europeo nel 2010, ma ha anche ottenuto molti quinti posti nelle rassegne importanti (tre “legni” nelle ultime quattro edizioni del torneo continentale). Unica dei sei judoka italiani ad essere già stata presente a Londra 2012, Gwend vanta in carriera numerose medaglie sul circuito mondiale, ed ha vinto sia il Grand Prix di Tbilisi nel 2014 che quello di Tashkent nel 2015.
ELIOS MANZI (60 KG): ventenne siciliano, Elios Manzi è il più giovane dei sei azzurri del judo a Rio 2016. Plurimedagliato tra i cadetti, dove ha ottenuto due titoli continentali e due argenti mondiali, è letteralmente esploso quest’anno, conquistando la medaglia di bronzo agli Europei e la vittoria al Grand Prix di Almaty, risultati che gli hanno permesso di staccare uno degli ultimi ticket qualificativi a disposizione. Grande talento sin da giovanissimo, Manzi sta ora raccogliendo i risultati che gli erano promessi anche tra i senior, dimostrando tutte le proprie capacità davanti ad avversari ben più esperti. A Rio troverà molti judoka che non ha mai affrontato, ma lo stesso varrà anche per gli altri, che lo conoscono poco e potrebbero farsi sorprendere da un atleta che non soffre certamente di complessi di inferiorità. Giovane e relativamente inesperto, Manzi non ha nessuna pressione sulle spalle, e potrà esprimersi liberamente.
FABIO BASILE (66 KG): per il ventunenne Fabio Basile il discorso che va fatto è molto simile a quello che abbiamo esposto su Elios Manzi. Non è un caso, del resto, che i due siano accomunati dall’aver conquistato, a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, la medaglia di bronzo agli Europei di Kazan’, un risultato che anche per Basile è arrivato al momento giusto per permettergli di qualificarsi ai Giochi. Finalista al Grand Prix di Tbilisi e piazzato in diversi altri tornei di primo livello, questo judoka lascia sempre un’ottima impressione per il suo atteggiamento offensivo e propositivo sul tatami, anche se in qualche caso la troppa voglia di fare gli si è rivolta contro. Impossibile, comunque, annoiarsi guardando un suo incontro, soprattutto ora che è riuscito anche a concretizzare le sue qualità, trasformandole in medaglie. Sarà dunque da seguire con attenzione la sua avventura a cinque cerchi, e siamo certi che tutti i suoi avversari che gli saranno riservati dal sorteggio saliranno sul tatami tutt’altro che sereni.
MATTEO MARCONCINI (81 KG): a quasi ventisette anni, Matteo Marconcini vivrà la sua prima esperienza olimpica dopo una qualificazione ancora più rocambolesca rispetto a quelle di Manzi e Basile. Il toscano, infatti, sembrava tagliato fuori dalla possibilità di ottenere il pass, ma proprio nel mese di maggio ha ottenuto i due podi più importanti della sua carriera, il bronzo del Grand Slam di Baku e l’argento del Grand Prix di Almaty, che alla fine gli hanno consentito di ottenere una quota continentale. Dopo essere rimasto fermo ai box per qualche problema fisico, ed aver visto altri avvantaggiarsi nelle gerarchie nazionali, Marconcini ha messo sul tatami tutte le sue risorse per centrare quest’obiettivo. Difficile dire cosa aspettarsi da parte di un atleta anagraficamente esperto ma che sta di fatto vivendo il suo miglior momento della carriera sportiva, e del quale, dunque, non conosciamo ancor ai limiti.
TUTTE LE CATEGORIE
FEMMINILI: 48 KG – 52 KG – 57 KG – 63 KG – 70 KG – 78 KG – +78 KG
MASCHILI: 60 KG – 66 KG – 73 KG – 81 KG – 90 KG – 100 KG – +100 KG
I CONVOCATI DELLE PRINCIPALI NAZIONALI:
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Immagine: IJF
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