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Olimpiadi Rio 2016, Donati: “E’ evidente un fine persecutorio. Volevano eliminare Schwazer”
Dopo il duro colpo subito dal marciatore italiano Alex Schwazer, al quale il TAS ha confermato gli 8 anni di squalifica chiesti dalla IAAF, il tecnico Sandro Donati non le manda a dire, confermando a suo parere l’ipotesi del complotto.
“E’ evidente un fine persecutorio nei confronti di Alex. In qualche modo dovevano eliminarlo. Non voglio parlare della mia persona anche perchè ho una certa età, ora bisogna parlare di Alex. Gli hanno stroncato la vita. Stamattina ha marciato per circa 40 km ad una velocità che in 2-3 riescono a sostenere. Era facile incolpare qualcuno con un precedente”, commenta Donati.
“Sulla questione del bipolarismo di Alex posso dire che non è per niente vero. Alex è un ragazzo lineare, affidabile e coerente. Ha sbagliato una volta, coinvolgendo anche la Kostner in qualcosa in cui non centrava nulla. In quel periodo però è stato lasciato solo da tutti.Non gli è stato dato un giusto allenatore e gli hanno persino prescritto un antidepressivo via mail. Gli hanno permesso di andare in Germania per un mese, nemmeno il CONI e la Federazione hanno fatto qualcosa”, attacca l’allenatore del marciatore.
Infine, Donati confida nella forza mentale di Schwazer: “Alex è cresciuto tanto ed ha l’equilibrio per affrontare la vita fuori dal mondo dell’atletica. Dopo Rio avrebbe smesso comunque. Hanno voluto delegittimare lo Schwazer campione appena ha iniziato a lavorare con me. Alex marcia alla grande, non ha mai ricevuto un cartellino rosso, si è pagato tutto di tasca sua e lo hanno accusato di fare marketing”.
Foto: pagina Facebook Schwazer
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ciro.salvini@oasport.it