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Olimpiadi Rio 2016, il Pagellone dell’Italia: tiro a volo da 10 e lode; alcuni sport da 0
Canoa velocità, 7: le medaglie erano fuori portata, ma la nazionale (maschile) ha un futuro. Manfredi Rizza era il più giovane in gara nella finale del K1 200 metri ed ha chiuso sesto. Stesso piazzamento per Dressino-Ripamonti nel K2 1000. Carlo Tacchini ha raggiunto una finale importante nella canadese. Se si lavora bene, a Tokyo il podio non sarà un miraggio. Servirà più tempo, invece, per il settore femminile.
Canoa slalom, 6: Giovanni De Gennaro e Stefanie Horn hanno agguantato la finale, senza tuttavia riuscire a lottare per le medaglie. Comunque due atleti su cui investire per il prossimo quadriennio.
Canottaggio, 6.5: il 4 senza campione del mondo non è mai stato in lotta per il successo, dunque il bronzo non può soddisfare. Al contrario il due senza di Abagnale-Di Costanzo ha raggiunto un terzo posto insperato e chissà che non si sia composta (casualmente) una coppia giovane in grado di regalare grandi soddisfazioni nei prossimi anni. Sono mancati sul più bello i pesi leggeri, mentre il doppio senior di Fossi-Battisti ha colto un quarto posto senza rimpianti. Due podi complessivi non sono un brutto risultato, soprattutto se paragonato con altre discipline, ma rimane il forte sospetto che si potesse fare molto di più.
Ciclismo su strada, 7: Elisa Longo Borghini ha dato spettacolo, vincendo il bronzo nella prova in linea e chiudendo sorprendentemente quinta la cronometro. A 24 anni i suoi margini di miglioramento sono ancora ampi. Grande rimpianto per la sfortuna in cui è incappato Vincenzo Nibali, caduto (e fratturatosi una clavicola) proprio mentre era lanciato verso una medaglia, forse quella d’oro. Peccato, perché l’Italia aveva corso in maniera impeccabile.
Ciclismo su pista, 9: non solo l’oro di Viviani. Il giovane quartetto dell’inseguimento, trascinato dal fuoriclasse Ganna, già campione del mondo in carica dell’individuale a soli 20 anni, ha sfiorato un incredibile accesso alla finale per il bronzo. Se tecnici e Federazione continueranno a coltivare questo progetto, a Tokyo si potrà davvero far saltare il banco. Bene anche il settore femminile, dove da dietro spingono diverse ragazzine interessanti anche nel settore della velocità.
Mountain bike, 6: Luca Braidot ha ottenuto una settima piazza insperata, mentre Marco Aurelio Fontana ha forato proprio quando si trovava nel gruppo di testa. Eva Lechner, invece, ha confermato la parabola discendente dell’ultimo biennio.
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Luca46
22 Agosto 2016 at 22:03
Intanto darei un giudizio generale positivo. Molti non credevano che l’Italia potesse entrare nelle 10. Io ero dell’avviso contrario quindi non faccio i salti di gioia, dico solo che abbiamo fatto il nostro. Credo che dovremmo avere sempre l’obbiettivo minimo dei 10 ori e 30 medaglie.
Dare 0 al Badminton mi sembra una cattiveria. Pensavate forse di fare di meglio?
Anche 1 alla Vela è basso. L’insufficenza va bene ma qualcosina si è visto. Partivamo con altri auspici quindi un 4 va più che bene.
0 lo darei giustamente ad atletica e pugilato. Il pugilato ha davvero deluso perchè al di la delle sconfitte, alcune opinabili ma non abbiamo disputato un incontro che sia uno dove un nostro pugile abbia prevalso nettamente sull’altro.
Il Judo a mio avviso merita 10 e lode come il tiro a volo.
Secondo me per il futuro dobbiamo assolutamente risollevarci o migliorare su queste discipline: ciclismo su pista, mountain bike, nuoto, atletica, canottaggio e pugilato. Ed inoltre portare più sport di squadra all’evento olimpico.