Editoriali

Olimpiadi Rio 2016: troppi argenti e il pericolo Ungheria. Italia, la top10 è a forte rischio

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Dopo un avvio sorprendente, con ben 3 ori nelle prime tre giornate, l’Italia è tornata ad arenarsi sugli argenti alle Olimpiadi di Rio 2016. Il bottino attuale, comunque superiore alle attese, soddisfa, ma non mette al sicuro in vista dell’obiettivo finale, più volte dichiarato anche dal presidente del Coni Giovanni Malagò: restare nella top10 del medagliere, come accade ininterrottamente da Atlanta 1996.

Ad oggi gli argenti sono il doppio degli ori. C’è qualcosa che non quadra. Se in alcuni casi il secondo posto era il massimo risultato possibile (vedi Odette Giuffrida nel judo), in altri si sono intravisti paura di vincere ed appagamento. Pensiamo a Rossella Fiamingo nella spada, in vantaggio prima di subire la rimonta dell’avversaria, e soprattutto a Giovanni Pellielo e Marco Innocenti nel tiro a volo. Quest’ultimo lo ha ammesso candidamente: “Ho dato tutto in semifinale perché è lì che si conquistava una medaglia“. L’oro, però, consegna all’immortalità sportiva…

Sin qui l’Italia, come spesso accade, ha vinto con atleti meno attesi, deludendo con le punte. Il flop più fragoroso dei Giochi per il Bel Paese è quello di Arianna Errigo, considerata da tutti la carta da oro più importante dell’intera spedizione. La lombarda si è persa nei meandri delle paure interiori, schiacciata dal peso della responsabilità. E ha perso. Un talento purissimo che non riesce definitivamente a spiccare l’ultimo salto per diventare leggenda ed affiancarsi alle varie Trillini, Vezzali e Di Francisca.

L’Italia attualmente è ottava nel medagliere. Alle sue spalle si trovano corazzate pronte a spiccare il volo ed impossibili da contenere come Gran Bretagna, Francia e Germania, anche se per i teutonici si sta profilando la peggior edizione dell’ultimo ventennio. Il decimo posto, tuttavia, resta possibile. La sensazione è che servano 8-9 ori. Lo spauracchio vero, a questo punto, è l’Ungheria. I magiari, trascinati dalla fuoriclasse Katinka Hosszu nel nuoto e dalla scherma, sono la vera rivelazione di queste Olimpiadi ed hanno già conquistato ben 5 medaglie del metallo più pregiato! Considerando che la Hosszu potrà lottare per la vittoria anche nei 200 dorso e che dalla prossima settimana arriverà l’amata canoa velocità, ecco che l’Ungheria fa davvero paura e può legittimamente sperare di approdare a quota 9 ori.

Una cifra del genere, al contrario, non sembra facilmente raggiungibile dall’Italia (soprattutto considerando la proverbiale allergia alla vittoria degli ultimi tempi e la propensione all’argenteria). Abbiamo ancora carte importanti come Gregorio Paltrinieri, il fioretto maschile a squadre, Niccolò Campriani nella 3 posizioni, Frank Chamizo. Ma, come abbiamo visto con Arianna Errigo, un oro bisogna saperlo conquistare sul campo, dove i pronostici vengono azzerati. Ad oggi 7-8 medaglie d’oro possono rappresentare un traguardo razionale per l’Italia, 9 sembrano tante. E l’Ungheria (senza dimenticare possibili inserimenti da dietro da parte di Nuova Zelanda e Giamaica) potrebbe negarci l’ambito obiettivo della top10. Di certo, qualora dovessimo chiudere alla pari con i magiari o qualche altra nazionale, i tanti argenti potrebbero tornare utili…

federico.militello@oasport.it

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