Nuoto
Nuoto: Gregorio Paltrinieri e la sfida più difficile contro se stesso
La vittoria a Rio de Janeiro nei 1500 stile libero è stata la chiusura del cerchio per Gregorio Paltrinieri, l’anello mancante di una carriera folgorante e densa di successi europei e mondiali. Ora possiamo dirlo: Gregorio è il mezzofondista più forte che ci sia in vasca con un vantaggio sensibile rispetto alla concorrenza. La finale olimpica in Brasile è stato un assolo, su passi da record del mondo per buona parte della gara salvo poi calare leggermente negli ultimi 100 metri e chiudere con un ottimo 14’34″57. Il coronamento di un sogno per Paltrinieri ed un passaggio di consegne tra il cinese Sun Yang, eliminato nelle batterie ed oro a Londra, ed il carpigiano.
Ora per Greg, il prossimo quadriennio sarà quello più difficile: una sfida contro se stesso per oltrepassare i propri limiti ed andare all’attacco del record del mondo di Sun, sfuggitogli nell’ultimo atto a Cinque Cerchi. Ne è consapevole l’italiano che una volta raggiunto il vertice, rimanerci è ulteriormente complicato. Tuttavia, coraggio ed ambizione non mancano al nostro campione che proprio attraverso queste qualità ha conquistato il mondo. Il segreto del successo dell’azzurro risiede, infatti, nella preparazione, con carichi di lavoro improponibili per chiunque ma non per lui. “Spesso debbo cercare di frenarlo perchè Greg vuol strafare ed andare oltre“ – le parole dell’allenatore Stefano Morini.
Un cavallo di razza Gregorio che, toltosi il “macigno” dell’oro olimpico dalle spalle, potrà programmare il suo avvicinamento al prossimo appuntamento di Tokyo 2020 animato dalla volontà di migliorarsi. La presenza negli allenamenti, tra l’altro, di Gabriele Detti sarà un ulteriore stimolo a crescere e non rilassarsi, viste le grandiose prestazioni del livornese, bronzo nei 400 e 1500 stile libero a Rio. Una coppia a segno nelle 30 vasche olimpiche e desiderosa di ripetersi nelle competizioni internazionali.
Gli avversari non mancheranno ed avranno volti più giovani degli attuali. Yang, molto probabilmente, non si cimenterà più nei 1500 stile libero e Connor Jaeger, medaglia d’argento a Rio, sembrerebbe orientato a lasciare l’attività agonistica per dedicarsi ad altro. I nomi di Henrik Christiansen, finalista olimpico, e Mykhailo Romanchuk, bronzo europeo a Londra, (classe ’96) potrebbero rappresentare i principali ostacoli al successo di Paltrinieri, senza dimenticarci dell’australiano Mack Horton, vittorioso in Brasile nei 400 stile libero e capace di stupire anche nella distanza più lunga.
Ci attende, dunque, un lungo percorso e vedremo come Gregorio saprà affrontarlo e che cosa gli porterà. Di sicuro, le sue grandi motivazioni saranno una fonte di energia importante per restare al vertice più al lungo possibile.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
Immagine: fonte Len