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Nuoto, Olimpiadi Rio 2016: Federica Pellegrini emblema di un’Italia da controprestazioni ai Giochi

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Mentre guardiamo ammirati campioni del calibro di Michael Phelps, giunto al 21° oro ai Giochi Olimpici, oppure Katie Ledecky e Katinka Hosszu ornarsi sempre di più di elementi dorati, ci rimane dentro la fortissima delusione della finale dei 200 stile libero di Federica Pellegrini, del suo quarto posto e del tempo ottenuto. Una prestazione a cui non è facile trovare una spiegazione, come ammesso dalla stessa atleta che fino al giorno prima si dichiarava soddisfatta della propria condizione. Può nel giro di 24 ore uno sportivo di questo livello essere in forma e poi non esserlo più? Evidentemente no. E’ questione di mentalità e di preparazione psicologica all’evento Giochi Olimpici, diversissimo da un Mondiale e da un Europeo anche se, probabilmente, con quest’affermazione la “Divina” potrebbe prenderci a cazzotti.

Ebbene quanto fatto dalla Pellegrini, purtroppo, è un po’ l’emblema di un’Italia che, con l’esclusione di Gabriele Detti nei 400 stile libero, ha evidenziato diverse controprestazioni per non dire altro. La stessa Federica, autrice al Settecolli di quello splendido 1’54″55, ha avuto un chiaro peggioramento. Si è passati dal sogno al grande incubo a Cinque Cerchi che sta investendo tutta la spedizione italica. Se pensiamo ai risultati ottenuti fino ad ora sono solo due i nuotatori ad aver ottenuto una finale olimpica e questo la dice lunga sul disastro che, a prescindere da quello che farà Gregorio Paltrinieri, non va affatto sottovalutato. A detta degli addetti ai lavori l’appuntamento di Rio avrebbe dovuto essere l’Olimpiade del riscatto dopo Londra ed invece per larga parte la ricorda. Gli atteggiamenti di alcuni azzurri che col sorriso, quasi, ha accolto un risultato negativo è la sublimazione di un comportamento poco competitivo e di una scarsa attitudine agonistica.

Un’Italia perdente e disorganizzata che per l’ennesima volta fa brutte figure pensando anche a chi è stato lasciato a casa, vedi Giacomo Carini che fa il record italiano sui 200 farfalla, tempo sufficiente per entrare in finale olimpica. Troppe convocazioni più per attestati di stima che per meritocrazia ed ecco il risultato, ovvero zero. Si spera che Greg non venga contagiato dall’Olimpiadite, l’allergia tipica dei nostri atleti al background agonistico a Cinque Cerchi, ma al dl là di ciò ai piani alti qualcosa andrebbe cambiato senza nascondersi dietro una o due medaglie.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: pagina FB Federica Pellegrini

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