Editoriali
Olimpiadi Rio 2016, il pagellone di domenica 7 agosto: Basile e Garozzo da 10, nuoto agghiacciante
Il pagellone della seconda giornata delle Olimpiadi di Rio 2016 (domenica 7 agosto)
Fabio Basile (judo), 10: “Oggi sentivo di avere qualcosa in più degli altri“. Il 22enne ha rappresentato la più grande sorpresa di giornata. Era accreditato come outsider, ma ha fatto ben di più, arrampicandosi fino in cima all’Olimpo a suon di prestazioni superlative, con tanto di ippon in finale a Baun An. Le Olimpiadi sanno regalare emozioni come queste, dove un atleta vive la giornata di grazia della sua vita e sorprende tutti. Un po’ come accadde a Giulia Quintavalle nel 2008. La sensazione, tuttavia, è che Basile non sarà una meteora (il bronzo agli Europei della scorsa primavera aveva già messo in luce tutto il talento di questo ragazzo).
Daniele Garozzo (scherma), 10: non era atteso all’oro, ma era tra i papabili per una sorpresa. Il siciliano era salito alla ribalta lo scorso anno con l’argento agli Europei, poi nella stagione in corso il suo rendimento nelle prove individuali si era rivelato altalenante. Ieri ha pescato la giornata perfetta, superando in finale l’americano Alexander Massialas, testa di serie numero due del tabellone. La scherma italiana ha trovato un nuovo campione nel 24enne di Catania. Potrebbe non essere finita qui: Garozzo andrà a caccia di un’altra medaglia nella gara a squadre.
Tania Cagnotto-Francesca Dallapè (tuffi), 10: un voto alla loro carriera. Straordinarie. Dopo la grande beffa di Londra 2012, è arrivata la gioia più attesa. Il tempo è galantuomo e alla fine la pazienza ha premiato le azzurre.
Odette Giuffrida (judo), 9: l’argento è il massimo risultato possibile in questo momento. La kosovara Majlinda Kelmendi è la dominatrice assoluta dei -52 kg negli ultimi anni, potremmo quasi definirla la Teddy Riner al femminile per la superiorità sulle avversarie. Odette però ha solo 21 anni e a Tokyo 2020 potrà davvero cullare il sogno del metallo più prezioso.
Elisa Longo Borghini (ciclismo su pista), 9: un bronzo quasi commovente per come è maturato. Non si è mai arresa, ha saputo soffrire nel tratto più impervio della salita, poi ha dato tutto andando a riprendere l’americana Abbott proprio in dirittura d’arrivo. Dopo il podio iridato nel 2012, arriva anche quello olimpico. A 24 anni non è certo finita qui.
Italia tiro con l’arco femminile, 7.5: brave lo stesso. La medaglia era a portata di mano, poi il 3 di Guendalina Sartori ha vanificato tutto. E’ lo sport, una freccia sola spesso può determinare l’esito di un quadriennio, nel bene o nel male. Il gruppo, tuttavia, ha confermato di essere solido e con grandi prospettive future (Lucilla Boari è classe 1997, senza dimenticare la sua coetanea Vanessa Landi che fa già parte del giro della nazionale).
Vanessa Ferrari (ginnastica artistica), 7.5: entra in finale al corpo libero con il terzo punteggio. Anche lei, come Tania Cagnotto, vuole cancellare la delusione di Londra 2012. Un secondo lieto fine è possibile. E sarebbe meritatissimo per la più grande ginnasta italiana di tutti i tempi.
Beach volley italiano, 4: brutta giornata. Se la sconfitta di Menegatti-Giombini, coppia formatasi all’ultimo momento, poteva starci, pesa molto il ko di Lupo-Nicolai contro i messicani. Il cammino si complica maledettamente.
Valentino Manfredonia, (boxe) 1: esce al primo turno con un bielorusso di seconda fascia. Che fine ha fatto il pugile che lo scorso anno si aggiudicava le World Series e conquistava l’argento ai Giochi Europei? L’operazione alla spalla non può essere una giustificazione, perché non sono mancati i mesi per recuperare. La sensazione è che il medio-massimo italo-brasiliano abbia smarrito quelle motivazioni che lo avevano portato in poco tempo tra i big della categoria. Da non escludere anche qualche problema in sede di preparazione.
