Judo
Judo, Olimpiadi Rio 2016: Tina Trstenjak andava squalificata contro Edwige Gwend?
La slovena Tina Trstenjak è la nuova campionessa olimpica della categoria 63 kg: a far discutere, però, è stata l’azione finale del match vinto dalla numero uno del mondo contro l’azzurra Edwige Gwend. Trstenjak, infatti, avrebbe evitato un attacco della judoka italiana utilizzando il braccio per contrastare la gamba dell’opponente, azione che, secondo il regolamento, andrebbe punita con l’hansoku-make, ovvero la squalifica. La regola, infatti, afferma chiaramente che in fase di tachi waza (lotta in piedi) è vietata qualsiasi azione di attacco o blocco utilizzando le mani o le braccia al di sotto della cintura.
In realtà, sono almeno tre giorni che a Rio de Janeiro si discute sull’applicazione di questa regola. In uno dei primi incontri della categoria 52 kg, infatti, la francese Priscilla Gneto è infatti stata squalificata per un’azione simile nel corso dell’incontro con la svizzera Evelyne Tschopp, oltretutto per un tocco che, anche guardando il replay, appariva nettamente meno evidente di quello di Trstenjak. Nella finale della categoria 57 kg, invece, è stata la brasiliana Rafaela Silva a rendersi protagonista di un movimento simile ma non sanzionato, realizzato contro la mongola Sumiya Dorjsuren, proprio nell’azione che ha deciso l’incontro in favore della padrona di casa.
In realtà, la risposta va cercata nei seminari degli arbitri, in quanto sembrerebbe che nel mese di gennaio di quest’anno siano state introdotte delle novità a riguardo. Secondo la testata francese L’Esprit du Judo, in particolare, sarebbero oramai previste delle eccezioni per rendere meno dura una regola che altrimenti diventerebbe troppo selettiva: il blocco con il braccio può essere considerato valido se la mano dell’atleta resta in presa sulla manica dell’avversario, mentre qualsiasi azione fatta con il braccio libero sulla gamba porta all’hansoku-make. La regola, vista così, diventa meno chiara e lascia dunque un maggior spazio all’interpretazione arbitrale.
Trstenjak doveva dunque essere squalificata? Ai posteri l’ardua sentenza. Nel frattempo, nel mondo del judo, sono sempre di più coloro che vorrebbero la cancellazione stessa della regola in questione.
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Immagine: IJF
giulio.chinappi@oasport.it