Nuoto
Nuoto, Olimpiadi Rio 2016: l’Italia e le staffette. Podi molto difficili
Comunicando le iscrizioni gara definitive degli atleti azzurri per Rio 2016, la Federnuoto ha diramato anche le composizioni delle staffette, che si legge anche però verranno confermate direttamente in Brasile. Prima di aggiungere altro, le riportiamo di seguito:
Staffette maschili
4×100 sl con Luca Dotto, Marco Orsi, Luca Leonardi, Michele Santucci, Filippo Magnini
4×200 sl con Andrea Mitchell D’Arrigo, Gabriele Detti, Marco Belotti, Alex Di Giorgio, Filippo Magnini
4×100 mista con Simone Sabbioni, Andrea Toniato, Piero Codia, Luca Dotto, Matteo Rivolta, Filippo Magnini
Staffette femminili
4×100 sl con Federica Pellegrini, Silvia Di Pietro, Erika Ferraioli, Aglaia Pezzato, Alice Mizzau, Chiara Masini Luccetti
4×200 sl con Federica Pellegrini, Alice Mizzau, Chiara Masini Luccetti, Martina De Memme, Stefania Pirozzi, Diletta Carli
4×100 mista con Carlotta Zofkova, Martina Carraro, Ilaria Bianchi, Federica Pellegrini, Arianna Castiglioni, Erika Ferraioli
Le formazioni non sono ovviamente ufficiali e complete per due motivi: i nomi di chi gareggerà nelle batterie potranno essere leggermente diversi da chi verrà impiegato nell’eventuale finale (la norma è un cambio) e alcuni ballottaggi verranno sciolti in base ai risultati delle gare individuali. E’ il caso del delfino al maschile (Piero Codia o Matteo Rivolta? Entrambi sono competitivi) e della rana femminile (Martina Carraro o Arianna Castiglioni? Stesso discorso).
Detto questo, le previsioni. Ai Mondiali di Kazan 2015, disputato lo scorso agosto, l’Italia vinse due medaglie con le proprie staffette: argento con la 4×200 stile libero femminile e bronzo con la 4×100 sl maschile. Il bis è però difficilmente ripetibile. Le donne hanno faticato in stagione – non la Pellegrini mai così veloce in tessuto, ma tutte le altre sì – e agli Europei di Londra non sono andate oltre il quinto posto. La stessa veneta, interrogata sull’argomento alla Swimming Cup di Milano, ha parlato di “miracolo“ per il podio. Il gruppo si è cementificato con i recenti allenamenti collegiali, ma per la medaglia servirà la miglior Mizzau oltre a un doppio 1’57” lanciato di altre due azzurre che però, quest’anno, sono sono mai scese sotto l’1’59” in gare individuali. Impresa ardua, ma la candela della speranza resta accesa anche perché, dietro agli inarrivabili Stati Uniti di Katie Ledecky, Missy Franklin, Allison Schmitt e Leah Smith, Australia, Cina e Svezia non sembrano del tutto complete né imbattibili. Esagerando ma non così troppo, si potrebbe addirittura parlare di occasione persa in caso di mancato bronzo. Perché davvero qui la concorrenza sembra meno folta che altrove.
Gli uomini, invece, il cui terzo posto maturò con una gara quasi perfetta finalizzata dal tocco di capitan Filippo Magnini ma anche con le incredibili assenze dalla finale di Stati Uniti e Australia (e non succederà nuovamente a Rio), sembravano in difficoltà ma a Londra hanno agguantato un argento importante soprattutto per il morale. Pure Re Magno, esattamente come la fidanzata, ha usato la parola “miracolo“: l’impresa è tosta ma crederci è doveroso. Perché Luca Dotto è diventato ad aprile il primo italiano sotto la barriera dei 48” nei 100 stile libero, perché Marco Orsi ha voglia di spaccare il mondo nell’unica gara olimpica dopo il maledetto stop causa citomegalovirus, perché Magnini è sempre Magnini e perché la concorrenza interna tra Michele Santucci e Luca Leonardi è solo uno stimolo extra per far bene. L’Australia pare inarrivabile così come la Francia che difende il titolo, gli Usa ai Giochi si trasformano e il Brasile gareggerà in casa. Ma la Russia dimezzata dalle esclusioni di Vladimir Morozov e Nikita Lobintsev ha aperto un piccolo varco. Dovessero essercene altri, l’Italia potrà approfittarne.
Quanto alle altre staffette, la silenziosa 4×100 mista femminile seconda forza d’Europa sembra godere delle maggiori possibilità di finale (che in questo e negli altri casi è l’obiettivo realistico, prima ancora di parlare di medaglie pressoché impossibili) insieme alla 4×100 stile libero donne esaltata sempre dalle chiusure di Federica Pellegrini. La 4×200 stile libero maschile si è qualificata in extremis ma non avrà Luca Dotto fondamentale per il bronzo di Londra, la 4×100 mista degli uomini, infine, chiamerà il ranista Andrea Toniato al difficile compito di ago della bilancia del quartetto. E per completarlo positivamente il veneto dovrà superarsi.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook Fina/DeepBlueMedia