Giovanni De Gennaro, (canoa slalom) 8: chiude le qualifiche del K1 al primo posto. Nell’Olimpiade degli outsider, anche lui punterà a sorprenderci.
Stefano Brecciaroli, (equitazione) 7: è decimo nella classifica individuale del completo e fa risalire la squadra fino all’ottavo posto. Il podio, salvo miracoli, è lontano, ma non si sa mai…
Errani-Vinci (tennis), 8: spazzano via le tedesche Kerber-Petkovic e si qualificano agli ottavi. La buona notizia arriva dall’eliminazione delle Sorelle Williams, inserite nella stessa parte del tabellone delle italiane. A questo punto si spalanca un’occasione da sfruttare a tutti i costi!
Seppi-Fognini (tennis), 7.5: avanzano agli ottavi di doppio e non dovranno vedersela con i fratelli Murray, ma con i brasiliani Sa-Bellucci. Sognare non costa nulla.
Paolo Lorenzi (tennis), 8.5: a 34 anni si toglie lo sfizio di superare un turno alla sua prima Olimpiade. Un esempio per i giovani.
Italia pallavolo maschile, 9: spazza via la Francia con un netto 3-0. Con questa concentrazione, la selezione tricolore non ha paura di nessuno. Nemmeno del Brasile.
Mirco Scarantino (sollevamento pesi), 7: il settimo posto è il miglior risultato possibile per il nisseno, di gran lunga primo degli europei (lui che è campione continentale in carica) e distante anni luce dai fuoriclasse asiatici. In passato abbiamo visto classifiche olimpiche del sollevamento pesi rivoluzionate a distanza di anni: pur se l’azzurro potrebbe guadagnare posizioni, speriamo non accada anche questa volta…
Nuoto azzurro, 0: agghiaccianti! Possibile che tutti gli azzurri, Gabriele Detti a parte (e speriamo anche Federica Pelelgrini e Gregorio Paltrinieri), siano arrivati ai Giochi completamente fuori condizione? Assolutamente sì: ecco cosa accade quando viene fissato come principale obiettivo stagionale l’Europeo nel mese di maggio…Una scelta che, tuttavia, sta riservando figuracce a raffica in Brasile. Il nuoto italiano non è questo, ma l’immagine che stiamo dando al mondo è desolante.
federico.militello@oasport.it
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Luca46
8 Agosto 2016 at 11:24
Mi trovo daccordo ma sul nuoto prima di dare 0 aspetterei la fine delle gare. Può darsi sia stata fatta la scelta di puntare alle olimpiadi con le punte (Detti, Pellegrini e Paltrinieri) e di puntare agli europei con gli altri.
La medaglia della Longo Borghini mi ha riempito il cuore di gioia. Un tributo, più che altro un contentino, al lavoro di Cassani e delle squadre nazionali maschili e femminili. Cassani a cui va riconosciuto un lavoro straordinario non meritava di tornare a casa a mani vuote. Ricordiamo che prima della sventura di Nibali (che a parere mio avrebbe portato a casa 2 ori) c’è stata quella di Malori.
Poi c’è da dire che la scherma non tradisce mai, miniera inesauribile.
Mi spiace per il tiro con l’Arco dove abbiamo dimostrato di essere al massimo livello. Purtroppo ci fermiamo ad un passo dalle medaglie. Guendalina riuscirà mai a dimenticare quel 3 che forse non ripeterà più in carriera? Sarebbe bello vederla sul podio dell’individuale.
Per la pallavvolo aspetterei. Che non avesse paura del Brasile o di chiunque altro lo sapevamo già, che sia in grado di arrivare in fondo ad un torneo ancora non lo sappiamo.
Uscendo da casa Italia darei 0 a Froome e al suo computerino, un pesce fuor d’acqua senza radioline, anche se dovesse vincere la cronometro.