Nuoto
Nuoto, Olimpiadi Rio 2016 – Paltrinieri: “Io, il più forte in allenamento e il più controllato dall’antidoping”
“Non è un’intervista. È una confessione“. Il sommario dell’articolo de Il Giornale si apre così: protagonista Gregorio Paltrinieri, probabilmente l’azzurro più atteso in vista di Rio 2016 e l’unico che parte con lo status di “l’oro può solo perderlo lui“. Così, per dare una dimensione del suo valore. Negli ultimi due anni ha perso solo una gara nei 1500 stile libero, la sua specialità preferita: a dicembre 2015, in vasca corta, al Duel in the Pool statunitense, uno show più che un vero evento. Per il resto ha sempre vinto. Detiene il record mondiale in vasca corta e tutti i titoli possibili: oro europeo in lunga e in corta, oro mondiale in lunga e in corta. Manca solo quello olimpico. E difatti ci sta lavorando a ritmi di 18 chilometri al giorno.
“È davvero dura. Snervante – rivela Greg -. Siamo sempre sotto stress e poi con il Moro (Stefano Morini, l’allenatore anche di Gabriele Detti di cui è pure zio, ndr), che reputo uno dei più grandi tecnici al mondo, credimi, è dura, senza mezzi termini. È impossibile mantenere un regime così alto di allenamento ogni giorno. Il Moro non dà pause. Ad ogni sessione l’obiettivo è dare il massimo. Mattina e pomeriggio, 18 km, 9 a seduta. E con il Moro di più. Poi ci sfondano in palestra“.
Paltrinieri non è uno che si monta la testa, ma quando le cose vanno dette le dice: “Sono convinto di essere il più forte al mondo in allenamento. E’ una mia caratteristica. Sono molto resistente, galleggio bene, e così ho la possibilità di tenere una velocità alta. Dopo simili allenamenti verrebbe solo di andare a letto. A volte ci metto 5 minuti ad uscire dall’acqua, non riesco a salire sul muretto. Arrivi a fine settimana che sei morto. E il Moro ci calca su questa cosa, lui vuole proprio farci stancare, vuole che il primo allenamento condizioni il secondo, perché arrivare allo stremo delle energie è allenante“. E infatti serve, perché i risultati si vedono: “Ti aiuta nelle situazioni critiche, quando non ne hai più e l’avversario ti sta addosso. Mi rendo conto che soffrendo così in allenamento poi, nel pieno della competizione, sono più abituato di altri alla fatica. La fatica mi gratifica, mi fa capire che sto facendo bene. Sono molto esigente con me stesso. Forse esagero. Sono perfezionista”.
Capitolo doping: ecco un altro primato. “Nel nuoto sono il più controllato al mondo. Sono tre anni di fila che vinco questa classifica. Nei periodi di gara mi controllano anche due volte a settimana. L’anno scorso ai mondiali di Kazan, nelle due settimane, mi hanno controllato sette volte. Sette prelievi urina e sangue da 2-3 boccette di sangue. Sono un’enormità. Fanno 20 flaconcini. E se nelle settimane di gara mi tolgono litri di sangue, io che gareggio sulle distanze lunghe vengo danneggiato. Cioè: controllami quanto vuoi, ma non ogni 2-3 giorni mentre gareggio. Mi sono sentito spossato nel pieno dei Mondiali e nel momento in cui avrei voluto essere al massimo della forma“.
Campione mondiale ed europeo, più forte in allenamento e anche più controllato dall’antidoping. A Gregorio Paltrinieri manca solo un oro, quello a cinque cerchi. Ci proverà a Rio 2016 il prossimo 14 agosto e la sensazione è che si possa già quasi preparare la festa. Con la solita domanda-ritornello: Sun Yang sì, Sun Yang no?
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: ufficio stampa Arena Italia/LaPresse/Gian Mattia D’Alberto